Milano
Ornella Vanoni è dottoressa, laurea honoris causa dalla Statale di Milano: "Ma io non ho mai studiato..."
Ornella Vanoni prima artista donna laureata honoris causa dell'Università Statale di Milano. Ad accoglierla Mahmood, Samuele Bersani, Fabio Fazio, Luciana Litizzetto, Mario Lavezzi, Liliana Segre...

Ornella Vanoni e Marina Brambilla
Ornella Vanoni, laurea honoris dalla Statale: "Ma io non ho mai studiato..."
Applausi "senza fine" e standing ovation per Ornella Vanoni che entra nell'aula magna della Statale tra ali di folla, visibilmente emozionata. La diva della musica italiana da oggi e' dottoressa. Eterna e contemporanea, una voce inconfondibile, una vita da artista e performer segnata da liberta' e ricerca della bellezza, "santa allegria" e trasgressione, eleganza e grazia, e tante emozioni regalate a generazioni di pubblico. Con la prima laurea honoris causa della Statale a un'artista donna, cosi' l'ha omaggiata Milano, citta' tanto amata che aveva abbandonato per le bombe della guerra e poi riabbracciata e mai piu' lasciata, facendo fiorire qui la sua arte.
Tanti amici ad accogliere Vanoni in Statale: da Mahmood a Fabio Fazio, passando per Liliana Segre
Tanti gli amici che l'hanno accolta, da Mahmood a Samuele Bersani, da Fabio Fazio e Luciana Litizzetto a Mario Lavezzi e Liliana Segre. Ma tanti anche gli studenti che l'hanno celebrata per la laurea honoris causa magistrale in Musica, Culture, Media, Performance che l'Universita' Statale di Milano le ha conferito. "Per aver incarnato, col suo timbro inconfondibile, una nuova "vocis persona" in cui la femminilita' si fonde con una sofisticata ironia e un'immediatezza espressiva priva di compromessi; per avere ridefinito il ruolo della performance canora attraverso una raffinata fusione di musica e teatro; per avere contribuito in modo decisivo a rendere la canzone d'autore milanese e italiana un fenomeno di portata internazionale", come si legge nella motivazione.
Brambilla: "Vanoni ha segnato la cultura e la musica italiana"
"Nella sua lunga e multiforme carriera ha segnato e segna la cultura e la musica italiana", ha detto la rettrice Marina Brambilla. Ornella Vanoni, ha aggiunto, "senza mai mettersi in cattedra, attraverso la sua arte ha offerto uno sguardo lucido e profondamente umano sul nostro tempo" e come "la sua intelligenza ironica, la sua autenticita' ne fanno un punto di riferimento non solo artistico, ma anche civile, in grado di trasmettere valori e consapevolezza".
"Sono felice che sia una donna rettrice a laurearmi - ha dichiarato Vanoni - e sono molto piu' emozionata di quello che pensavo", ha confessato lei sempre cosi' irriverente. Il momento piu' atteso della cerimonia e' stato proprio il suo intervento, tra aneddoti e battute sferzanti, com'e' nello stile che moltissimi hanno imparato ad amare, specie da quando e' diventata un volto televisivo con Fabio Fazio.
Vanoni: "Nella mia vita ho fatto incontri straordinari"
"Hanno gia' detto tutto di me che non so piu' cosa dire", le sue prime parole che hanno subito strappato la risata fragorosa, non l'unica a dire il vero, del pubblico. "Io non ho mai studiato, sono una cialtrona: i miei sarebbero impazziti dalla gioia. Io laureata? Mai immaginato ne' sognato. Non so se sia giusto avermela data, non ho mai presunzione di me. Ci sono artisti che hanno un ego pazzesco, io sono anni che lo aspetto ma ormai e' tardi - ha ironizzato ancora -. Sono stata felice, in certi spettacoli mi sono sentita riuscita, questo si', e ho fatto incontri straordinari: Mahmood, Fazio, Lavezzi".
In una ventina di minuti, la signora della canzone italiana ha passato in rassegna la sua vita e le sue collaborazioni: il periodo al Piccolo Teatro, lo scandalo della relazione con Giorgio Strehler, le canzoni della mala. E ancora Sergio Bardotti, Mario Lavezzi, Paolo Fresu. "Mi sono acculturata con il teatro, ho imparato seguendo Strehler che creava. Ma io volevo cantare a tutti i costi, perche' la mia passione era la musica". E cosi' "la mia vita e' cambiata quando un ragazzo bruttino, che suonava malino, mi scrisse una canzone: era Gino Paoli che scrisse Senza Fine". Quel Paoli che amo' per molto tempo. "Non e' solo la volonta', e' la curiosita' che porta avanti - ha detto infine come a voler sigillare un insegnamento per i tanti giovani che la seguono -. La musica per me e' un valore aggiunto alla parola".