Milano
Ncd fa ribellare la base leghista. Parisi, Salvini con il maldipancia. INSIDE DI AFFARITALIANI.IT

di Paola Bacchiddu e Fabio Massa
Dopo l’incontro di ieri a porte chiuse al Mariott di Milano, tra il candidato sindaco Stefano Parisi e alcuni esponenti del centrodestra, tra cui il Ministro Alfano, nella Lega si registra un vero e proprio regolamento dei conti.
La base non ha affatto digerito che le dichiarazioni nette del segretario Salvini, ripetute come un mantra in questi mesi, sulla volontà di non apparentarsi con Ncd, siano disattese clamorosamente dai fatti. Però si sa, per la ragion politica questo e altro. Ma il problema è… “fotografico”.
A malapena si era ingollato il rospo di una coalizione coi centristi, stretta attorno a Parisi sul territorio - perché i sondaggi danno come mossa vincente contro il centrosinistra il non dividersi - ma la mano di Angelino Alfano, ieri, sulla spalla di Parisi, nella foto che lo ritrae accanto a Lupi e Formigoni, proprio no. I patti erano chiari. Alfano non doveva esserci al Mariott.
E invece il leader Ncd non solo c’era, ma ha sfidato Salvini con tanto di dichiarazione alla nitroglicerina, rilasciata alle agenzie: “Io sono qui per Stefano Parisi e non sono iscritto all’elenco di chi ritiene possibile ricostruire il centrodestra anche perché in questo momento dei 30 punti in percentuale che i sondaggi danno alla coalizione di quel tipo, 20 punti sono di partiti che vogliono stare fuori dall’Europa e fuori dall’Euro e che molto spesso vorrebbero far morire i migranti”. Boom! Apriti cielo.
All’indirizzo di via Bellerio sono arrivate una valanga di proteste della base, dei militanti, degli attivisti della Lega. E neppure gli uomini accanto a Salvini, sembrano comprenderlo più. Perché il segretario del partito non alza la voce e risponde ad Alfano? Perché si fa mettere i piedi in testa, ancora una volta, da Berlusconi? Che progetto ha in testa per il futuro, se neppure riesce a tenere i suoi sul territorio?
Certo non ha neppure aiutato la petizione (http://chn.ge/1T3Dowe)) che Change.org ha pubblicato per far dimettere il governatore Maroni, dopo i recenti scandali sulla Sanità. Un vero e proprio appello per aderire alla mozione di sfiducia presentata in consiglio regionale dalle opposizioni, da votare a marzo.
La pessima tenuta della coalizione, così divisa al suo interno, potrebbe essere fatale negli esiti della corsa a sindaco di Stefano Parisi. Salvini, per ora, sembra tacere. Anche perché nella partita di Milano si interseca inevitabilmente quella della Regione Lombardia, dove Ncd si sente sempre più forte, più indispensabile per la coalizione. Anche perché secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, non è affatto detto che la bufera sia finita, e che riguardi solo il “giro leghista”. Ovvero, quell’impasto di bossiani puri e maroniani doc che Salvini ha sempre mal digerito, ma che era il brodo di coltura nel quale proliferava il sistema Rizzi. Potrebbe anche esserci coinvolto qualcun altro, questa volta dalle parti di Forza Italia. Così almeno scandiscono le di solito ben informate voci di corridoio. Poi, ovviamente, tra le voci e i fatti c’è di mezzo… la procura. Il che non è affatto poco.











