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Milano
Ospedale in Fiera, Fontana: "Fake news pericolose"
Attilio Fontana

Ospedale in Fiera, Fontana: "Fake news pericolose"

"Le fake news che leggo e sento in continuazione, oggi (giovedì, ndr) addirittura in Senato, prodotte e sponsorizzate per opportunismo politico e attacco alla Lombardia, sono pericolose". Lo scrive il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sulla sua pagina Facebook. "L'ospedale in Fiera - prosegue Fontana - e' stato realizzato per essere un paracadute d'emergenza e rientra tra le strutture, richieste dal governo, per l'incremento delle terapie intensive su piano nazionale anti-Covid. Come tutti i poli realizzati a tale scopo, e' una sicurezza per un'eventuale nuova ondata che spero non ci sara'. In tutta Italia, in tutto il mondo, sono stati realizzati degli ospedali Covid, molti di essi ad oggi vuoti. Tutti inutili?".

"In Lombardia, in piena emergenza - spiega ancora il governatore - siamo passati da 718 posti di terapia intensiva a 1.800, cercando con grande difficolta' ventilatori in tutto il mondo. Facendo fronte a questa emergenza ora dopo ora. Molte di queste postazioni sono state realizzate all'interno delle sale operatorie che, ora, con la minore pressione sulle strutture ospedaliere, tornano alla loro funzione: operazioni programmate e urgenze". "Perche' questa polemica - conclude Fontana - e' pericolosa? Far credere che l'emergenza sia scomparsa e che questo ospedale possa essere smontato domani, porta con se' il pericolo del prematuro totale ritorno alla normalita', l'illusione di esserci lasciati alle spalle questa brutta esperienza e ora poter fare qualsiasi cosa. Non e' cosi'".

Ospedale in Fiera, Fontana: "Ho troppa fiducia nella magistratura"

"Ho troppa fiducia nella magistratura per preoccuparmi. In Italia esiste l'obbligatorieta' dell'azione penale per cui il magistrato deve iscrivere sicuramente il fascicolo legato ad un esposto": cosi'  Fontana ha commentato al TgR Lombardia il fascicolo aperto dalla Procura di Milano sull'ospedale in Fiera.

Gallera: "Inchiesta sull'ospedale in Fiera paradossale"

Sulle polemiche di questi giorni attorno all'ospedale in Fiera interviene anche l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che definisce "una vicenda paradossale" l'inchiesta sull'ospedale in Fiera. "Abbiamo deciso di creare quella struttura - sottolinea l'assessore in un'intervista a 'Il Giorno' - per altro senza soldi pubblici, il 7 marzo, quando la curva dei contagi sembrava salire senza sosta. Ci chiedevamo: che succederà se l'onda della bomba atomica scoppiata a Lodi e Bergamo arriverà a Milano? La curva poi, per fortuna, è scesa. Ma se fosse successo il contrario e noi non avessimo allestito quell'ospedale oggi saremmo attaccati allo stesso modo, ma per motivi opposti. È ovvio che l'attacco è strumentale". "In tre mesi - rimarca ancora Gallera -. non ho staccato che per un giorno e mezzo. E c'è ancora tanto da fare. Anche per non trovarsi impreparati a una nuova ondata. Spero non arrivi. Stiamo operando per scongiurarla. Il numero di persone che si ammalano gravemente è sceso; segno, anche, che il virus è meno potente. E comunque dovessimo registrare una ricaduta sapremmo come affrontarla". Quanto ai ritardi sui tamponi, "quanto avvenuto in Lombardia è imparagonabile a quanto registrato nelle altre regioni - fa notare -. Fatta salva forse l'Emilia, per la situazione di Piacenza. Siamo la regione che ha fatto più tamponi. Per la precisione, oltre 600.000. Avendo avuto moltissimi malati abbiamo dovuto selezionare le persone a cui farli. Anche perché i reagenti necessari scarseggiavano, ed è questo il vero tema".

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