Milano
Perché la bandiera europea il 25 aprile?

È senza dubbio la sorpresa il sentimento che più ha prevalso in noi quando abbiamo deciso di scrivere a dieci mani una risposta alla domanda sul perché la bandiera dell’Europa al Corteo del 25 Aprile a Milano, sul perché sfilare in uno spezzone tuttoblUE.
Noi Laura, Antonio, David, Erik e Veronica così diversi per età, storia e percorsi personali, sulla risposta ci siamo incontrati subito. Altri, di cui rispettiamo la posizione, hanno avanzato critiche, altri si sono detti contrari e qualcuno ci ha insultato (pochi). Anche per questo ultimo motivo pensiamo che valga la pena di articolare la radicalità e la fermezza della nostra posizione nel merito.
La storia che abbiamo vissuto, quella che ci hanno tramandato e quella studiata sui libri a scuola ci insegna di una Resistenza che in ogni paese europeo ha liberato i propri cittadini dal nazifascismo con un grande sacrificio di vite umane. Sophie Scholl con il coraggio del movimento cristiano di resistenza della Rosa bianca, la rivolta del ghetto di Varsavia, l'insurrezione di Parigi, hanno costruito nei fatti la libertà da cui ha preso forma l'unità europea.
Perché l'Europa è nata così: dal desiderio di libertà, dalla forza di ideali più grandi che hanno affratellato persone lontane, ma unite nel contrastare il totalitarismo, la dittatura e il nazionalismo.
Oggi più che mai, a fronte delle minacce dei movimenti sovranisti e fascisti che avanzano in tutta Europa, dobbiamo ritrovare quello spirito. L'Europa è l'eredità più importante che ci hanno donato i partigiani e i patrioti europei. Settant’anni di pace, diritti e progresso le cui radici sono piantate nel profondo dell'isola di Ventotene dove il comunista Spinelli, la socialdemocratica Hirschmann e l'azionista Rossi vissero il confino imposto loro dal regime fascista e immaginarono l'unità europea proprio come risposta alle derive nazionaliste che sconvolsero il mondo nel corso del secondo conflitto mondiale.
Quest'anno festeggiamo i 60 anni dai Trattati di Roma che hanno consentito la nascita dell'Unione Europea e mentre i populismi sovranisti alla Le Pen e Salvini mettono nel loro mirino proprio l'Europa, noi vogliamo legarci ad essa in maniera ancora più salda. Vogliamo difendere l’Unione europea, senza mancare di offrire impulsi per farla avanzare unita nel solco dei nostri valori comuni e, soprattutto, respingendo ogni tentativo di dividerla di nuovo riproponendo pregiudizi contro popoli o Paesi interi.
Proprio il 25 aprile, proprio per rendere merito del dono ricevuto grazie a chi ha combattuto ed è morto per liberare gli Stati europei dagli oppressori nazifascisti. Qui nasce la volontà di portare con orgoglio le bandiere blu d'Europa e di interpretare da "eredi" la festa della Liberazione.
L'iniziativa "Noi, Patrioti Europei", è stata tra l'altro bollata di revisionismo e persino accusata di fascismo. Sia da parte delle destre, sia dai grillini così purtroppo poveri di storia, ma soprattutto da una parte minoritaria e rumorosa di quel grande universo per lo più democratico e unito che è il popolo del 25 aprile.
C'è chi si arroga il diritto di dare patenti di legittimità per la partecipazione a un corteo così importante per la democrazia. Questo fenomeno purtroppo si ripete ogni anno per la Brigata Ebraica che però non è più lasciata sola, ma circondata da affetto e riconoscimento per il suo sacrificio, per quei giovani uomini morti per liberare Ravenna dai paracadutisti del Reich.
In troppe parti d'Italia l'antifascismo sta diventando settario e respingente, tradendo lo spirito di coloro che hanno combattuto il fascismo, unendo le forze dai monarchici ai comunisti.
La forza straordinaria della Resistenza deriva non dalle divisioni ma dall’Unità, è stato così in tutte le fasi importanti della nostra storia, dal Risorgimento alla guerra di Liberazione: essere movimento di popolo e per il popolo.
Per rispondere con la storia e i valori a questo livore abbiamo scritto a Lei, Direttore, con la testimonianza di cinque generazioni diverse che il 25 aprile al Corteo di Milano sfileranno orgogliosamente antifascisti, orgogliosamente europei.
Vi aspettiamo con la bandiera dell'Europa, o con indosso qualcosa di blu.
Laura Wronowski, partigiana Giustizia e Libertà, nipote di Giacomo Matteotti
Antonio Quatela, storico
David Parenzo, giornalista
Burckhardt, portavoce TUTTOBLUE
Veronica Gavazzi, studentessa, ANPI Monforte Porta Venezia “Poldo Gasparotto”