Milano
Milano, scarcerato il poliziotto che ha travolto sulle strisce e ucciso un giovane
Il gip convalida l’arresto per omicidio stradale ma respinge la custodia cautelare. L’agente aveva 0,6 g/l di alcol nel sangue. Le sue dichiarazioni: "Avevo bevuto due gin tonic"

Milano, agente di polizia travolge e uccide un giovane: il luogo dell'impatto
Il gip di Milano ha scarcerato Giusto Chiacchio, l’agente di 26 anni che sabato mattina ha investito e ucciso il 25enne Matteo Barone sulle strisce in via Porpora. Convalidato l’arresto per omicidio stradale, ma senza misure cautelari: il giudice ha escluso il rischio di reiterazione del reato, parlando di velocità “eccessiva ma non spregiudicata” e di uno stato di ebbrezza “modesto”. La Procura aveva chiesto la custodia in carcere.
Milano, scarcerato il poliziotto che ha travolto e ucciso Matteo Barone
Giusto Chiacchio, il poliziotto che sabato mattina ha travolto e ucciso con la sua auto Matteo Barone in via Antonio Porpora a Milano, è stato scarcerato. Il gip Roberto Crepaldi ha convalidato l’arresto per omicidio stradale ma ha respinto la richiesta di custodia cautelare avanzata dal pm Maurizio Ascione.
Nell’ordinanza il giudice ha riconosciuto la gravità del fatto, sottolineando che l’indagato, “pur ammettendo”, ha mostrato “una scarsa dose di empatia nei confronti della vittima”. Tuttavia, i profili di colpa non appaiono tali “da destare particolare allarme” sulla sua personalità.
I rilievi su velocità e alcol
Secondo il gip, la vettura procedeva a una velocità “certamente eccessiva ma non particolarmente spregiudicata”. Lo stato di ebbrezza riscontrato era “modesto”: l’alcoltest effettuato alcune ore dopo il sinistro ha registrato 0,6 g/l, poco oltre la soglia consentita di 0,5. Saranno necessarie consulenze tecniche per ricostruire con precisione la dinamica dell’impatto, che ha sbalzato il corpo della vittima a decine di metri.
Le parole dell'agente: "Avevo bevuto due gin tonic"
Davanti al giudice, Chiacchio – assistito dall’avvocato Giuseppe De Lalla – ha dichiarato: “Andavo tra i 50 e i 70 km/h e avevo bevuto due gin tonic. Ho frenato, sono sceso, ho chiamato l’ambulanza e i miei colleghi”. Ha anche sostenuto che Barone stesse correndo sulle strisce, versione che però un testimone ha smentito.
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I precedenti dell'agente e l’allontanamento dall’ospedale
Il gip ha chiarito che l’episodio dell’allontanamento dal pronto soccorso, riportato negli atti della Procura, non è utilizzabile ai fini della decisione cautelare. Quanto ai precedenti problemi legati all’alcol, che in passato avevano portato al ritiro temporaneo dell’arma di servizio, il giudice ha ricordato che dopo un monitoraggio sanitario l’agente era stato reintegrato e non risulta “aduso ad abusare di sostanze alcoliche”. Per Chiacchio rimane l’accusa di omicidio stradale, con gravi indizi di colpevolezza ma senza misure restrittive. La patente è stata sospesa, mentre proseguono le indagini con perizie cinematiche e ulteriori accertamenti.