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"L’acqua è un universo. A Milano c’è un museo che ti spiega perché"

Esiste un museo italiano dedicato all’acqua pubblica ed è a Milano. Un altro primato meneghino che nei suoi primi 2 anni di attività ha registrato 60.500 visitatori con 583 appuntamenti in agenda.  Abbiamo intervistato Luca Montani, Direttore comunicazione e relazioni istituzionali di MM Spa (l’azienda che gestisce l’acqua del Comune di Milano), responsabile e coordinatore dell’iniziativa, per spiegarci come è nato e cosa sta facendo.

Luca, come è nata l’idea di aprire uno spazio interamente dedicato all’acqua?

È stata un’idea di MM, l’azienda pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della città di Milano. Ha restaurato una centrale di pompaggio dell’acqua del 1906 per farla diventare un centro polifunzionale sull'acqua pubblica di rango internazionale.
Ambienti storici che sono stati trasformati per accogliere persone di tutte le età con l’obiettivo di illustrare l’enorme lavoro che ogni giorno viene dedicato a questa preziosa risorsa. Lo spazio è anche un luogo simbolico che offre un ricco programma di didattica, di intrattenimento e di scienza partecipata. Non solo. A fine 2018 la Centrale dell’Acqua è entrata nella rete di MuseImpresa, che annovera aziende come Ferrari, Eni, Pirelli, Magneti Marelli, Italgas, Bracco, Campari, CDP, Peroni, Barilla, Benetton, AEM, Ansaldo, FS, Aboca, Zegna, solo per citarne alcune.

Perché un museo di impresa?

I sessantacinque anni di attività aziendale che hanno accompagnato la crescita infrastrutturale e dei servizi della metropoli lombarda meritano un innesto nella memoria condivisa della comunità milanese. La Centrale dell’Acqua è un luogo aperto, gratuitamente, alla cittadinanza, un luogo dove la storia industriale e infrastrutturale della città si feconda oggi con la riflessione, la formazione e lo studio del futuro. Un futuro fatto di condivisione, cura, sostenibilità. Per questo ci rivolgiamo a tutti i cittadini e in particolare agli studenti. Lo facciamo utilizzando molteplici linguaggi e registri, consapevoli della responsabilità sociale di un’impresa come la nostra. È dunque anche un tema di educazione civica e alla sostenibilità, in un mondo in cui non possiamo più permetterci di voltarci dall’altra parte di fronte ai problemi ambientali. Nel farlo, poggiamo i piedi sulla solidità della scienza. L’acqua pubblica riveste in questo un ruolo centrale: attorno ad essa orbitano questioni anche molto distanti tra loro, dalla competenza ingegneristica ai diritti, dalla tutela dell’ambiente a quella della salute, dalla produzione alla sicurezza. Infine, per realtà importanti come MM, realizzare un museo di impresa è una scelta che rafforza la comunicazione istituzionale, sviluppa la promozione del territorio e contribuisce alla valorizzazione dei beni culturali: insomma una scelta lungimirante ormai obbligata.

Ricordo che sul tema della memoria aziendale avete fatto molto.

Già nell’anno del sessantesimo (2015) avevo coinvolto il Comitato Brand Milano per la realizzazione di un volume, ancora disponibile, che spiegasse tutto ciò. Il team che avevamo ingaggiato con Stefano Rolando era composto dai professori Giampaolo Nuvolati (Università Milano Bicocca) e Giovanni Scirocco (Università di Bergamo), dalla scrittrice e storica milanese Marta Boneschi e da Ugo Savoia, per molti anni capo della redazione milanese del Corriere della Sera e Fulvio Ronchi, l’art director che ha curato l’esito grafico-editoriale. Ne nacque anche un manifesto con immagini storiche che la Fondazione del Corriere della Sera mise a disposizione con lo scopo di ripercorre i periodi di sviluppo storico-identitario della città, con le figure delle personalità più rappresentative, con le icone più caratterizzanti la vita sociale, economica e culturale della città e – un filo rosso che attraversa questa vicenda – la stessa vicenda di crescita, sviluppo e realizzazioni di MM.  Da allora ad oggi non abbiamo mai smesso di valorizzare i nostri fondi documentali con l’obiettivo di farli conoscere e metterli a disposizione delle nuove generazioni di tecnici e, ovviamente, anche dei nostri concittadini.

Questo vuol dire che MM renderà pubbliche immagini e progetti delle proprie commesse realizzate?

Da giugno sarà possibile consultare questo enorme patrimonio alla Centrale dell’acqua in volumi e archivi digitali. Un Museo di impresa ha proprio l’obiettivo di illustrare le capacità tecniche implementate negli anni, i saperi politecnici accumulati e, ovviamente, i risultati conseguiti. Pensate: dalla M1 a Expo passando da importanti rifacimenti: il Piccolo Teatro, il PAC, l’Acquario Civico, il Lirico, alle riqualificazioni dei quartieri e delle piazze: Paolo Sarpi, Ripamonti, Corso Garibaldi, piazza del Duomo, piazzale Duca D’Aosta…
Ma il cuore è senza dubbio il sistema idrico milanese che MM gestisce dal 2003: dai progetti per la realizzazione delle reti per finire con il reticolo idrico minore. Il rapporto che negli anni la città ha avuto con l’acqua è molto ben rappresentato nei nostri ambienti.
Sul patrimonio di edilizia popolare abbiamo appena terminato un poderoso lavoro di ricostruzione storica con un Atlante in 4 volumi suddivisi per municipi con progetti originali, fotografie, piante e mappe.

C’è dietro un lavoro imponente, immagino.

Di raccolta, di repertazione, di censimento. Sull’acqua abbiamo un patrimonio documentale e iconografico unico, essenziale per la storia dei grandi impianti di adduzione, distribuzione e smaltimento delle acque e dei sistemi di trasporto in sotterraneo. Coltivare e valorizzare tale patrimonio è un atto di responsabilità sociale e di presenza culturale. Pensa che solo il ‘fondo’ della fognatura è costituito da 217 disegni e 324 fotografie di cui si sono realizzate le relative banche dati. L’arco temporale coperto dai documenti è di circa un secolo: prevalentemente da fine Ottocento ai primi decenni del Novecento per la cartografia e i disegni; da fine Ottocento a fine Novecento per le fotografie di cui, tuttavia, la maggior parte riguarda le opere eseguite nei primi decenni del Novecento.
Dallo studio complessivo del fondo, curato negli anni recenti da Maria Antonietta Breda, emergono importanti categorie tematiche: cartografie, piani urbanistici, progetti e realizzazioni, la copertura dei Navigli, piccoli manufatti, ponti… l’immensa area del parco Agricolo Sud che beneficia dell’acqua dei depuratori, che io definiscono Mesopotamia Milano.

Torniamo al museo. È dedicato principalmente al bene comune acqua.

Il museo offre un ricco palinsesto per la valorizzazione dell’acqua pubblica: visite guidate, laboratori didattici, formazione di insegnanti, alta formazione per tecnici, seminari e workshop sui temi dell’acqua, dell’economia circolare, della resilienza dei territori, dell’ambiente, trasmissioni in diretta con la base di ricerca Concordia nell’Antartide o in molte altre località del Pianeta, giochi e intrattenimento per bambini.
C’è anche un bookshop tematico con pubblicazioni, gadget, materiali gratuiti per l’approfondimento didattico e culturale.

I numeri?

Dall’apertura (4 luglio 2018) 60.500 presenze, senza contare le migliaia di presenze digitali nel periodo del lockdown, nel quale non ci siamo fermati, anzi: nei mesi prima dell’estate 2020 sono stati realizzati 80 appuntamenti e per la stagione 2020/2021 ne abbiamo programmati 220.
È un palinsesto che abbiamo chiamato “InCentrale”, ed è costruito su tre principali pilastri narrativi sui quali poggiano numerosi eventi: presentazioni, tavole rotonde, interviste, reading. 
La formula cambia per necessità legate alla pandemia, ma l’intento è il medesimo di sempre, quello che abbiamo racchiuso nel nostro slogan: fare scorrere le idee. Il palinsesto è composito e con diversi livelli di complessità, ma è caratterizzato dalla continuità tra i vari eventi e le attività in un percorso coerenti che si svolge nel tempo.
Abbiamo infine ospitato 240 gruppi classe provenienti da 130 scuole. Nel solo 2019 i laboratori realizzati sono stati 75 e gli insegnanti formati sono stati circa 700.

Tutto questo da soli?

I progetti più belli sono quelli condivisi e che riescono a coinvolgere altre competenze. È nella multidisciplinarietà e nel confronto tra operatori, professionisti e cittadini, che si raggiungono buoni risultati. 
Sono davvero molti gli atenei che abbiamo coinvolto, così pure i centri di ricerca e le associazioni.Nel corso del 2019 si sono svolti alcuni tavoli con importanti organizzazioni, tra queste Fondazione Ambrosetti e il Consiglio Direttivo acqua di Utilitalia.
L’evento più significativo del 2020 è stato il TAVOLO MULTI-STAKEHOLDER CITTÀ DI MILANO del 10 Febbraio 2020 alla presenza del Comune di Milano (Gabinetto del Sindaco, Assessorato alla Transizione Ambientale, Food Policy, Città Resilienti), CICMA, Fondazione Cariplo, Legambiente Lombardia, Consorzio Est Ticino Villoresi, Gruppo CAP, ATO Città Metropolitana Milano, Università Bicocca, Università degli Studi di Milano, Federconsumatori, Rete Green School (Celim e Aspem), Legacoop Lombardia, AMSA, Coripet, Corepla.
L’acqua è un elemento inclusivo, necessario, imprescindibile. Non è pensabile lavorare in solitudine, non serve a nessuno e non si fa il bene della città. La Centrale dell’Acqua è la casa dei beni comuni e vi collaborano decine di realtà che arricchiscono di stimoli e proposte i palinsesti, le offerte culturali, persino le pubblicazioni scientifiche (che non mancano).

Siete diventati anche ‘editori’ sull’acqua?

Stiamo dando un contributo di conoscenza, dai temi complicati a quelli più leggeri ma fondamentali. Te ne elenco alcuni.

Tecniche di buona condotta. È un’ampia panoramica delle tecnologie trenchless utilizzate per il risanamento delle reti idriche e fognarie senza aprire cantieri a cielo aperto.

Vademecum per il controllo di legionella di impianti idraulici condominiali. Uno strumento agile per amministratori di condominio al fine di prevenire e gestire al meglio la legionellosi.

Leonardo e l’acqua di Milano. È un fumetto per bambini e ragazzi realizzato con Comics&Science, la collana del CNR edizioni dedicata al rapporto tra divulgazione scientifica e intrattenimento che vede la collaborazione dei migliori fumettisti italiani. 

La città dei draghi verdi. È un leaflet per scuole e ragazzi. Una campagna creativa vera e propria che ha lo scopo di assegnare un’identità e una storia a ciascuno dei 586 draghi verdi presenti in città con l’obiettivo di costruire una storia locale aperta a tutti. 

INNOBOOK. La seconda edizione dell'atlante dell’innovazione che abbiamo realizzato con l’obiettivo di far conoscere le attività di ricerca scientifica di alta innovazione che MM Spa persegue da anni.

Il sito della Centrale dell’acqua è molto ricco di informazioni e parecchio visitato. Mi sbaglio o da semplice vetrina si è trasformato un gruppo di lavoro?

Dici bene e sono contento che si noti la differenza. Lavoriamo quotidianamente per arricchirlo e aggiornarlo di nuovi contenuti. A breve conterrà anche una sezione dedicata alla documentazione storica, una sezione dedicata ai giochi con esercizi e esperimenti, una sezione dedicata ai mestieri dell’acqua (dagli operatori di laboratorio alle squadre di pronto intervento, passando dai letturisti).
Da quando siamo stati insigniti del Top Utility Assoluto, il premio all’eccellenza tra le maggiori aziende dell’energia, dell’acqua, del gas e dei rifiuti, il nostro impegno nella narrazione è aumentato ulteriormente e l’acqua è l’argomento principe.

Top Utility? Mi ricordi le motivazioni del premio?

Selezionata fra le 100 migliori in Italia, sulla base del sistema multi-variabile definito, è risultata la prima classificata nell’anno rispetto alla valutazione complessiva con questa motivazione: “Per gli ottimi risultati ottenuti in tutte le aree oggetto di indagine, con particolare riferimento al rapporto con gli stakeholder, all’attenzione alla sostenibilità, alla trasparenza e alla comunicazione. MM ha inoltre saputo sviluppare un efficace rapporto con i suoi consumatori, migliorando la qualità dei servizi offerti”.
In realtà pochi mesi prima eravamo stati segnalati tra le Digital Stars d’Italia 2019 per l’alta performance dei nostri social network. Entrare nel ranking delle 200 Digital Stars d´Italia è il riconoscimento visibile e ufficiale del nostro impegno. Permettimi di indicarti i link di maggiore evoluzione, tra i più visitati del sito:

Biblioteca dell’acqua (segnalazioni per famiglie e ragazzi)

Videoteca (video contributi vari)

Podcast (audio guide)

Link utili (opportunità per il periodo di quarantena)

Quaderni della Centrale (pubblicazioni monografiche)

La tua acqua (informazioni sull’acqua di Milano e sulla sua gestione)

Leonardo (sezione dove scaricare il fumetto)

Le nostre campagne sociali (le principali ADV pubblicate sui quotidiani)

Il KIT didattico

Veniamo all’oggi. Alla Centrale è allestita una mostra notevole: “Primo Levi. Figure” Di che si tratta e perché questa scelta.

È uno degli appuntamenti di punta di questa stagione. Dopo una prima assoluta alla GAM di Torino lo scorso anno, abbiamo riproposto al grande pubblico della Centrale una selezione dei lavori in filo metallico realizzati dallo scrittore torinese nel periodo 1955/1975. L’evento è realizzato insieme al Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, col patrocinio del Comune di Milano e la collaborazione dell’Associazione Figli della Shoah.
Sono 17 lavori molto particolari che raccontano un aspetto poco noto di Levi, testimone, scrittore, uomo di scienza, cultura politecnica e chimico, destinati ad amici o a impreziosire la libreria di casa.
Levi ci permette di declinare al meglio un ragionamento che stiamo facendo da mesi: la cultura politecnica al servizio delle comunità. Una sorta di nuovo umanesimo della tecnica che parta dalla capacità adattiva e interpretativa del mondo che viviamo.

Ma perché scegliere di inaugurare proprio adesso?

Perché è una sfida. Il Covid ha frenato le nostre attività, ha mutato il nostro scenario, ha modificato le nostre agende e forse ha forgiato i nostri caratteri.
In questo preciso momento abbiamo sentito il bisogno di dare un segnale di forte intraprendenza resiliente: allestiamo una mostra! Con una forza tipica che fu di Primo Levi, non a caso.
È stato un successo di pubblico on line e abbiamo già numerose prenotazioni di scuole e gruppi. Quando si potrà riaprire – e speriamo presto – chiunque potrà vedere con i propri occhi la bellezza e la suggestione dei manufatti di Primo Levi.
Un monito al coraggio e un invito a ripensare la nostra quotidianità.
Una società che cura la città attraverso l’erogazione di servizi, non poteva che attrezzarsi alla ripresa con un moto di lucido coraggio.

Avrete altri compagni di viaggio?

Stiamo intrecciando rapporti a vario titolo con tanti mondi, come ho detto prima. L’obiettivo è mantenere la promessa di adeguatezza, competenza, intrattenimento scientifico condiviso e intelligente.

Ne cito alcuni: MuseImpresa, Fondazione Isec, Fondazione Sinisgalli, Fondazione Pirelli, Compagnia di San Paolo, Istituto Italiano di Tecnologia, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, European Space Agency, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Enea, Comitato Glaciologico Italiano, MaRHE (Marine Research and High Education Center - Bicocca), mensile Le Scienze, Dipartimento di Chimica dell’Università Statale di Milano, Dipartimento di Scienze e politiche ambientali dell’Università Statale di Milano, il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, Università di Milano – Bicocca, Università Roma Tre, Museo di Storia Naturale della Maremma, Musei Civici di Milano, la Direzione Progetto Città resilienti, Milano Food Policy, MeetMeTonight, Comic&Science, Tunuè edizioni, Compagnia dei lettori, Teatro Out Off.

Un’ultima domanda sulle competenze nella comunicazione che avete acquisito nel tempo. Quali sono le attività principali che assorbono il tuo staff?

La Centrale dell’acqua occupa un tempo tutto sommato residuale. Devi considerare anche l’ufficio stampa, il presidio delle piattaforme e dei profili social, l’attività di ascolto dei territori e di mediazione: dai cantieri alla nuova linea M4, passando per i grandi cantieri. Poi c’è tutto il mondo delle case popolari, la rivista POP che realizziamo insieme agli inquilini in 25.000 copie, gli eventi di intrattenimento sociale e culturale, le pubblicazioni scientifiche e periodiche.
Ci sono 8 risorse motivate e preparate ed è grazie alla loro dedizione che si rende possibile tutto questo.

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