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Parte da Milano la battaglia per inserire il diritto all'abitare nella Costituzione

La proposta di legge di iniziativa popolare "Ma quale casa?" presentata a Milano. Il consiglio comunale approva una mozione di Verdi e Pd. Majorino: "Manca una mano pubblica nelle scelte e nelle politiche"

di redazione

Parte da Milano la battaglia per inserire il diritto all'abitare nella Costituzione

Il diritto all’abitare deve essere inserito nella Costituzione. Lo chiedono i promotori della proposta di legge di iniziativa popolare “Ma quale casa?”, che è stata presentata nel pomeriggio di lunedì 5 maggio con una conferenza stampa davanti a Palazzo Marino, sede del Consiglio comunale che ha approvato una mozione, proposta dalla consigliera dei Verdi Francesca Cucchiara e dal consigliere del Pd e presidente della commissione Casa del Comune Federico Bottelli che impegna la Giunta Sala ad aderire ufficialmente alla campagna.

Alla conferenza stampa ha partecipato, oltre a esponenti del Pd e di Avs, anche rappresentanti di M5S, Radicali, sindacati inquilini e associazioni degli studenti universitari. L’obiettivo è raccogliere entro settembre le 50mila firme necessarie per far approdare la proposta di legge nelle Aule parlamentari e l’intento è "che sia un'iniziativa il più trasversale possibile, perché la proposta di modificare la Costituzione italiana deve essere la volontà politica di una comunità più allargata possibile”, ha spiegato Federica Oneda, tra i membri del comitato promotore della proposta. “La casa è un tema che riguarda tutti”, ha aggiunto Cucchiara, sottolineando che “l'importanza di essere qui tutti assieme è fondamentale”. L'idea nasce, ha spiegato, “perché nel nostro Paese la crisi abitativa aumenta, i costi degli affitti sono altissimi ed è diventato difficilissimo trovare una casa, soprattutto qui a Milano. Si dice spesso che bisogna smettere di parlare di emergenza abitativa, perché ormai è diventato un dato strutturale”.

Majorino (Pd): "Manca una mano pubblica nelle scelte e nelle politiche"

“Le persone non ce la fanno più e l'edilizia residenziale pubblica è diventata sempre più marginale”, ha detto il capogruppo Pd in Consiglio regionale Pierfrancesco Majorino. “Manca una mano pubblica nelle scelte e nelle politiche, sia per le case popolari che nel sostegno all'affitto”, che ha visto “i fondi azzerati dal governo Meloni. Per noi – ha sottolineato Majorino – questa mobilitazione è un'opportunità e una responsabilità come PD: siamo convinti del fatto che questo cambiamento di rotta radicale debba riguardare tutte le forze politiche, anche la nostra. In Consiglio regionale presenteremo delle mozioni nella direzione della petizione”.

E come riferisce Mia News ha concluso con un appello a procedere uniti in questo percorso: “Dobbiamo esigere anche da noi un cambiamento, non è accettabile lasciare sole le persone come accade. Il diritto alla casa deve stare nella Costituzione, come fu fatto rispetto al tema della salute e della sanità: è un diritto da garantire a tutti e un motivo di battaglia politica. Ci avete uniti, andiamo avanti tutti insieme”.

Di Marco (M5S): "La politica non può lasciare da parte il tema della casa"

“Come M5S siamo qui per dire che anche noi aderiamo – ha detto Nicola Di Marco, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle - e abbiamo presentato una mozione al Consiglio regionale. Siamo qui oggi per dire che, dal nostro punto di vista, il pubblico ha abdicato negli ultimi 30-40 anni alle politiche abitative”. “Il tema del diritto alla casa – ha proseguito - è un tema che la politica non può più lasciare da parte e deve rimettere al centro della propria agenda di governo”, e ha elogiato questa “proposta, che è riuscita a federare le componenti del campo progressista”, che ha definito come una “traccia per lavorare a proposte di respiro più ampio sia a livello regionale che nazionale”.

Rosati (Avs): "Soldi non per gli armamenti ma per le politiche sociali"

“Voglio sottolineare l'adesione di Avs a questa raccolta firme per questa legge costituzionale di iniziativa popolare – ha detto Onorio Rosati, consigliere regionale di Avs – che deve evidenziare il tema delle politiche abitative nel nostro Paese. Non ci sono case per tutti e quelle che ci sono costano troppo, soprattutto in realtà come Regione Lombardia e il comune di Milano. Serve porre maggiore attenzione su questi temi, ci vuole discontinuità col passato e non confondere l'housing sociale con quello che è il diritto all’abitare per tutti e tutte: sono due cose diverse, che si differenziano per il reddito delle persone. Servono risorse: i soldi non vanno spesi per gli armamenti ma per le politiche sociali di coesione, come la sanità, l’istruzione e la casa”.

E ha concluso dicendo: “Presentiamo questa legge, mi auguro che ci siano i due terzi del Parlamento, per poter fare questa riforma senza dover ricorrere a strumenti referendari”. Quello di oggi è “un evento molto importante, perché il diritto all’abitare manca attualmente all’interno della Costituzione italiana – ha detto Francesca Cucchiara – mentre c’è in molte Costituzioni degli Stati europei. E attualmente – ha aggiunto - stiamo vivendo una crisi abitativa, lo vediamo soprattutto nelle grandi città e a Milano e serve porre al centro questo tema, soprattutto a livello statale e governativo: su questo il Governo è assente, manca una vera politica per l’abitare ed è su questo che stiamo cercando di spingere anche attraverso questa campagna”.

Bottelli (Pd): "La casa è un diritto"

Mentre Federico Bottelli ha sottolineato la necessità di regolamentare questo tema: “Oggi siamo in piazza per ribadire che la casa non è uno strumento che si può scambiare liberamente sul mercato senza regolamentare” con norme “che sappiano estrarre la ricchezza e poterla redistribuire” e per “dire che la casa è un diritto”.

Carenza (Unione inquilini): "Impossibile continuare a vivere in una città come Milano"

Al presidio hanno partecipato anche rappresentanti dei sindacati Sunia, Sicet e l’Unione Inquilini.  “Io sono abituato a pensare, occupandomi di sindacato, che il cambiamento lo si costruisce con la lotta”, ha detto Giovanni Carenza dell’Unione Inquilini. “È diventato impossibile con il costo della vita continuare a vivere in una città come Milano, ma anche in tante altre. La negazione del diritto alla casa oggi è uno dei più grossi ostacoli alla partecipazione dei lavoratori alla vita del Paese. Noi sposiamo in pieno la proposta e raccoglieremo le firme, ma la vogliamo inserire in un percorso di lotta”. “La politica si è dimenticata del valore sociale della casa, e ha rinunciato al ruolo sociale a cui è chiamata, soddisfare un bisogno e diritto”, ha sottolineato Carmelo Benenti, segretario di Sunia Milano. “Lottare e rivendicare un diritto all'abitazione è il percorso. Noi come sindacato ci siamo”.

Spinelli (Sicet): "Diritto alla casa largamente negato a Milano"

“Non è scontato oggi parlare di diritto alla casa e parlarne qui a Milano, perché è un diritto largamente negato in questa città”, ha spiegato Leo Spinelli di Sicet. “È proprio il tema del diritto che va posto al centro della nostra azione. Se la casa è un diritto - ha continuato - va assegnato in base al bisogno e, se è un diritto, bisogna rompere il tabù per cui la liberalizzazione vince su tutto. Anche gli affitti liberi devono essere limitati. Non è più accettabile affittare qualunque stanza a qualunque prezzo. Noi crediamo che anche il percorso possa essere un detonatore di lotta, non solo l'arrivo. È una campagna importante”.

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