Milano
Milano e il diritto alla casa: quando il meglio è nemico del bene
Nella Milano dai costi insostenibili si sta affermando una idea che ricorda un po' il socialismo reale: che il diritto alla casa sopravanzi qualsiasi logica di mercato (e di giustizia)

Milano e il diritto alla casa: quando il meglio è nemico del bene
Una delle domande più significative per il dibattito milanese secondo me l'ha fatta, durante un incontro con il giudice Francesco Viganò, un ragazzo degli oltre 200 che hanno partecipato all'appuntamento "Viaggio in Italia. La Corte costituzionale nelle scuole" all'istituto Schiapparelli Gramsci.
Chiede: "Secondo l’Istat in Italia ci sono 96mila persone senza casa. Perché questo diritto non è nella Costituzione?". Il giudice dice che c'è un diritto implicito, ma che poi quando si parla di investimenti è la politica che deve fare il suo. Perché il tema è sempre lo stesso: in Costituzione c'è il diritto al lavoro, ma non può essere lo Stato a darlo a tutti. C'è il diritto alla salute, ma poi i conti devono essere fatti quadrare. C'è il diritto, sebbene implicito, alla Casa, ma poi non si possono dare case popolari a tutti quanti. E' una risposta, quella del giudice, molto opportuna, soprattutto nella Milano di oggi. Nella quale, visto il caro vita e il caro case, si sta affermando una idea strisciante che ricorda un po' il socialismo reale: c'è un diritto alla casa? Dateci una casa. A prezzo fuori mercato, perché il mercato è fuori dalla logica. Ma a Milano. Fa niente che fuori, nell'hinterland, le case costino un decimo. Meno comodo? Sì, come una panda è meno comoda di una bmw, ma ognuno si compra quel che può. Ecco, il rischio è che si ecceda.
Casa, il meglio è da sempre nemico del bene. Anche a Milano
Dopo che la politica per anni si è mostrata impotente di fronte al successo di una città che pian piano si è richiusa su se stessa, marcando la distanza tra la parte centrale e le periferie (e ancor di più l'hinterland), oggi da quella stessa politica non si pretendono come si dovrebbe dei correttivi ragionevoli (da imporre ai costruttori), ma l'avvio di una linea completamente diversa nel quale un diritto (implicito) deve essere garantito e pagato dal pubblico. Con quale giustizia rispetto a quelli che la casa se la sono comprata con il loro sudore? Nessuna. Con quale prospettiva pratica, considerato che non ci sono semplicemente i soldi per fare case per tutti? Nessuna. Riflettiamo sul fatto che il meglio è da sempre nemico del bene. Anche a Milano.
ASCOLTA LA RUBRICA "PINOCCHIO" OGNI GIORNO SU RADIO LOMBARDIA (100.3), IN ONDA ALLE 19.15 DURANTE IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO "PANE AL PANE" E IN REPLICA IL GIORNO DOPO ALLE 6.45