Milano
Milano, nasce la piattaforma per "dare i voti" ai magistrati. L'Anm: "No a pressioni"
Lo strumento avviato dagli avvocati milanesi accolto con prudenza dall'associazione nazionale magistrati: "Non sia usata per screditare o esercitare pressioni"

Milano, nasce la piattaforma per "dare i voti" ai magistrati
Una piattaforma digitale riservata, sicura e accessibile solo agli avvocati milanesi per segnalare criticità, disfunzioni ma anche comportamenti virtuosi di magistrati e personale amministrativo. È la novità lanciata dall’Ordine degli Avvocati di Milano, primo in Italia a dotarsi di uno strumento pensato per rafforzare l’efficienza della giustizia e garantire il pieno esercizio del diritto di difesa.
Uno strumento previsto dalla legge
L’iniziativa si inserisce nel quadro normativo previsto dalla legge 247/2012 (articolo 29) e dai decreti legislativi 25/2006 e 160/2006, che affidano agli Ordini forensi il compito di contribuire alla valutazione della professionalità dei magistrati. Un’attività già obbligatoria, ricordano dall’Ordine, rilanciata anche dalla riforma Cartabia che consente agli avvocati eletti nei Consigli Giudiziari di votare sulle valutazioni, anche sulla base di segnalazioni specifiche, positive o negative.
Come funziona la piattaforma che "dà i voti" ai magistrati
Accedendo all’area riservata del sito dell’Ordine, gli avvocati possono inviare segnalazioni dettagliate e corredate da documenti (come provvedimenti, verbali o trascrizioni). Una Commissione interna effettua una prima valutazione e sottopone un parere al Consiglio dell’Ordine, che decide se inoltrare la segnalazione alle autorità competenti, come i responsabili degli uffici giudiziari, contribuendo così alle valutazioni professionali e alla risoluzione di eventuali disfunzioni.
Gli Avvocati di Milano: "Trasparenza e riservatezza"
“Abbiamo realizzato per primi una piattaforma che coniuga trasparenza, riservatezza e spirito collaborativo”, afferma Antonino La Lumia, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano. Ogni segnalazione sarà vagliata “in un’ottica di dialogo costruttivo con la magistratura”, assicura La Lumia. La riservatezza è garantita: l’identità del segnalante e dei soggetti coinvolti resta protetta fino all’eventuale trasmissione ufficiale, e tutti i dati personali saranno trattati secondo la normativa sulla privacy.
Il commento dell’ANM: “Sì alle segnalazioni, ma no alle pressioni”
L’Associazione Nazionale Magistrati accoglie con favore l’idea, ma con cautela. “Questo genere di segnalazioni rappresenta l’essenza stessa dello Stato democratico, purché non vengano usate per screditare il lavoro dei singoli magistrati o esercitare pressioni anomale sull’attività giudiziaria”, ha dichiarato Sergio Rossetti, del Comitato Direttivo Centrale dell’ANM. Dello stesso avviso, Maurizio Ascione, presidente dell’ANM Lombardia: “È un’iniziativa prevista dalla legge, ma sarà fondamentale verificarne l’attuazione concreta, affinché sia in armonia con i principi di indipendenza e terzietà”.
Costa (FI): “Finalmente responsabilità anche per i magistrati”
Entusiasta l’onorevole Enrico Costa (FI), tra i più attivi nel promuovere la trasparenza nella magistratura: “Gli avvocati potranno scrivere segnalazioni sull’attività dei magistrati e l’Ordine potrà indirizzarle al Consiglio Giudiziario perché finiscano nel fascicolo di valutazione del Csm, dove il 99,6% è oggi positivo. Una novità importante, perché anche gli errori possano incidere sulle carriere. L’ANM protesta come sempre, ma vigileremo perché non venga affossata anche questa riforma, com’è già accaduto in passato”.