Milano
Ramy, chiuse le indagini: otto carabinieri accusati di falso e depistaggi
Contestati verbali alterati, omissioni e cancellazione di video. Per Bouzidi e uno dei militari si va verso la richiesta di processo per omicidio stradale

La chiusura delle indagini sullo schianto costato la vita a Ramy Elgaml
La Procura di Milano ha chiuso le indagini sulla morte di Ramy Elgaml, il giovane deceduto dopo l’inseguimento in scooter terminato con lo schianto in zona Corvetto a Milano. Nel nuovo atto compaiono otto indagati: oltre a Fares Bouzidi, che guidava il motorino, e al carabiniere alla guida dell’ultima vettura inseguitrice — entrambi verso la richiesta di processo per omicidio stradale — figurano altri sei militari accusati, a vario titolo, di favoreggiamento e depistaggio.
I verbali alterati dai carabinieri sull’arresto di Bouzidi
Tra gli addebiti più gravi emerge la contestazione a quattro carabinieri che avrebbero redatto il verbale di arresto di Bouzidi “in concorso tra loro”, attestando fatti ritenuti falsi e omettendo dati essenziali. In particolare, non sarebbero stati menzionati l’urto tra i veicoli coinvolti, la presenza di un testimone oculare e la dashcam installata sull’auto dei militari.
L'accusa: video cancellati, false informazioni e depistaggi
Nel fascicolo, la Procura segnala inoltre la cancellazione di video e file provenienti da testimoni, insieme alla trasmissione di informazioni ritenute false ai pm. L’imputazione di falso ideologico nel verbale di arresto riguarda anche il carabiniere che si trovava alla guida dell’auto nell’ultima fase dell’inseguimento e che deve rispondere pure dell’accusa di lesioni nei confronti di Bouzidi.
Il legale dei famigliari di Ramy: "Grazie alla procura e agli stessi carabinieri, le accuse sembrano gravi"
"Voglio ringraziare la procura della repubblica e gli stessi carabinieri che hanno svolto indagini complesse e articolate. Le imputazioni elevate mi sembrano davvero molto gravi e cristallizzano le tante incongruenze e omissioni che abbiamo sollevato anche noi difensori in questo anno". Lo dice all'AGI l'avvocata Barbara Indovina, che assiste i familiari di Ramy Elgaml. "Questa non e' una indagine contro i Carabinieri perche' quegli stessi Carabinieri le hanno svolte - prosegue -. E' un'indagine che ristabilisce l'onore delle forze dell'ordine che ogni giorno svolgono un lavoro difficile ma fondamentale nel rispetto delle leggi e delle istituzioni". Fares e il conducente della gazzella dei carabinieri, Antonio Lenoci, rispondono di omicidio stradale. Lenoci anche di falso. Gli altri carabinieri devono difendersi dalle accuse di frode e depistaggio.
La colletta per Lenoci, il carabiniere indagato per omicidio stradale supera i 50mila euro
Nel frattempo si è conclusa la sottoscrizione per Lenoci, il vice brigadiere dei Carabinieri che guidava la vettura del Radiomobile. La colletta ha raccolto 50.616 euro per aiutare per le spese giudiziarie l'indagato, da vent'anni nell'Arma, sposato e con due figli, ed è stata sospesa. Si tratta di una raccolta fondi iniziata da due colleghi e amici del 37enne indagato per omicidio stradale, un carabiniere e un poliziotto.
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