Milano

Pastorella: "Azione terzopolista. Ma lo splendido isolamento non porta da nessuna parte"

La deputata e consigliera comunale milanese Giulia Pastorella presenta la sua candidatura alla segreteria di Azione: "Il mio è un messaggio di dialogo". L'intervista

di Nicolo Rubeis

Pastorella: "Azione terzopolista. Ma lo splendido isolamento non porta da nessuna parte"

Sul lungo termine l'obiettivo ambizioso è quello di riuscire a riunire i liberaldemocratici. Nel breve, invece, l'idea è quella di rilanciare di Azione portando avanti una linea che lei stessa definisce 'terzopolista'. "Voglio dimostrare che la frammentazione della nostra area può essere superata" spiega la deputata e consigliera comunale a Milano Giulia Pastorella che sta presentando in questi giorni la sua candidatura alla segreteria di Azione. L'intervista.

Pastorella, perché lei dovrebbe riuscire dove altri hanno già fallito?

Il mio è un messaggio di dialogo verso tutti quei movimenti che non per forza si definiscono liberaldemocratici ma che sono interlocutori interessanti per Azione. Non ci sono annunci di percorsi comuni, anche perché alcuni - penso ad Orizzonti Liberali di Luigi Marattin - sono già avviati. Sono orgogliosa di quanto ha fatto Azione fin qui ma sono anche conscia del fatto che lo splendido isolamento non porta da nessuna parte.

Oggi, però, si parla di un centro nel centrosinistra, più che di un terzo polo. E le correnti del Pd si iniziano a muovere…

Quelle sono discussioni interne al Pd, regolamenti di conti tra anime diverse. La mia posizione resta quella 'terzopolista', distinta del mio sindaco Beppe Sala che invece immagina un terzo polo nel centrosinistra. Restando indipendenti si prende anche una grossa fetta di astensionismo e di centrodestra. Nel momento in cui dovessimo decidere preventivamente di allearci col centrosinistra, potremmo essere penalizzati nei consensi.

Matteo Renzi adesso la pensa diversamente e immagina Italia Viva nel centrosinistra.

Guardiamo come sta andando Italia Viva… Si sta svuotando, un pezzo va con Marattin, un altro si è staccato. Iv si è schierata convintamente nel campo largo, anche Più Europa. Quest'ultimi avranno il congresso vicino al nostro e spero che prevalga anche tra loro una linea terzopolista. Io vorrei evitare che Azione si sciolga dentro una coalizione di centrosinistra dove non abbiamo più motivo di esistere, visto che anche dentro al Pd ci sono già i riformisti.

Ma il Pd di Elly Schlein rimane l'interlocutore primario?

Resta l'interlocutore obbligato. Stando all'opposizione dobbiamo responsabilmente lavorare insieme. Per me gli interlocutori si definiscono secondo i temi affrontati. Definire come 'centrista' la nostra area vuol dire tutto e niente. Azione deve restare ancorata ad argomenti che toccano la maggioranza delle persone, quelli legati all'impresa e alla produttività, scuola e sanità. E porsi lontani da chi, a destra e sinistra, ha approcci interventisti e statalisti e una politica fondata su mancette e aiuti alle corporazioni.

Con il Pd a Milano si riesce a dialogare?

Il Pd è in una curva di crescita e credo che sia anche corretto che operi come il partito più grande del centrosinistra a Milano. Però non sempre abbiamo visioni coincidenti, in particolare su sicurezza e mobilità, e quindi nel rispetto dell’essere parte della maggioranza Sala, manteniamo chiari i confini delle nostre rispettive posizioni.

A proposito di Milano, nel 2027 si vota anche per la città.

Si parte dall'attuale maggioranza, per coerenza e per continuità. Il sindaco Sala, al di là del dibattito sul terzo mandato, potrebbe essere un grande valore aggiunto nazionale ma deve scegliere che ruolo avere. Non amo l'idea dei federatori imposti o calati dall'alto, ma sono prontissima a confronti e dialoghi soprattutto con chi, come Sala, esprime da sempre posizioni vicine alle nostre di Azione. Tra l'altro, quando mi sono candidata come segretaria di Azione, il sindaco mi ha fatto un grande in bocca al lupo, senza tuttavia schierarsi. A Beppe interessa che la nostra area si rinforzi e si rilanci e questo suo spirito mi è piaciuto molto.

Il centrodestra guarda a voi con grande attenzione. Alle scorse regionali non avevate sostenuto Pierfrancesco Majorino, possibile candidato sindaco del Pd.

Non è un segreto che i nostri voti su Milano - 16% ottenuto dal fu Terzo Polo - facciano gola al centrodestra, ma la nostra prima scelta sarà quella di continuità e coerenza territoriale con il centrosinistra, tenendo separato il posizionamento nazionale. Il fatto che il centrodestra guardi a noi con interesse mi conferma che possiamo essere determinanti, vero e proprio ago della bilancia.

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