Rai Milano, il Cdr insorge contro l’ipotesi di vendita della sede in Sempione ed il trasloco in Mecenate - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 18:55

Rai Milano, il Cdr insorge contro l’ipotesi di vendita della sede in Sempione ed il trasloco in Mecenate

Preoccupazioni per la possibile vendita di Corso Sempione: “Studi in Mecenate inadeguati, spazi insufficienti”. Anche la Lega sulle barricate: “Giù le mani dalla Rai Milano”

di Giorgio d'Enrico

Rai Milano, il Cdr insorge contro l’ipotesi di vendita della sede in Sempione ed il trasloco in Mecenate 

Preoccupazione e tensione tra le redazioni milanesi della Rai dopo quanto sarebbe emerso in Consiglio di amministrazione: l’ipotesi di trasferire temporaneamente il centro di produzione di Corso Sempione negli studi di via Mecenate, alla periferia est della città.

Il Cdr della Tgr Lombardia, la fiduciaria del Tg3 Milano e il fiduciario Rai Sport Milano chiedono alla Rai di chiarire se la notizia corrisponda al vero, ricordando che lo spostamento riguarderebbe “tutte le sue lavoratrici e tutti i suoi lavoratori, giornalisti, tecnici, operai, impiegati”. Secondo la ricostruzione sindacale, l’operazione servirebbe a facilitare la vendita della sede storica in attesa della realizzazione del nuovo centro di produzione Rai a Milano, di proprietà della Fondazione Fiera, dove l’azienda andrà in affitto “pagando, oltre che le ingenti spese di allestimento, un canone di locazione per 27 anni”.

Il Cdr: “Studi di via Mecenate in condizioni deplorevoli”

I rappresentanti dei lavoratori respingono con fermezza l’ipotesi: “Se così fosse la riteniamo una ipotesi da rigettare in toto e con forza”. La nota elenca i problemi strutturali degli studi di Mecenate: “Nel centro mancano adeguata climatizzazione, dotazioni, studi, si registrano regolarmente infiltrazioni d’acqua. La fermata della metropolitana o del passante più vicini sono a due chilometri di distanza”. C’è poi il tema degli spazi: “Lo spazio è decimato rispetto a Corso Sempione: al massimo dell’impegno Mecenate oggi ospita intorno ai 200 lavoratori, mentre l’organico supera le 800 persone”.

“No a operazioni immobiliari senza progetto editoriale”

I rappresentanti sindacali chiedono chiarezza sulle motivazioni: “Nel caso fosse confermato, che cosa spinge la Rai a ipotizzare un trasferimento forzato del genere? Vuole fare cassa vendendo Corso Sempione per riqualificare gli uffici della direzione di Viale Mazzini a Roma?” E aggiungono: “Che lo faccia risparmiando sui compensi esorbitanti dei conduttori esterni di programmi che realizzano audience irrisorie e non sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori del Cptv di Milano. Diciamo no a operazioni puramente immobiliari, senza alcun progetto editoriale e produttivo”. Le sigle chiedono infine “un incontro urgente all’azienda insieme a tutte le altre rappresentanze sindacali”.

Romeo (Lega): “Giù le mani dalla Rai Milano”

Sulla vicenda interviene anche Massimiliano Romeo, segretario regionale della Lega Lombarda e capogruppo al Senato: “Nessun trasloco delle redazioni e del centro di produzione Rai di Milano dalla storica e centrale sede di corso Sempione, se non quando sarà pronto il nuovo centro di produzione altamente tecnologico da realizzare negli spazi, altrettanti centrali, della Fondazione Fiera di Milano”.

Romeo esclude ogni soluzione temporanea: “Nessun trasloco temporaneo negli studi periferici di via Mecenate. Come Lega lo diciamo subito chiaro e tondo: giù le mani dalla Rai Milano”. E avverte che il partito si opporrà “in ogni sede a questa insensata idea di traslocare il CPTV della storica sede di corso Sempione”, definendo l’ipotesi un “evidente ridimensionamento delle ambizioni e delle strategie del centro milanese”. “Ne riparleremo solo quando saranno pronti i nuovi spazi in Fiera”, conclude.

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