Milano, l'estrema destra alza la testa. Fiaccolata per 2mila persone - Affaritaliani.it

Milano

Milano, l'estrema destra alza la testa. Fiaccolata per 2mila persone

Una fiaccolata per ricordare il gerarca Carlo Borsani, il consigliere provinciale missino Enrico Pedenovi e lo studente Sergio Ramelli

Milano, l'estrema destra alza la testa. Fiaccolata per 2mila persone

Una fiaccolata per ricordare il gerarca Carlo Borsani, il consigliere provinciale missino Enrico Pedenovi e lo studente Sergio Ramelli. Per aggirare i divieti decisi da sindaco di Milano e prefetto, la destra dura e pura ha deciso di scegliere un'altra data simbolica per onorare i propri caduti. Non senza scatenare, come era prevedibile, dure prese di posizione, da parte delle istituzioni e delle sigle antifasciste. Un segno che certe frange vogliono alzare la testa e lanciare segnali precisi. 

LA FIACCOLATA - La fiaccolata di circa duemila neo-fascisti si è tenuta davanti alla chiesa dei santi Nereo e Achilleo, in fondo a viale Argonne, la zona dove è morto Ramelli. Insieme a lui sono stati ricordati il gerarca Carlo Borsani e il  consigliere provinciale missino Enrico Pedenovi. Prima della celebrazione in chiesa centinaia di militanti di Lealtà Azione e Casa Pound si erano radunati nel Campo X del cimitero Maggiore di Milano, dove sono sepolti repubblichini e volontari italiani delle SS per rendere l'omoggio "negato" il 25 aprile.

LE INDAGINI -  Sono state avviate le indagini per le identificazioni degli autori della parata neofascista avvenuta al Campo 10 del cimitero Maggiore di Milano. A farlo sapere e' la questura, guidata da Marcello Cardona, che ha aperto un fascicolo gia' ieri pomeriggio, per verificare la commissione di reati, precisando che la manifestazione non aveva ricevuto alcuna organizzazione. Martedi' mattina le risultanze delle indagini saranno passate al pm di Milano, Alberto Nobili, capo del pool antiterrorismo e attivita' eversive. In relazione al raduno di ieri pomeriggio presso il campo 10 del cimitero maggiore di militanti di destra, il prefetto di Milano comunica che si e' trattato di una iniziativa non comunicata e clandestina e di aver concordato con il questore di procedere all'identificazione dei partecipanti attraverso le immagini e i filmati disponibili. Le forze di polizia hanno gia' accertato che non erano presenti stendardi e vessilli. Per coloro che hanno effettuato il saluto romano , una volta identificati, si procedera' alla denuncia all'autorita' giudiziaria". E' quanto si apprende in una nota diffusa dal prefetto di Milano, Luciana Lamorgese, in relazione alla manifestazione neofascista con saluto romano avvenuta ieri pomeriggio al campo 10 del Cimitero Maggiore di Milano ad opera di militanti di estrema destra.

BOLDRINI: SERVE UNA LEGGE - "Le manifestazioni fasciste in Italia non possono essere consentite: ne' il 25 aprile, ne' in qualsiasi altro giorno dell'anno. I raduni con tanto di saluti romani che si sono tenuti ieri a Milano e Cremona, in aperta e provocatoria violazione di quanto stabiliscono la Costituzione e la legge, rappresentano un affronto alla democrazia nata dalla Resistenza. Sono certa che le autorita' competenti, che gia' erano intervenute in modo efficace alla vigilia della Liberazione, sapranno attuare tutti i provvedimenti necessari a dimostrare che lo Stato non si fa deridere dai nostalgici. Ma una risposta e' chiamato a darla anche il Parlamento. In Commissione Giustizia alla Camera sono in discussione proposte miranti a contrastare piu' incisivamente la propaganda neofascista, sul cui iter sono in contatto con la Presidente Ferranti e che mi auguro possano diventare legge al piu' presto". Cosi' la presidente della Camera Laura Boldrini. 








A2A