Milano
Passera sul magazine di Berlusconi: "Io, un facilitatore per Milano"
«Milano è casa mia. Ci vivo da quando avevo 18 anni. La amo. Dopo la parentesi da ministro ci siamo tornati a vivere in alternanza con Roma, dove c'è la sede nazionale del partito Italia Unica. Vorrei fare di Milano il più grande crocevia dell'Europa. Ci vuole un facilitatore, un solido punto di riferimento. Questo è il momento di trovare un consenso trasversale e interpretare l'orgoglio milanese». Così Corrado Passera, ex manager ed ex ministro dello sviluppo economico del governo Monti, spiega in una intervista al settimanale "Chi", in edicola mercoledì 12 agosto, i motivi che lo hanno spinto a candidarsi a sindaco di Milano.
«La mia è una candidatura civica e trasversale - prosegue Passera -. I partiti verranno dopo. Se il progetto è buono e ci sarà una bella squadra, raccoglieremo consenso tra i cittadini. Siamo a pronti a dialogare con tutti». Alla domanda se sia pronto a dialogare anche con la Lega di Matteo Salvini, Passera risponde: «Non ci sono veti. Ma alcune posizioni della Lega sono inaccettabili. Milano è una città europea e globalizzata, un centro industriale e di innovazione in ogni ambito. Milano è sinonimo di mondo».
All'intervista partecipa anche la moglie del candidato sindaco, Giovanna Salza. Alla domanda se farebbe anche lei come la first lady Agnese Renzi, che è rimasta a Firenze, invece di seguire il premier a Roma, risponde: «No, non lo farei mai. Mio marito e io vogliamo stare insieme e goderci i figli nella vita quotidiana».