Milano, non è una nuova Tangentopoli. Parola di Di Pietro: "Ho chiamato Sala per esprimere la mia solidarietà" - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 07:59

Milano, non è una nuova Tangentopoli. Parola di Di Pietro: "Ho chiamato Sala per esprimere la mia solidarietà"

L'ex magistrato protagonista della stagione di Mani Pulite: "La politica e non altri deve decidere le modalità di sviluppo di Milano". Il monito ai colleghi: "Attenti alla pesca a strascico, ci sono degli innocenti"

di Federico Ughi

Milano, non è una nuova Tangentopoli. Parola di Di Pietro: "Ogni stagione ha la sua storia"

L'inchiesta sull'urbanistica milanese è una nuova Tangentopoli? A evidenziare alcune significative differenze è Antonio Di Pietro, che di quella stagione fu assoluto protagonista. L'ex magistrato ha parlato al Tg1, rivelando di avere anche chiamato il sindaco Beppe Sala per esprimere la sua solidarietà. Decisamente un approccio diverso rispetto a quando faceva parte del pool di Mani Pulite, dunque.
 
"Ogni stagione ha la sua storia. Lì (con Tangentopoli) si individuavano mazzette, banconote, ori e quant'altro. Qui c'è un modello di sviluppo di Milano e forse qualcuno ha violato la legge ed è giusto che la magistratura lo persegue. Però le modalità con cui Milano deve svilupparsi lo deve decidere la politica, non altri", ha spiegato Di Pietro. E sulla telefonata a Sala:  "Gli ho espresso la mia solidarietà personale. Sono certo che lui l'abbia fatto per dare uno sviluppo alla città, non per mettersi in tasca qualcosa". 

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Di Pietro e la fuga di notizie: "Se sapessi chi è stato, uno scappellotto glielo darei"

Quindi un appello ai colleghi magistrati sui rischi della "pesca a strascico: "Qualcuno mi resta nella rete. Ma nella rete purtroppo, quando il pescatore la tira, su molto spesso ci stanno anche delle specie che dovrebbero essere protette: si chiamano innocenti". E sulla fuga di notizie che ha portato il sindaco ad apprendere di essere indagato solo dalla stampa: "Certamente non è corretto, che lo si debba sapere dalla stampa. Ma sul chi ha riferito alla stampa, non si può a priori dire che 'è stato il magistrato'. È successa a me, quando ho fatto l'invito a comparire a Silvio Berlusconi: certamente non glielo ho dato io, ma qualcuno all'interno della mia cerchia glielo ha fatto avere. E se potessi scoprire chi è stato, ancora adesso, qualche scappellotto glielo darei, pure qualcosa in più. Fosse anche un collega". 

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