Milano
Milano: due libri per parlare dell'eredità del Concilio di Nicea
Incontro promosso dalla casa editrice EDB presso la Cattolica di Milano a pochi giorni dal 1700esimo anniversario del Concilio di Nicea e in attesa di quello che potrebbe essere il primo viaggio apostolico del Santo Padre nei luoghi del Concilio

Milano: due libri per parlare dell'eredità del Concilio di Nicea
A pochi giorni dal 1700esimo anniversario del Concilio di Nicea – e in attesa di quello che potrebbe essere il primo viaggio apostolico del Santo Padre nei luoghi del Concilio - la casa editrice EDB promuove un incontro dedicato a due importanti pubblicazioni che si interrogano su cosa rappresenti oggi questo anniversario e il significato della formulazione dei primi concili: "Si può conoscere Dio in Gesù Cristo. La questione di fondo" (di Ghislain Lafont, a cura di Davide Galimberti) e "Gesù Cristo e i diritti umani. Per un’etica della dignità", di Carmelo Dotolo. L'appuntamento è per giovedì 30 maggio alle 16 Presso l’Aula G.125 S. Carlo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Introduce la presentazione Gianluca Montaldi, Direttore editoriale EDB, modera Alessandro Zaccuri.
I volumi presentati
Si può conoscere Dio in Gesù Cristo. La questione di fondo
Per la prima volta in traduzione italiana il testo che ha fatto conoscere Ghislain Lafont al mondo accademico. L'autore ripercorre la formazione del pensiero trinitario occidentale: vi si può intuire il ponte tra l'esperienza del divino avuta in Gesù di Nazaret e le formulazioni dei primi concili, in particolare quelle che evolvono nel dogma della Trinità. Facendo riferimento agli autori che scrivono dopo Nicea, Lafont mostra il pericolo che la teoria teologica dimentichi troppo in fretta l'esperienza storica di Gesù e ne spiritualizzi la vicenda. Nel mistero pasquale egli rintraccia la possibilità di un evento che nello stesso tempo proclama la salvezza nella storia e costringe a cambiare le categorie con le quali si pensa il divino.
Gesù Cristo e i diritti umani. Per un’etica della dignità
Il cammino dell’umanità viene sostenuto dalla rivoluzione etica e culturale operata dal modo con cui Gesù ha coltivato l’umano, proprio a partire dal primato della dignità di ogni persona, quel primato che risalta nella Dichiarazione universale dei diritti umani (1948) e che sostanzia la possibilità di una comunità di destino. La rilettura del simbolo cristiano aiuta a riscoprire la figura di Gesù di Nazareth, il cui stile abilita il cristianesimo a cooperare ad un clima dove diritti e doveri siano condivisi nella loro radicalità. La forza etica dei diritti umani si esprime là dove si pongono al centro quelli delle persone deboli, delle vittime, degli emarginati. Da questa prospettiva, la loro fenomenologia appella sì alla libertà, ma in vista della fraternità. Senza questa condizione, risulta arduo coniugare i diritti individuali con quelli sociali, religiosi, economici ed ecologici