Milano
Ramy, chiuse le indagini: otto carabinieri accusati di falso e depistaggi
Contestati verbali alterati, omissioni e cancellazione di video. Per Bouzidi e uno dei militari si va verso la richiesta di processo per omicidio stradale

La chiusura delle indagini sullo schianto costato la vita a Ramy Elgaml
La Procura di Milano ha chiuso le indagini sulla morte di Ramy Elgaml, il giovane deceduto dopo l’inseguimento in scooter terminato con lo schianto in zona Corvetto a Milano. Nel nuovo atto compaiono otto indagati: oltre a Fares Bouzidi, che guidava il motorino, e al carabiniere alla guida dell’ultima vettura inseguitrice — entrambi verso la richiesta di processo per omicidio stradale — figurano altri sei militari accusati, a vario titolo, di favoreggiamento e depistaggio.
I verbali alterati dai carabinieri sull’arresto di Bouzidi
Tra gli addebiti più gravi emerge la contestazione a quattro carabinieri che avrebbero redatto il verbale di arresto di Bouzidi “in concorso tra loro”, attestando fatti ritenuti falsi e omettendo dati essenziali. In particolare, non sarebbero stati menzionati l’urto tra i veicoli coinvolti, la presenza di un testimone oculare e la dashcam installata sull’auto dei militari.
L'accusa: video cancellati, false informazioni e depistaggi
Nel fascicolo, la Procura segnala inoltre la cancellazione di video e file provenienti da testimoni, insieme alla trasmissione di informazioni ritenute false ai pm. L’imputazione di falso ideologico nel verbale di arresto riguarda anche il carabiniere che si trovava alla guida dell’auto nell’ultima fase dell’inseguimento e che deve rispondere pure dell’accusa di lesioni nei confronti di Bouzidi.
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DELLA SEZIONE MILANO












