Milano
Silvana Damato, l'avvocato: "Il caso è un puzzle, difficile capire cosa è autentico e cosa no"
I Carabinieri del Ris sono tornati nell’appartamento di Bruzzano dove è stata trovata senza vita Silvana Damato. L’avvocato della famiglia: “Un’inchiesta complessa, un puzzle da ricomporre”

La morte di Silvana Damato, 69 anni, trovata senza vita lo scorso 8 agosto nella vasca da bagno della sua casa di Bruzzano, resta un enigma. I carabinieri del Ris sono tornati sul luogo per raccogliere tracce di sangue e materiale biologico con il Luminol, mentre si attendono gli esiti della perizia medico-legale. L’avvocato della famiglia parla di un’indagine “a 360 gradi e complessa”. Restano misteriosi il cellulare trovato in acqua e la scomparsa delle chiavi di casa.
Una morte ancora senza spiegazioni certe. È quella di Silvana Damato, 69 anni, trovata l’8 agosto immersa nella vasca da bagno della sua abitazione in via Bisnati 7, a Bruzzano, periferia nord di Milano. I carabinieri del Ris di Parma hanno passato al setaccio l’appartamento con il Luminol, alla ricerca di eventuali tracce di sangue o altri indizi utili a chiarire un quadro ancora pieno di ombre. Secondo quanto riferisce il Corriere, il Ris nell'appartamento avrebbero trovato tracce di sangue, le stesse già emerse nei primi sopralluoghi. Tali tracce saranno ora analizzate in laboratorio.
Silvana Damato, il puzzle della scena del crimine
“Si tratta di un’indagine complessa, a 360 gradi”, ha spiegato l’avvocato Walter Felice, che assiste i familiari della vittima. Il legale, riferisce Ansa, ha aggiunto: “La scena del crimine è sempre determinante perché parla in modo molto chiaro. In questo caso è un puzzle di cui bisognerà ricomporre i pezzi. L’appartamento non è ben leggibile, non si riesce a capire cosa sia autentico e cosa no”.
La sera dell’8 agosto i vigili del fuoco entrarono nell’abitazione dopo l’allarme lanciato dagli amici, che aspettavano la donna per una partita a carte. La trovarono in vestaglia, immersa nell’acqua. Il corpo presentava tumefazioni sul volto e segni di un fendente al collo, probabilmente provocato da un coltello o da un oggetto appuntito. Secondo l’autopsia, nessuna delle ferite sarebbe risultata da sola mortale.
Due particolari alimentano il giallo: la scomparsa delle chiavi di casa, come se qualcuno avesse chiuso la porta dall’esterno, e il cellulare trovato nella vasca, ora al vaglio degli investigatori per ricostruire relazioni e contatti della donna. Una vicina ha riferito di averla vista rientrare sola a mezzogiorno di quel giorno. Le telecamere della zona, invece, non avrebbero fornito elementi decisivi.
Nessuna pista esclusa per l'assassinio di Silvana Damato
L’appartamento era in disordine ma non completamente a soqquadro, come in un tentativo di furto degenerato. I militari, coordinati dalla pm Valentina Mondovì, hanno raccolto numerose testimonianze e continuano a valutare ogni ipotesi. “Attendiamo le valutazioni della Procura e poi faremo le nostre. È un’indagine complessa e chiediamo massimo riserbo”, ha ribadito il legale. Silvana Damato viene ricordata da chi la conosceva come “una donna sempre sorridente e gentile, con una parola buona per tutti”.