Milano
Oltre 11 milioni di italiani hanno rinunciato alle vacanze per via dei rincari. L'indagine
Secondo l’indagine di Izi, il 22,4% ha rinunciato alle ferie per i rincari. Alloggi e ristoranti i costi più pesanti, mentre cresce l’uso delle spiagge libere

Un sondaggio Izi fotografa l’estate 2025 segnata dal caro-prezzi: oltre 11 milioni di italiani, pari al 22,4% della popolazione, hanno rinunciato alle vacanze. Tra i rincari più pesanti quelli degli alloggi (57,4%), dei ristoranti (49%) e dei servizi in spiaggia (42,5%). Quasi un italiano su due ha ridotto i giorni di ferie, mentre il 40% ha optato per spiagge libere per risparmiare. Per il futuro, prevalgono le soluzioni low cost e i viaggi in bassa stagione.
Niente vacanze per 11 milioni di italiani
Estate 2025 amara per molti italiani: secondo un sondaggio Izi, più di 11 milioni di persone hanno rinunciato alle vacanze. Si tratta del 22,4% dei potenziali vacanzieri, frenati dall’aumento dei prezzi che ha reso impossibile spostarsi.
Tra il 68,6% di italiani che solitamente sceglie il mare, uno su quattro ha abbandonato le spiagge a causa dei costi troppo elevati. Chi ha cercato mete alternative all’estero lo ha fatto soprattutto per ragioni economiche: il 70% ha giudicato proibitivi i prezzi delle località balneari italiane.
Secondo l’indagine, i rincari che hanno pesato di più sono quelli degli alloggi (57,4%), seguiti dai ristoranti (49%) e dai servizi in spiaggia (42,5%). Il caro-ombrellone ha spinto quasi il 40% degli intervistati a scegliere spiagge libere, mentre il 45,7% ha ridotto i giorni di vacanza per contenere la spesa.
Strategie per il futuro
Se i prezzi continueranno a restare alti, il 27,4% degli italiani preferirà viaggiare in bassa stagione, mentre il 23,2% opterà per vacanze più brevi e low cost. "Certamente l’aspetto economico è il più rilevante nel cambiamento e nella riduzione delle vacanze per questa estate – spiega Giacomo Spaini, presidente e ceo di Izi –. La contrazione dei periodi di ferie è ormai un trend consolidato". Spaini sottolinea anche la necessità di ripensare l’offerta turistica: "I prezzi alti non aiutano la progressiva contrazione delle vacanze in un tempo sempre più breve. È evidente dal nostro sondaggio la necessità di allungare la stagione, offrendo servizi per più mesi: solo così sarà possibile abbattere i costi e aumentare le presenze turistiche".