Cara Milano, dacci oggi il nostro sequestro quotidiano - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 13:45

Cara Milano, dacci oggi il nostro sequestro quotidiano

Ennesimo sequestro nell'urbanistica milanese. A valle di una vicenda lunga almeno vent'anni. Il business funziona se c'è la certezza dei percorsi. E' nell'incertezza che allignano corruzione, marcio, declino. Il commento

di Fabio Massa

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Cara Milano, dacci oggi il nostro sequestro quotidiano

E via, anche oggi il nostro sequestro quotidiano nell'urbanistica milanese. Schema ormai ricorrente. C'è un palazzo che non ci deve essere perché è stato autorizzato con una scia. La cosa incredibile è che poi uno ci guarda dentro e vede che il costruttore - cattivo ovviamente per definizione - ha preso un'area in cui c'erano due ruderi del 700 che però erano stati demoliti nel 2006, ovvero vent'anni fa. E che le pratiche per iniziare a costruire sono iniziate nel 2016 ovvero dieci anni fa. Dieci anni fa. Quindi c'è una società, con dentro dei tizi, che per dieci anni attendono di costruire due palazzi. Quando lo fanno, lo fanno in base alle norme date.  Arriva la procura e sequestra tutto. Bene? No, male. Il business funziona se c'è la certezza dei percorsi. E' nell'incertezza che alligna la corruzione, il marcio, o semplicemente il declino. 

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Nuova commissione paesaggio: nomine che lasciano perplessi

Ed è proprio per questo che vedo con profonda perplessità la nomina della nuova commissione paesaggio, un organo perfettamente consultivo che però aveva acquisito nel tempo un potere immenso. Alla fine sono stati nominati architetti che non hanno lavorato a Milano e che non potranno lavorare a Milano, e che dalla commissione non prenderanno un euro. 

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Vien da chiedersi chi siano: se gente che viene da fuori e che quindi forse conosce meno la città, se sono pensionati, hobbisti, magari professori che però sono chiamati a confrontarsi con questioni ben poco teoriche. Vedremo, ma sono poco confidente che le cose andranno come devono andare. Sullo sfondo di tutta questa debolezza di quello che era il modello Milano, ovvero un modello di efficienza, c'è un percorso che vede il capoluogo lombardo sempre più in declino. Il discorso di Delpini è grande ed attuale. E' un discorso duro, che purtroppo è già stato dimenticato.

 

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