Milano
Milano, Salvini-Parisi: scontro sulle unioni civili
Sala all'attacco: "Il progetto moderato di Parisi è fallito"
Nuova divisione nel centrodestra milanese a causa delle unioni civili. Parisi e Salvini sono su due posizioni distanti, anche se ieri si è cercato di limare le differenze. Quello alla 'disobbedienza' ai sindaci per le unioni civili "è un invito, io non costringo nessuno a fare niente". Così il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto se l'invito ai sindaci leghisti valga anche per il candidato sindaco di Milano del centrodestra Stefano Parisi, qualora fosse eletto.
"Qualunque sindaco sarà sostenuto dalla Lega - ha aggiunto Salvini - sarà invitato a fare questo, poi ognuno sceglie secondo coscienza". Secca la replica del candidato sindaco di centrodestra a Milano. "Non c'era dubbio, è il sindaco che comanda e a Milano" ha detto Stefano Parisi. "Se sarò eletto, comanderò io e faremo quello che bisogna fare, cioè rispetteremo la legalità". "Non esiste per un sindaco l'obiezione di coscienza. Un sindaco deve rispondere ai cittadini e amministrare la città applicando le leggi. In questo caso - ha concluso Parisi - si applicano le leggi".
AFFONDO DI SALA - "Siamo all’ennesimo scontro in pochi giorni. Dopo i contrasti su moschea e dialogo interreligioso, polemiche con Papa Francesco, e con il presidente Mattarella, oggi sulle unioni civili, Salvini, con tono intimidatorio, ha detto chiaramente a Parisi che se la Lega sarà il primo partito “ lui dovrà tenerne conto” sulla applicazione della legge sulle unioni civili. Purtroppo diventa sempre più chiaro quello che continuo a dire: il progetto moderato di Parisi è fallito ed affonda giorno per giorno sotto le dichiarazioni incivili e fuori dal tempo di Salvini e della Lega".