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Ruby Ter, i giudici: "Berlusconi assolto, errore procedurale con le Olgettine"
Ruby Ter: l'assoluzione di Berlusconi

Ruby Ter, i giudici: "Berlusconi assolto, errore procedurale con le Olgettine"

Le "Olgettine" non avrebbero dovuto essere sentite come testimoni assistite. E' questo il motivo che ha condizionato e pregiudicato il processo Ruby Ter a carico di Silvio Berlusconi, conclusosi senza condanne. E' quanto si legge nelle motivazioni con cui i  giudici di Milano hanno spiegato l'assoluzione dell'ex premier, che era accusato di corruzione in atti giudiziari.

I giudici di Milano: "L'omissione di garanzia ha pregiudicato l'operatività"

Questo quanto affermato nel dispositivo, come riferisce Adnkronos: "Se le imputate fossero state correttamente qualificate e gli avvisi fossero stati formulati, si sarebbe potuto discutere della configurabilità dell'articolo 377 bis del codice penale", ovvero delitto di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria. "Ovviamente nei confronti del solo Berlusconi in relazione alle dichiaranti che avessero scelto il silenzio e dell'articolo 319 ter codice penale", ossia corruzione in atti giudiziari, "con riferimento a quelle che invece avessero consapevolmente deciso di rendere dichiarazioni sulla responsabilità altrui. Ma quell'omissione di garanzia ha irrimediabilmente pregiudicato l'operatività di fattispecie di diritto penale sostanziale strettamente connesse con il diritto processuale".

I giudici: "L'inutilizzabilità delle testimonianze non è mero sofisma"

 L'inutilizzabilita' delle testimonianze rese nei processi Ruby uno e Ruby bis da una ventina di cosiddette ex 'olgettine', divenute poi imputate nel processo Ruby ter, non si tratta di "un mero sofisma, di una rigidita' procedurale, di una sottigliezza tecnica priva di contenuti". Lo precisano i giudici del Tribunale di Milano Tremolada-Gallina-Pucci nelle motivazioni della sentenza Ruby Ter. "Se fossero state osservate le garanzie collegate all'effettiva veste" delle ragazze ospiti alle cene ad Arcore, "non si sarebbero disperse - puntualizza il collegio - energie processuali nell'acquisizione di dichiarazioni da fonti che si sapevano 'inquinate' a monte e che, a valle, sono state comunque ritenute sterili ai fini dell'accertamento dei fatti".

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