Milano
Milano, il Museo del Fumetto chiude: "Insostenibile il doppio trasloco, ce ne andiamo con un sob"
WOW Spazio Fumetto lascia: trovato l'accordo sui debiti pregressi, potrebbe anche partecipare al nuovo bando. Ma solo liberando già dal 15 giugno i locali...

Milano, il Museo del Fumetto chiude: "Insostenibile il doppio trasloco, ce ne andiamo con un sob"
Capolinea per Wow Spazio Fumetto: il museo del fumetto di Milano chiuderà i battenti domenica 15 giugno. Non è stato trovato un accordo con il Comune di Milano, nonostante la Fondazione Franco Fossati, con l'impegno dell'Avvocatura, avesse trovato una quadra per l'estinzione del debito accumulato proprio nei confronti del Comune e che impediva la partecipazione al nuovo bando per l'assegnazione dello spazio. Lo stabile andrà comunque liberato completamente: questa la decisione del Comune. Una decisione che è una doccia fredda per i gestori del museo, dopo l'apparente schiarita di fine maggio. Pesano, come raccontato da Affaritaliani.it Milano, difficoltà economiche iniziate ai tempi della pandemia.
Spiega la nota del Museo del Fumetto: "È evidente a chiunque che per la Fondazione Franco Fossati non è possibile affrontare la spesa onerosa di un trasloco per lasciare i locali vuoti per poi rientrare dopo pochi mesi, una volta (auspicabilmente) vinto il bando: si è quindi ritenuto che si stesse lavorando per consentirci di restare fino alla risoluzione del bando stesso ma non è così. Non si può chiedere alla Fondazione di svuotare tutto lo stabile, mettere tutto il materiale in un magazzino per pochi mesi, salvo poi rientrare come se nulla fosse: le spese di un’operazione di questo genere sono insostenibili. Qualora per qualsiasi motivo la Fondazione non dovesse vincere il bando, allora l’abbandono dei locali sarebbe la richiesta più logica e comprensibile, ma ora risulta del tutto incomprensibile".
"Liberiamo lo spazio e non potremo rientrarci: i soldi li finiremo per il trasloco"
A fronte del diniego da parte del Comune di poter restare per pochi mesi, la Fondazione Franco Fossati "non può quindi fare altro che prendere atto delle decisioni burocratiche e lasciare libero uno spazio nel quale molto probabilmente non potrà più rientrare per mancanza di fondi, consumati per il trasloco". Con la chiusura di domenica, sembrano saltare anche due mostre già in programma ed i campus estivi, che avrebbero peraltro contribuito al pagamento dei futuri affitti.
Bona: "La soluzione sarebbe farci restare sino alla risoluzione del bando"
Luigi Bona, presidente della Fondazione Franco Fossati, dichiara: “Siamo soddisfatti di aver portato a termine la pratica per l’estinzione del debito, in collaborazione con l’Avvocatura del Comune, che ringraziamo di cuore, così da non avere sulla coscienza un “enorme” (come è stato definito) danno erariale a scapito dei cittadini milanesi, ma siamo anche completamente scoraggiati da una burocrazia che chiede alla Fondazione di abbandonare uno spazio per poi rientrare dopo pochi mesi, sempre che si vinca un bando che si annuncia decisamente complicato, viste le condizioni dello stabile che si è anche recentemente allagato. Abbiamo lottato contro i mulini a vento, siamo stati definiti ‘fumettari che vivono con la testa fra le nuvolette’, ma così è troppo anche per dei supereroi. Ringraziamo tutti coloro che in questi mesi hanno avuto belle parole per noi, che ci hanno aiutato con donazioni e sottoscrivendo una petizione che conta 12.000 firme".
Quale sarebbe stata la possibile soluzione? "Farci restare fino alla risoluzione del bando (nella speranza che non presenti condizioni impraticabili) e permetterci di partecipare senza dissanguarci per affrontare due inutili traslochi. Non è possibile, ci dicono. Allora altro non resta che salutarci con un SOB. Ci tengo a ringraziare di cuore tutti i membri del Consiglio della Fondazione, i nostri instancabili dipendenti che resteranno senza lavoro dopo anni di impegno, i collaboratori, i volontari e tutti i visitatori che ci sono stati vicini in questi anni! Resta aperto l’appello a qualsiasi Comune e Privato che voglia progettare seriamente con noi una possibile alternativa”. Domenica 15 giugno il saluto, con una giornata aperta alla quale parteciperanno disegnatori, sceneggiatori, amici e visitatori.