Milano
Milano, colloquio di un'ora e mezza tra Tancredi e Sala. Per le dimissioni è questione di tempo
L’assessore Tancredi pronto a dimettersi dopo la richiesta di domiciliari. L'incontro con il sindaco Sala a Palazzo Marino. Nessuna decisione ufficiale, per ora

Giancarlo Tancredi
Sono 74 gli indagati nell’inchiesta della Procura sulla gestione urbanistica a Milano, che scuote i vertici di Palazzo Marino. Richiesti gli arresti per Tancredi, Marinoni e altri imprenditori noti. Coinvolti anche il sindaco Sala e l’architetto Stefano Boeri. Oggi il faccia a faccia tra Sala e l’assessore Tancredi sulle dimissioni. Sequestrati pc, cellulari e documenti che potrebbero ampliare ancora il perimetro delle accuse.
Settantaquattro indagati: l’indagine scuote Milano
Settantiquattro persone sono attualmente indagate nell’inchiesta della Procura di Milano su quella che viene definita una “degenerazione della gestione urbanistica” del capoluogo lombardo. Un numero che descrive l’ampiezza del presunto sistema opaco, in cui gli uffici comunali, secondo gli inquirenti, avrebbero smesso di tutelare l’interesse pubblico per servire una cerchia ristretta ed elitaria di soggetti privati.
Tancredi, l'incontro con Sala a Palazzo Marino: verso le dimissioni
L’indagine ha colpito duramente i vertici politici e tecnici del Comune. Per l’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi, i pm hanno chiesto gli arresti domiciliari. Tancredi ha dichiarato di essere pronto a dimettersi e oggi ha incontrato il sindaco Giuseppe Sala. Ha lasciato Palazzo Marino nel pomeriggio senza rilasciare dichiarazioni dopo un confronto durato oltre un'ora e mezza. Ma sarebbe solo questione di tempo per il passo indietro. Lunedì Sala spiegherà nell'aula del Consiglio comunale le prossime mosse dell'amministrazione. In aula ci sarà con tutta probabilità anche Tancredi, che domani vedrà l'avvocato per delineare la difesa in vista dell'interrogatorio preventivo davanti al gip di mercoledì, dove avrebbe intenzione di rispondere.
Il Pd incontra Sala: "Abbiamo chiesto cambiamenti concreti"
Oggi c'è stato anche l'incontro tra il sindaco e una rappresentanza del Pd cittadino. Presenti il segretario del Pd metropolitano Alessandro Capelli, la segretaria regionale lombarda Silvia Roggiani e la capogruppo in consiglio comunale Beatrice Uguccioni. "E' stato un incontro positivo, noi abbiamo espresso al sindaco la necessita' di cambiamenti concreti, e siamo rimasti d'accordo che ci rivedremo nel fine settimana", ha detto Capelli. Oggi Sala ha incontrato anche Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara, consiglieri dei Verdi.
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Richieste di custodia cautelare e perquisizioni
Oltre a Tancredi, la Procura ha chiesto il carcere per Giuseppe Marinoni e Alessandro Scandurra, rispettivamente presidente e vice della disciolta Commissione per il paesaggio. Richiesta la custodia in carcere anche per due imprenditori: Federico Pella, manager della J+S, e Andrea Bezziccheri, fondatore di Bluestone, a cui sono stati trovati 120mila euro in contanti durante una perquisizione. Manfredi Catella, presidente di Coima e protagonista di molte trasformazioni urbane che hanno plasmato il nuovo skyline di Milano, è destinatario di una richiesta di domiciliari.
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Il dossier “ombra” e la pianificazione parallela
Secondo i magistrati, esisteva un piano “ombra” di gestione del territorio, orchestrato da Marinoni con il progetto “Nodi e Porte Metropolitane Milano 2050”. Un piano redatto nel suo studio privato, ma patrocinato dal Comune su proposta del sindaco e dell’assessore Tancredi. L’obiettivo sarebbe stato quello di avviare un piano di affari edilizi occulto nelle zone periferiche della città, eludendo le regole grazie allo strumento del Partenariato Pubblico-Privato, usato in modo strumentale.
Il ruolo di Sala e il caso “Pirellino”
L’inchiesta coinvolge anche il sindaco Sala per il suo intervento nella vicenda della Torre Botanica sul sito del Pirellino, firmata da Stefano Boeri (anch’egli indagato). La Commissione per il paesaggio aveva inizialmente espresso parere negativo, poi ribaltato solo alla fine. Secondo i pm, Marinoni avrebbe agito sotto “pressioni” del sindaco, dell’assessore Tancredi, del direttore generale Malangone e di figure chiave dell’imprenditoria cittadina, come Catella e Boeri.
Analisi in corso su dispositivi e documenti
Nel corso delle perquisizioni di ieri, la Guardia di Finanza ha sequestrato cellulari, pc, tablet, mail e documenti cartacei ritenuti di potenziale rilievo. I contenuti di questi dispositivi, appartenenti a Tancredi, Marinoni e agli altri soggetti coinvolti, potrebbero fornire nuovi elementi e far crescere ulteriormente il numero degli indagati.
La decisione del gip attesa dopo il 23 luglio
Il prossimo passaggio sarà l’interrogatorio di garanzia, previsto per il 23 luglio, dopo il quale il giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini dovrà decidere se accogliere o rimodulare le sei misure cautelari richieste dalla Procura. La maxi inchiesta, già articolata in tre filoni tra cui quello sull’architetto Giovanni Oggioni, sembra destinata ad allargarsi ancora, lasciando intravedere nuovi sviluppi nelle prossime settimane.