Milano
Regione Lombardia non interromperà i rapporti con Israele: "Costruire ponti, non muri"
Il sottosegretario lombardo Raffaele Cattaneo critica la scelta di Puglia ed Emilia-Romagna. Intanto a Milano il Comune proietta la scritta “All eyes on Gaza” su Palazzo Marino

Regione Lombardia non interromperà i rapporti con Israele: "Costruire ponti, non muri"
“Soprattutto nei momenti di massima tensione, il dialogo deve restare lo strumento essenziale per costruire percorsi di pace giusta e duratura. In un contesto così complesso e delicato, abbiamo bisogno di costruire ponti, non di alzare muri”. Con queste parole, il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega alle Relazioni internazionali ed europee, Raffaele Cattaneo, interviene sulla scelta di alcune Regioni italiane, come Puglia ed Emilia-Romagna, di sospendere i rapporti istituzionali con il governo di Israele.
Una linea che, secondo Cattaneo, “non favorisce la comprensione reciproca né contribuisce alla risoluzione del conflitto, ma al contrario rischia di aggravare ulteriormente le divisioni”. Il riferimento è anche alla richiesta avanzata nei giorni scorsi dal capogruppo Pd in Consiglio regionale lombardo, Pierfrancesco Majorino, di seguire l’esempio di Puglia ed Emilia-Romagna.
L'appello a Israele per "fermare immediatamente" le morti a Gaza"
Cattaneo la definisce una proposta “non condivisibile e profondamente sbagliata”, e ribadisce invece “il pieno sostegno all’azione del governo italiano che, attraverso l’operazione ‘Food for Gaza’, sta portando aiuti umanitari alla popolazione civile della Striscia”.
Il sottosegretario lombardo, esponente di Noi Moderati, si dice anche in sintonia con le parole del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha lanciato un appello a Israele per “fermarsi immediatamente”, giudicando “inaccettabili” le morti a Gaza e denunciando il loro impatto sulla coscienza collettiva.
“Ribadisco il mio sostegno – conclude Cattaneo – a ogni iniziativa volta alla protezione dei civili, alla cessazione delle ostilità e alla promozione di una soluzione diplomatica che rispetti pienamente il diritto internazionale”.
"All eyes on Gaza": Palazzo Marino si illumina
Nel frattempo, a Milano, il dibattito sulla guerra in Medio Oriente si concentra anche su mercoledì 4 giugno, quando sulla facciata posteriore di Palazzo Marino affacciata su piazza San Fedele, verrà proiettata la scritta “All eyes on Gaza”, su iniziativa del Consiglio comunale che ha approvato un ordine del giorno presentato da Francesca Cucchiara (Europa Verde).
La proiezione, prevista dalle 21.30 per circa tre ore, sarà accompagnata da un presidio silenzioso con fiaccole, senza bandiere, promosso da quattro consigliere di maggioranza: Cucchiara, Beatrice Uguccioni (Pd), Marzia Pontone (lista Sala) e Giulia Pastorella (Azione). Hanno aderito all’iniziativa anche diversi partiti, sindacati e associazioni, tra cui Anpi, Cgil, Arci e i Sentinelli di Milano.
Nel comunicato che annuncia il presidio si parla di “gesto simbolico ma necessario per condannare con fermezza il massacro che il governo Netanyahu sta compiendo” e si esprime solidarietà ai civili di Gaza, agli ostaggi israeliani, agli operatori umanitari e ai giornalisti sul campo. Critiche sono rivolte anche al governo Meloni, accusato di opporsi alla revisione degli accordi tra Ue e Israele e di mantenere “la compravendita di tecnologie militari”.
L’ordine del giorno era stato approvato con 25 voti favorevoli (e il parere favorevole della giunta) e 7 contrari, tra cui due consiglieri di maggioranza: Daniele Nahum (Azione) e Gianmaria Radice (Italia Viva), che avevano tentato invano una mediazione sul testo.
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