Milano
Milano, le regole della cronaca e l'ideologia di chi strumentalizza tutto
Anche nella vicenda dell'accoltellamento in corso Como c'è chi con grande foga si sente in dovere di spiegare ai giornalisti cosa devono e non devono scrivere. Il commento

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Milano, le regole della cronaca e l'ideologia di chi strumentalizza tutto
Ideologia. Sempre. Su tutto. Io ne sono anche francamente un po' stufo. Guardiamo a come si raccontano le cose. C'è un ragazzo che viene aggredito dal branco di selvaggi per 50 euro. Lo lasciano mezzo morto, per terra. Rileva se è bocconiano? No. E' una informazione da dare? Sì. Perché? Perché lo è, bocconiano. Così come se fosse stato uno che frequentava medicina si sarebbe dovuto scrivere "studente di medicina". Allo stesso modo gli aggressori. Sono italiani? Sì. Rileva? No. Perché bisogna scriverlo? Perché lo sono, italiani. Sono stranieri? Se lo fossero stati, si sarebbe dovuto scrivere esattamente come lo si scrive altre mille volte.
La cronaca ha le sue regole. Le informazioni si danno. E gli stupidi non si possono convincere
Tutta questa foga a dover dire ai giornalisti che cosa scrivere e che cosa non scrivere non la capisco. La cronaca - CRONACA - ha delle regole ben precise, e immutabili. Si scrive ogni dettaglio che si conosce, perché più informazioni si danno al lettore, meglio si fa il proprio mestiere. C'è poi il tema che queste informazioni, questi dettagli, possono essere strumentalizzati. Perché si ipotizza che per colpa dei giornalisti alcuni cretini si convincano che solo gli stranieri compiano violenze. Ma solo gli stupidi pensano che SOLO gli stranieri siano cattiva gente, e gli italiani solo brava gente. E gli stupidi non si possono convincere. Le analisi sociologiche, che pure vanno fatte, ma non nella cronaca nera o giudiziaria, sono altra cosa.
Vogliamo indagare il fenomeno dei maranza? Ok, facciamolo. Parliamo delle seconde generazioni ma anche del fatto che ci sono un sacco di maranza italiani da 20 generazioni (che però sono una minoranza, va detto). Questa però non è cronaca nera.
Quando nei primi anni della mia carriera facevo la nera al Giorno non mi sono mai posto il problema di chiedermi se scrivere che la prostituta uccisa all'angolo era italiana, albanese o nigeriana. Se era italiana scrivevo che era italiana, se era albanese scrivevo che era albanese e lo stesso con la nigeriana. Quindi, in definitiva: smettiamola di rompere le palle ai giornalisti di cronaca che fanno solo il loro onesto lavoro.
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