Milano
Milano cambia rotta sull'urbanistica: torna obbligatorio il piano attuativo per interventi sopra i 25 metri
Dopo le dimissioni della Commissione Paesaggio, Palazzo Marino recepisce le richieste della Procura: più vincoli su altezze, densità e compensazioni urbanistiche

Milano cambia rotta sull'urbanistica: torna obbligatorio il piano attuativo per interventi sopra i 25 metri
Palazzo Marino cambia rotta sull’urbanistica. Dopo le dimissioni, sollecitate ma formalmente consensuali, degli undici membri non indagati della Commissione Paesaggio, il Comune annuncia una nuova stretta: per gli interventi che superano i 25 metri di altezza o una densità fondiaria oltre i 3 metri cubi per metro quadro sarà obbligatorio il piano attuativo. Lo stesso varrà in caso di scostamenti dalle norme morfologiche previste dal Piano di Governo del Territorio (PGT). La comunicazione arriva con una nota ufficiale che di fatto recepisce le osservazioni della Procura, da tempo critica sull’uso delle semplici Scia (Segnalazioni certificate di inizio attività) per interventi edilizi di grande cubatura.
Compensazioni obbligatorie per i costruttori su aree oltre 20mila mq
Oltre al ritorno dei piani attuativi, l’altra novità riguarda la compensazione territoriale. Se la superficie interessata da un intervento supera i 20mila metri quadri, i costruttori dovranno individuare aree da destinare a servizi, verde o infrastrutture per almeno il 50% di quella metratura. Si tratta di misure transitorie – spiega l’amministrazione – in attesa della nuova variante generale al PGT, attualmente in fase di elaborazione.
Permesso convenzionato nei nuclei storici, vincoli su destinazioni d’uso
Nel caso in cui gli interventi ricadano all’interno dei Nuclei di antica formazione o dei Tessuti urbani compatti a cortina, sarà ancora possibile procedere con un permesso di costruire convenzionato. Negli altri casi, si potrà intervenire solo con titolo diretto se non sono previste variazioni morfologiche. Tuttavia, precisa ancora Palazzo Marino, qualora l’intervento preveda un cambio di destinazione d’uso urbanisticamente rilevante, l’Amministrazione dovrà valutare caso per caso le modalità di conferimento delle dotazioni territoriali dovute, che potranno avvenire tramite cessione, asservimento o monetizzazione.
Dopo il flop del “Salva Milano”, il Comune riorganizza gli uffici
Il dietrofront segna una svolta rispetto alla linea politica del discusso “Salva Milano”, affossato in Parlamento. Il Comune annuncia ora anche una riorganizzazione interna per rafforzare gli uffici che si occupano di istruire e gestire gli iter procedurali relativi ai piani attuativi. Una resa tecnica – secondo molti osservatori – alle contestazioni della Procura milanese, che in più occasioni ha contestato gravi abusi edilizi proprio per l’assenza di una pianificazione urbanistica adeguata.