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Padre violenta la figlia per anni. La sua difesa: "Colpa del crack"

Padre violenta la figlia per anni. La sua difesa: "Colpa del crack"

Il 46enne arrestato con l'accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti della propria figlia ha confessato davanti al gip di Milano Guido Salvini. Dando la colpa delle violenze al consumo di crack che gli avrebbe scatenato perversioni sessuali. Una vicenda che nasce dunque in un contesto di forte degrado. L'uomo deve rispondere anche di pornografia minorile: avrebbe ripetutamente la figlia da quando la piccola aveva tre anni (oggi ne ha undici), realizzando foto e video delle violenze all'interno del camper dove viveva, condivisi anche con altre persone.

La difesa del padre-violentatore: dalla separazione alla spirale delle droghe

L'uomo davanti al gip ha cercato di circoscrivere le violenze agli ultimi due-tre anni, ovvero dalla separazione dalla madre della bambina (per maltrattamenti subiti dalla donna per i quali il 46enne è già stato condannato). Avrebbe attraversato un periodo di sbandamento con frequentazioni con altri uomini con i quali faceva uso di sostanze stupefacenti, in particolare fumando crack.

La denuncia: "Mi chiese insistentemente di partecipare a rapporti sessuali con la figlia"

Come riferisce LaPresse, la denuncia è nata a seguito della consegna ai carabinieri  di una chat di whatsapp con conversazioni, video e foto, da parte di un altro uomo che aveva conosciuto il 46enne su un sito d'incontri e con il quale ha intrattenuto una relazione saltuaria a base di sesso e droghe sin dal 2015. L'uomo si è presentato in una caserma dei carabinieri nel Lodigiano ad aprile raccontando di essere stato contattato dal 46enne che chiedeva un rapporto orale in cambio di cocaina.

Nell'occasione l'indagato gli avrebbe anche ripetutamente proposto di far partecipare al rapporto sessuale anche la figlia minore. Di fronte alle domande dell'uomo che chiedeva insistentemente se "stesse scherzando" con cattivo gusto, il padre della giovane gli ha inviato foto e video dal contenuto esplicito che lo ritraevano all’interno del proprio camper mentre consumava rapporti sessuali con la bambina, aggiungendo "mi raccomando non far girare".

Le violenze confermate anche dalla figlia in audizione protetta

Le violenze sono state confermate dalla piccola in audizione protetta (come anche la sorella, di tre anni più grande, che però non avrebbe subito violenze) dove ha dichiarato di essersi resa conto che si trattava di “qualcosa di sbagliato” solo a partire dall’età di nove anni.

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