Piscina Argelati, l'ipotesi di un concorso internazionale e la previsione di 20 milioni di spesa - Affaritaliani.it

Milano

Piscina Argelati, l'ipotesi di un concorso internazionale e la previsione di 20 milioni di spesa

Milano, prosegue il dibattito sul futuro della struttura, che il Comune ha deciso di mantenere pubblica. Riva: "Al lavoro per reperire i fondi". Vasile: "Soldi trovati in 72 ore: come è possibile?"

Piscina Argelati, l'ipotesi di un concorso internazionale e la previsione di 20 milioni di spesa

Per la riqualificazione della Piscina Argelati avanza l'ipotesi di un concorso internazionale. Lo ha detto l'assessore allo Sport Martina Riva nel corso della commissione congiunta Sport e Olimpiadi convocata mercoledì 25 giugno per approfondire l'annuncio del 9 giugno scorso sul mantenimento della gestione comunale del centro natatorio, con la previsione di investire in quattro anni dai 15 ai 20 milioni, fatto dall'assessore nel corso di un incontro pubblico a Palazzo Marino organizzato dalla Lista Sala e che ha suscitato diverse polemiche tra i consiglieri di maggioranza, prima fra tutti Angelica Vasile (Pd) che ha deciso di rassegnare le dimissioni dalla presidenza della commissione Sport.

L'assessore Riva: "Tante parti politiche ci hanno chiesto di mantenere pubblica l'Argelati"

“Questo è l’inizio di un percorso, è un impegno politico della Giunta derivante da una richiesta molto forte delle commissioni e da tutta la maggioranza. L’incontro è stato chiesto da un consigliere della lista Sala ma era aperto ai cittadini. La richiesta di Argelati pubblica è stata portata avanti da tante parti politiche e, nel momento in cui come Giunta ci siamo sentiti sufficientemente forti da prenderci l’impegno di iniziare un percorso, ce lo siamo presi", ha detto Riva, ricordando inoltre della raccolta firme per la riapertura dell'Argelati pubblica organizzata dal comitato 'Sai che puoi', forte di 10mila adesioni. 

"Con l’assessore Conte siamo già al lavoro per reperire i fondi necessari e per iniziare la progettazione e arrivare a dei numeri precisi del costo dell’impianto. 15-20 milioni è una prima stima, è alta, lo so: uno dei lati negativi dei lavori pubblici è che i costi sono più alti, a parità di opera. Se la priorità è che Argelati, chiusa dal 2023, rimanga pubblica, ci lavoriamo”. 

La polemica di Vasile: "Soldi trovati in 72 ore, come mai?"

"Voi avete fatto quella dichiarazione, non in conferenza stampa, ma una riunione per parlare delle piscine: sono a chiederle la conferma che questi soldi ci sono, perché altrimenti non si faceva la dichiarazione. - ha detto Vasile rivolgendosi all'assessore, come riferisce Mia News - Fino a 72 ore prima dell’evento, ha dichiarato più volte che non c’erano i soldi per riqualificare Argelati: 15-20 milioni li troviamo all’improvviso? No, sono tantissimi. Allora forse si sapeva anche prima che c’erano questi soldi: come mai se fino a 72 ore prima ha continuato a dirci in commissione che non ci sono, 72 ore dopo ci sono? E poi, come mai la piscina Argelati e non per la Scarioni? O altri centri? La riqualificazione dei Bagni Misteriosi è costata 6 milioni e la metratura è superiore a quella dell’Argelati: quale ufficio ha scritto che per Argelati servono 4 volte i soldi dei Bagni Misteriosi? Chiedo di riaggiornare questa commissione a breve, perché penso che in questi giorni, dopo la valanga di critiche, io avrei messo a lavorare delle persone per farmi fare la stima e arrivare oggi con un progetto: tra 10-15 giorni, vorrei vedere questo un progetto”. 

Opposizioni all'attacco sul metodo adottato per la  piscina Argelati

Critiche sul metodo adottato da Riva sono arrivate poi dalle opposizioni. "Questa decisione l’ho letta sui giornali e credo sia qualcosa di profondamente sbagliato. - ha detto Enrico Marcora, di Fratelli d'Italia - Se avesse voluto fare un percorso partecipativo, l’assessore avrebbe dovuto parlare dell’argomento in questa sede, in una commissione, in modo collegiale. È la politica il luogo istituzionale dove fare le cose. In altri tempi, la maggioranza avrebbe chiesto le dimissioni dell’assessore Riva, perché un assessore non può tenere all’oscuro la maggioranza di una decisione così importante". 

“In questa vicenda ci vedo tutto il dramma della gestione dello sport. Le risorse sono spese sulla base di sollecitazioni di alcune parti politiche o gruppi di cittadini? Credo che questo non sia accettabile: mancanza di programmazione e di lavoro e attenzione allo sport, che dovrebbe essere centrale nell’azione politica dell’amministrazione", ha poi spiegato il capogruppo della Lega Alessandro Verri. 

“Quanto accaduto in maggioranza, tra Lista Sala e PD, sull'affaire Argelati è l'ennesima riprova di quanto l'amministrazione Sala stia insieme solo per la spartizione del potere. - ha detto Alessandro De Chirico, di Forza Italia - In questo caso, il problema della chiusura di tantissime piscine è che in quasi 15 anni di amministrazione del centrosinistra non c'è stato un minimo di programmazione e i milanesi iniziano a chiedere il conto. Un impegno di 15-20 milioni di euro significherebbe accontentare più cittadini con un innegabile ritorno elettorale e da qui si capisce il motivo di queste frizioni di maggioranza. Non si capisce perché si decida di investire in un solo impianto natatorio, con lavori della durata di 5 anni se va bene, contro interventi mirati su 3 o 4 strutture sparse in tutta la città. Forse per accontentare un'associazione che ha raccolto 10 mila firme per la riapertura dell'Argelati vicina all'amministrazione Sala attiva su più fronti, a discapito di una presidente di commissione poco simpatica ai suoi stessi compagni di partito?”, ha concluso l'azzurro.

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