Milano
Potere, cooperazione e corresponsabilità: i civici alla ricerca di nuovi cammini politici a Milano
La presentazione del libro "La varietà necessaria del potere" del sindaco di Udine Alberto De Toni occasione per un confronto tra i civici di centrosinistra promosso da Demos. L'incontro con Conte, Antoniazzi, Granata, Messa, Pontone

Potere, cooperazione e corresponsabilità: i civici alla ricerca di nuovi cammini politici a Milano
Cooperazione e corresponsabilità. Sono queste le parole chiave per raccontare il successo delle organizzazioni secondo Alberto Felice De Toni, sindaco di Udine e già rettore dell'università della città friulana, autore di "La varietà necessaria del potere" (Guerini e Associati). Il libro è stato presentato venerdì 6 giugno presso Angolomilano, per un incontro promosso da Demos Milano.
Un'occasione, il libro ed i suoi spunti, per ragionare anche di altro. Ed in particolare del modo in cui cooperazione e corresponsabilità possano costituire le chiavi di lettura per un rinnovato percorso di partecipazione politica, con l'attenzione rivolta alle elezioni comunali del 2027. Un percorso che veda protagoniste le esperienze civiche ed associazionistiche che si riconoscono nei valori del riformismo di centrosinistra. A parlarne con l'autore c'erano infatti esponenti appartenenti a vario titolo a questa galassia. Da Piervito Antoniazzi, coordinatore di Demos, alla consigliera comunale della lista Sala Marzia Pontone, passando per Emmanuel Conte, assessore al Bilancio espressione dalla medesima civica, Cristina Messa, direttrice della Fondazione Don Gnocchi ed ex ministra dell’Università nel governo Draghi, Elena Granata, docente al Politecnico di Milano e attiva nella "Rete di Trieste".
"C'è l'ambizione di aprire un processo positivo, per una nuova primavera di partecipazione politica come avvenne nel 2010 quando le candidature alle primarie di Pisapia, Boeri e Onida furono la dimostrazione di impegno di alcune eccellenze della società civile milanese", ha esordito Antoniazzi. De Toni ha portato la propria esperienza di primo cittadino di Udine, protagonista di una vittoria per molti versi inaspettata e giunta controvento, frutto di una elaborazione politica autenticamente civica. Elena Granata non ha nascosto tutte le difficoltà di trasformare l'impeto positivo della partecipazione civica in un soggetto politico, con il rischio, una volta giunti al potere, di "istituzionalizzarsi e divenire esattamente come tutti gli altri, aderendo ad un modello di governo semplice, non eterogeneo, non pluralista".
Per Cristina Messa, che pure ha riconosciuto la complessità di trovare sintesi politiche efficaci attraverso le riforme, "è importante ora che si manifesti un impegno civico volto a cambiare lo stato delle cose". L'assessore Emmanuel Conte, infine, recuperando la parola chiave "corresponsabilità", ha ricordato come una città da sola, per quanto ricca di risorse come Milano, non possa risolvere problemi strutturali come quelli del costo dell'abitare senza fare rete con altre metropoli dai problemi analoghi e senza il supporto di Regione e Stato. E per quanto riguarda il civismo: "L'impulso è quello di continuare a dare il buon esempio e raccontarsi, specie alle nuove generazioni. Ma serve anche darsi una gerarchia ed una struttura, altrimenti il rischio è di disperdersi, rincorrendo i propri specifici impegni e problemi". Il dibattito prosegue, alla ricerca di nuovi cammini politici a Milano.
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