Milano
Post Expo, l'idea di Seeds&Chips. "Una Silicon Valley del food"

Il dopo-Expo, un tema di grande attualità che non poteva lasciare indifferente Marco Gualtieri, ideatore e Presidente di Seeds&Chips, coinvolto in prima persona per offrire una soluzione valida e concreta al riutilizzo dei padiglioni che ospitano tutt’ora l’Esposizione Universale 2015. La creazione di una “Silicon Valley italiana” declinata in chiave food è ciò al quale Marco Gualtieri aspira in un progetto ben strutturato ed argomentato che fa riferimento a 25 punti, capaci di mostrare come l’innovazione applicata al cibo possa diventare una via percorribile anche in breve tempo. Una cittadella dell’innovazione, una vera e propria “Food Valley”, che rappresenta una delle sfide più importanti per l’umanità, chiamata a focalizzare la propria attenzione su uno dei temi vitali per la sopravvivenza: la capacità di produrre cibo e acqua in maniera sostenibile per tutti.
Un grosso impegno che può essere affrontato sfruttando le conoscenze in campo tecnologico e le potenzialità ancora inespresse dell’innovazione digitale nell’Internet Of Food, Food Tech, AgTech, ecc… Una soluzione che vede già perfettamente convergere i progetti di Assolombarda e Università degli studi di Milano e della disponibilità della Camera di Commercio di Milano con Innovhub, ma che sarebbe fortemente valorizzata da una più marcata caratterizzazione sui temi di Expo e quindi sul cibo e sul suo futuro. In questo contesto, l’ecosistema potrebbe accogliere e stimolare molte altre attività e iniziative correlate e complementari: formative, come, ad esempio, scuole di alta formazione per la cucina; informative e divulgative, e quindi anche l’ipotesi di ricollocazione della Rai avrebbe “una identità coerente alla presenza di giovani, start up e innovatori”; istituzionali, e quindi potrebbe la collocazione della sede del Tribunale Europeo dei brevetti o avere maggiore fattibilità l’Authority dell’acqua.