Milano, il video che scagiona il 20enne: stava veramente cercando di salvare l'amico nell'auto in fiamme - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 09:30

Milano, il video che scagiona il 20enne: stava veramente cercando di salvare l'amico nell'auto in fiamme

Due filmati sembrano fornire una lettura completamente diversa per l'incidente all'alba di domenica in cui ha perso la vita Pietro Silva Orrego

Di Giorgio d'Enrico

Milano, il video del testimone che scagiona il 20enne: stava veramente cercando di salvare l'amico nell'auto in fiamme

E' forse da riscrivere la storia del drammatico incidente avvenuto all'alba di domenica in viale Fulvio Testi a Milano.  Potrebbe essere stato davvero un soccorritore e non il conducente del suv ribaltato. A cambiare la prospettiva sull’incidente costato la vita al 19enne Pietro Silva Orrego sono almeno due video che la polizia locale – guidata dal comandante Gianluca Mirabelli – ha già acquisito. Le immagini mostrano il ventenne senza patente, inizialmente indicato come guidatore della Mercedes G Brabus, correre verso il relitto in fiamme urlando che “ci sono i miei amici che stanno morendo” e tentare disperatamente di sfondare un finestrino a calci. Una dinamica che, se confermata, potrebbe scagionarlo e collocarlo tra i primi soccorritori e non alla guida.

Milano, il video dalla fermata del tram: urla, fiamme e il disperato tentativo di salvataggio

Il primo filmato – registrato da un passante dalla fermata del tram – documenta i secondi successivi allo schianto: il suv ribaltato, le fiamme che aumentano, le urla dei coinvolti. L’autore ripete “No, ma c’è qualcuno dentro. No! Mi dispiace molto”, e poi “siamo in Bicocca”. Sullo sfondo si vede un ragazzo prendere a calci il finestrino di una portiera. È il ventenne senza patente, che nei tentativi di forzare l’accesso perde una scarpa, poi ritrovata nell’abitacolo dagli agenti. Invece di allontanarsi, continua a colpire il vetro mentre un altro uomo, arrivato con una spranga, prova a fare lo stesso. Tutto mentre l’auto inizia a bruciare in modo più evidente.

Il ruolo del 20enne: da sospettato a possibile soccorritore

All’inizio il ventenne era stato indicato da un testimone come conducente del suv, e la circostanza – unita al fatto che fosse senza patente – aveva alimentato i sospetti. Lui ha però affermato di essere arrivato “in tram”, dicendo: “Ci sono i miei amici che stanno morendo”, prima di tentare di aprire l’auto a calci. Nessun filmato dei mezzi pubblici, al momento, lo colloca tuttavia su un convoglio diretto in zona.

Il ragazzo è risultato positivo all’alcoltest, un elemento che non chiarisce il suo ruolo ma che, secondo gli investigatori, potrebbe testimoniarne la presenza con il gruppo nelle ore precedenti. La mancanza di ferite compatibili con un impatto tanto violento, però, depone per l’ipotesi che non fosse a bordo al momento dello scontro, nonostante le macchie di sangue sui vestiti. Nel fascicolo per omicidio stradale potrebbe invece finire il nome di Enrico R., 23 anni, incensurato con patente regolare, che ha noleggiato il suv e ha dichiarato alla polizia locale di essere stato lui alla guida.

Le altre persone coinvolte nell'incidente

Sull’Opel Corsa coinvolta nello schianto viaggiava un trentaduenne, L.C., nato a Napoli: anche lui trasportato in ospedale in codice giallo e risultato positivo al pre-test per le droghe, un risultato che dovrà essere confermato dagli esami tossicologici di laboratorio. A bordo della Mercedes, oltre a Enrico R. e a Pietro Silva Orrego, c’era una donna di 30 anni, S.T., trasportata al Policlinico in condizioni molto gravi e operata d’urgenza. È ora fuori pericolo, ma la prognosi resta riservata.

Per Pietro, invece, non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo. La potenza dell’urto ha letteralmente spezzato in due la Mercedes, un modello da oltre 700 cavalli che – secondo quanto emerge – sarebbe già stato coinvolto in un precedente incidente a Rho circa un anno fa.

La possibile dinamica dell'incidente in viale Fulvio Testi

La polizia locale del Radiomobile sta ricostruendo l’impatto avvenuto all’incrocio tra viale Fulvio Testi e viale Esperia. Sul tavolo ci sono diverse ipotesi: una precedenza non rispettata, un semaforo rosso o una manovra azzardata. Le telecamere della zona non avrebbero ripreso il momento esatto dello schianto, complicando il lavoro degli investigatori.

Un elemento decisivo potrebbe arrivare dal gps del suv, in grado di registrare tragitto, accelerazioni e velocità. Dallo stato dei rottami e dall’entità dell’impatto gli inquirenti ritengono che entrambe le vetture procedessero ad andatura sostenuta. Ora saranno le perizie tecniche, gli esami tossicologici e l’analisi dei video a definire responsabilità e dinamica.

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