Milano
Penati in diretta streaming su Affaritaliani.it
L'ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati ospite della redazione di Affaritaliani.it per una diretta streaming con il direttore Angelo Maria Perrino in cui per la prima volta l'ex sindaco Pd di Sesto San Giovanni ha parlato dopo la sua recente assoluzione dalle accuse di corruzione e finanziamento illecito ai partiti nell'ambito del processo sul cosidetto "Sistema Sesto".
“Il processo? Sono completamente pulito", ha subito sottolineato Penati: "L’indagine è partita dalla procura di Milano, poi è stata passata alla procura di Monza per poi tornare ancora una volta alla procura di Milano. Nasce per le bonifiche in cui non c’entro niente. Mi hanno accusato anche di avere dei conti correnti all’estero, hanno controllato tutto, non hanno mai trovato nulla ma mi hanno intercettato per un anno e volevano persino arrestarmi. Io ho scelto di difendermi dal processo, devo molto al mio avvocato, ha fatto un’arringa straordinaria e sono stato assolto pienamente. Si parlava di 20 mld di euro, non è stato trovato neanche un centesimo. Querelerò i miei accusatori, uno l’ho già querelato. Hanno arrestato anche un architetto sardo accusato di trasferirmi i soldi all’estero. Ero completamente innocente. Ho incassato anche una lettera di scuse da Albertini”.
“La corte dei conti mi accusava di essermi appropriato di 116 mln di euro, penso fosse l’indaggine con più soldi in ballo della storia. Ero preoccupatissimo, per il mio nome, per i miei figli. Loro erano comunque molto orgogliosi di me. Il Corriere online, in prima pagina, il 20 Agosto del 2011, alle 7 del mattino già mi accusava. La stampa mi ha massacrato ma io ho cercato di non perdere mai la fiducia anche se non mi sentivo più forte come sempre. Non ho ricevuto neanche l’avviso di garanzia per le tangenti a Serravalle, è una notizia fasulla che ho appreso dalla stampa. Si parlava di 2 mln di euro. Non c’era un’intercettazione telefonica, non c’era stato un incontro, nulla di nulla. L’accusa è stata formulata dalla procura di Monza, è andata sui giornali ma io non avevo ricevuto niente e non ne sapevo nulla. È stato un duro colpo.”