Iezzi (Maticmind) a Direzione Nord: “Cybersecurity, serve una difesa collettiva fondata su AI e intelligenza umana” - Affaritaliani.it

Milano

Iezzi (Maticmind) a Direzione Nord: “Cybersecurity, serve una difesa collettiva fondata su AI e intelligenza umana”

Il Direttore BU Cyber Security di Maticmind illustra le strategie adottate per proteggere infrastrutture pubbliche e private: knowledge base comune, threat intelligence continua e simulazioni avanzate.

di redazione

Iezzi (Maticmind) a Direzione Nord: “Cybersecurity, serve una difesa collettiva fondata su AI e intelligenza umana”

Pierguido Iezzi, Direttore BU Cyber Security Maticmind, tra i relatori protagonisti della XXV edizione di Futuro Direzione Nord il 9 maggio nella sede di Assolombarda a Milano. Iezzi ha preso parte al panel delle 18:00 “Cyber security: per una difesa comune dei dati”. Un panel in cui sono intervenuti anche Nunzia Ciardi, vicedirettore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Ettore Rosato, segretario del Copasir, Mario Nobile, direttore generale dell’ Agid (Agenzia per l’Italia Digitale), Alvise Biffi, CEO Secure Network e Vicepresidente Assolombarda con delega a Organizzazione, Sviluppo e Marketing, Anna Vaccarelli, Presidente del Clusit (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) e Giuseppe Mocerino, Presidente del Netgroup.

Per Pierguido Iezzi la protezione delle infrastrutture critiche non può più essere un’azione isolata. “Lavoriamo con realtà complesse, anche nel settore pubblico, dove è essenziale garantire una difesa collettiva ed efficace dei dati”, spiega.

Il punto di riferimento per il coordinamento tra enti, secondo Iezzi, è il framework della NIS 2, ma serve andare oltre: “Abbiamo adottato un approccio basato sull’intelligenza artificiale potenziata dall’intelligenza umana. Attraverso il nostro Cyber Defense Center, raccogliamo alert e telemetrie da tutti i clienti, costruendo una knowledge base centrale”.

Questa base viene analizzata in prima istanza dall’AI, poi gestita dagli analisti del Security Operations Center (SOC): “Questo modello permette di velocizzare i processi grazie all’intelligenza artificiale e, allo stesso tempo, garantire massima precisione grazie all’intervento umano”, precisa Iezzi.

Knowledge base, threat intelligence continua e simulazioni avanzate

Nel contesto di una crescente ondata di attacchi ransomware e di un aumento dei vettori di minaccia, Maticmind ha adottato un sistema predittivo basato su knowledge base comune, threat intelligence continua e simulazioni avanzate. “Gli attacchi aumentano e diventano sempre più sofisticati. Per questo abbiamo sviluppato una piattaforma proprietaria di threat intelligence che monitora costantemente l’ambiente esterno e i sistemi aziendali”, afferma Iezzi.

Un ruolo centrale è svolto dalla tecnologia del digital twin applicato alla cybersecurity: “Creiamo cloni digitali delle infrastrutture, su cui eseguiamo simulazioni di attacchi e stress test. In questo modo possiamo individuare vulnerabilità prima che vengano sfruttate nel mondo reale”. Questa strategia consente di costruire piani di remediation mirati e tempestivi, rafforzando la resilienza delle organizzazioni. “È un approccio che combina previsione, adattamento e condivisione. Solo così possiamo affrontare la complessità del cyberspazio in modo efficace e collettivo”, conclude Iezzi.








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