Milano
Alessia Pifferi, gli psichiatri: "Era pienamente capace di intendere e di volere"
L'analisi condotta da un team di psichiatri ha individuato alcuni disturbi che non avrebbero alterato le sue facoltà psichiche ai tempi dell'abbandono

Alessia Pifferi, gli psichiatri: "Era pienamente capace di intendere e di volere"
Gli esperti della Corte d'Assise d'appello di Milano confermano che Alessia Pifferi era "pienamente" capace di intendere e di volere quando, nel luglio 2022, ha abbandonato a casa da sola la figlia di soli 18 mesi, lasciandola a morire di stenti. La conferma degli esperti è un elemento importante all'interno del processo di secondo grado a carico della donna, a cui sono state diagnosticati un "Disturbo del neurosviluppo con residua fragilità cognitiva" e "Immaturità affettiva" dallo psichiatra Giacomo Francesco Filippini, la neuropsicologa Nadia Bolognini e il neuropsichiatra infantile Stefano Benzoni, disturbi, però, che non compromettono in maniera incisiva la capacità di intendere e di volere: "Non abbiamo ritenuto che tali disturbi avessero significativa incidenza su capacità di intendere e volere" ha confermato il team di psichiatri e il neuropsichiatra infantile Benzoni ha poi aggiunto che se Alessia Pifferi fosse stata analizzata da bambina coi mezzi odierni "ci poteva essere ipotesi che fosse affetta da un disturbo del neurosviluppo con disabilità intellettiva di grado lieve", ma ha ribadito che "Si tratta solo di un'ipotesi in quanto "non abbiamo tutta la documentazione necessaria".