Referendum, Brunetta: centrodestra a Bergamo per il 'No' - Affaritaliani.it

Milano

Referendum, Brunetta: centrodestra a Bergamo per il 'No'

Brunetta: siamo contrari a una revisione della Carta fondamentale fatta come peggio non si poteva

"Domani pomeriggio saremo a Bergamo, a Piazza Matteotti a partire dalle 15.30, per una manifestazione, organizzata dal centrodestra unito e dal nostro Comitato per il No, contro la 'schiforma' Renzi-Boschi della Costituzione. Una maratona oratoria durante la quale esprimeremo tutte le nostre riserve, tutti i nostri dubbi, tutte le nostre enormi perplessita' in merito a una revisione della Carta fondamentale fatta come peggio non si poteva: nel merito (abbiamo riassunto in 10 punti i motivi del nostro forte e deciso No) e nel metodo (una riforma approvata da una maggioranza illegittima supportata da senatori comprati politicamente e con forzature regolamentari al limite della eversione)". Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

"E allora domani a Bergamo ci sara' una tappa fondamentale della nostra campagna referendaria in vista della consultazione costituzionale di ottobre. Noi diciamo No a questa riforma. 1. No perche' non si cambia la Costituzione con un colpo di mano di una finta maggioranza; 2. No perche' quella italiana era la Costituzione di tutti; 3. No perche' il referendum non potra' sanare ne' compensare un vizio di origine; 4. No perche' la Costituzione deve unire e non dividere; 5. No perche' il combinato disposto con la legge elettorale porta a un premierato assoluto; 6. No perche' saltano pesi e contrappesi; 7. No perche' il nuovo Senato e' solo un pasticcio; 8. No perche' non funziona il riparto di competenze Stato-Regioni-Autonomie locali; 9. No perche' si sostituisce il centralismo al pluralismo e alla sussidiarieta', e si crea inefficienza; 10. No perche' non si valorizza il principio di responsabilita'. Domani tutti in piazza a Bergamo, a ottobre tutti a votare a No per mandare a casa Renzi e ripristinare la democrazia nel nostro Paese", conclude Brunetta. 








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