Olimpiadi, Malagò spinge Milano. Intanto Giorgetti "spazza" il Coni
Olimpiadi 2026 a Milano: Attilio Fontana ci crede e anche Malagò spinge il capoluogo lombardo. Intanto, nel Coni...
di Fabio Massa
Attilio Fontana ci crede, nelle Olimpiadi invernali. Eccome. Secondo rumors di Affaritaliani.it Milano, le cose si stanno mettendo decisamente al bello, per il progetto. Torino pare ferma al palo. Altri contendenti italiani non se ne stanno presentando. La Svizzera, con alcuni emissari, avrebbe - pare - già detto di essere assolutamente d'accordo a una gestione "congiunta". L'ultimo scoglio era il Coni, dove il grande dominus Malagò era (ed è) grande amico di Beppe Sala, il sindaco di Milano. Malagò, come riporta Repubblica un paio di giorni fa, ha spiegato che il 10 luglio si deciderà quale città candidare per i giochi del 2026.
"Al sottosegretario Giorgetti ho riferito lo stato dell'arte in merito alle candidature italiane per le Olimpiadi invernali del 2026 - ha spiegato Malagò - Fino a quando non c'è una posizione del governo su questo tema, il mondo dello sport è fermo. Al sottosegretario tuttavia ho fatto presente che il tempo limite è tra giugno e luglio per poi presentare un dossier alla sessione del Cio di Buenos Aires a ottobre. Il 10 luglio c'è la dead line del consiglio nazionale e l'auspicio è che non sia il mondo dello sport a dover scegliere perché potrebbero subentrare questioni affettive e campanilistiche fra le tre-quattro candidature avanzate. La speranza è che non ci sia uno scontro fratricida".
Malagò è assai rispettoso di Giorgetti, come si vede. Non è un caso, perché dalla candidatura di Milano dipenderebbe in buona parte anche il suo futuro. Rumors preoccupati dal mondo dello sport (altri, invece gongolanti), raccontano di un interventismo molto spiccato da parte del neo-sottosegretario. Le prime linee sarebbero in procinto di essere azzerate. E lo stesso Malagò è messo in discussione. Peraltro il Movimento 5 Stelle non pare assai interessato a spingere oltremodo Torino. Soprattutto perché questo determinerebbe forti malumori nella base, da sempre contraria alle grandi manifestazioni oltre che a buona parte delle grandi opere. Quindi, sarà Milano. Fontana ci spera. E pure Sala. E chissà che questo non sia uno stimolo, per il primo cittadino, a ricandidarsi per il secondo mandato. Cosa ad oggi niente affatto scontata.
fabio.massa@affaritaliani.it