Milano
Pinocchio/Un nuovo sindaco per Milano e la paura di volare

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C’era una volta un Paese… che doveva scegliere il proprio sindaco. Personalmente ritengo i sindaci la vera politica di questo paese. La Politica con la “P” maiuscola, quando sono bravi, perché hanno una situazione di oggettiva difficoltà sempre crescente e da rispondere alle necessità dei cittadini in modo sempre più puntuale. Tra l’altro con meno risorse dallo Stato e meno riconoscenza dai cittadini, che li identificano come i tanti altri politici che arraffano arraffano e poco fanno. Ma così non è. Detto questo, quando si parla di Milano, è ovvio che il sindaco è una figura di eccezionale importanza anche a livello nazionale. Gabriele Albertini, che del capoluogo è stato primo cittadino per due volte, diceva che fare il sindaco è come essere un calabrone: non c’è nessuna legge fisica che spiega come fa a volare, eppure vola. Insomma, una mission quasi impossibile. Per questo motivo mi stupisce che ancora non si sia accesa una discussione seria, supportata da dati concreti, su chi debba essere il successore del sindaco Pisapia. A destra grande confusione regna sotto il cielo. Tra candidature e autocandidature pare siano arrivati a quota 600 nomi. A sinistra, invece, chi dovrebbe partire per fare le primarie ha paura a fare un passo avanti perché teme di essere impallinato. Intanto su Affaritaliani.it - e consentitemi qui un piccolo autospot promozionale - abbiamo lanciato un sondaggio permanente per permettere a tutti di votare il proprio candidato preferito. Per adesso sta vincendo Salvini, ma ognuno può dire la propria. In attesa di un dibattito pubblico che per adesso, purtroppo, stenta a decollare