Milano
"Remigration Summit", chi sono e cosa vogliono gli estremisti di destra che si radunano in Lombardia il 17 maggio
Sabato 17 maggio, l’ultradestra europea si riunirà (forse) nei pressi di Malpensa, mentre a Milano scendono in piazza istituzioni, associazioni e movimenti antifascisti

Remigration Summit
"Remigration Summit", chi sono e cosa vogliono gli estremisti di destra che si radunano in Lombardia il 17 maggio
Continua l'incertezza sul discusso Remigration Summit, raduno dei movimenti dell’ultradestra europea previsto per sabato 17 maggio. Inizialmente annunciato a Milano, il convegno sembrava poi essersi trasferito all'hotel di Somma Lombardo, nel Varesotto. Tuttavia, la struttura ha successivamente smentito di aver mai confermato l’evento, contribuendo ad alimentare il mistero. L’ultima indiscrezione, come riporta Il Giorno, suggerisce che il vertice probabilmente si terrà nei pressi dell’aeroporto di Malpensa, ma non in una struttura privata bensì in un’area semi-pubblica di un comune limitrofo. La sede definitiva resta comunque ancora segreta e l’indirizzo dovrebbe essere comunicato agli iscritti soltanto 48 ore prima. Nonostante il mistero sulla location, l’evento – promosso online da mesi con pacchetti a pagamento – dovrebbe vedere la partecipazione di circa 400 persone provenienti da tutta Europa.
Cos'è il Remigration Summit
Il Remigration Summit è un’iniziativa internazionale promossa dai movimenti di estrema destra che propongono la cosiddetta “remigrazione”, ovvero il ritorno forzato nei Paesi d’origine dei migranti o dei cittadini stranieri considerati “non integrabili”. Un concetto fortemente controverso, che si pone in aperta contraddizione con i valori costituzionali italiani e i principi fondamentali dell’Unione Europea. Nel corso degli anni, il termine “remigration” è stato ripetutamente associato a teorie xenofobe, se non apertamente razziste, e a una visione dell’identità europea etnicamente e culturalmente esclusiva. Per questo motivo un evento di questo tipo sul territorio nazionale ha sollevato diverse critiche e proteste, culminate nella doppia mobilitazione milanese di sabato.
Chi organizza il Remigration Summit
L’evento lombardo è promosso dall’associazione comasca “Azione, Cultura, Tradizione”, presieduta dal 23enne Andrea Ballarati, che si definisce una “comunità militante identitaria tradizionalista”. Secondo Ballarati, il summit mira a "dare una struttura per definire, comprendere e applicare la remigrazione nella sfera politica occidentale". Tra i promotori figurano inoltre il Movimento Identitario Austriaco (guidato da Martin Sellner), il danese Identitarian Movement, il Forum per la Democrazia olandese, Schild & Vrienden in Belgio, il centro studi francese Iliade e Junge Tat dalla Svizzera.
Chi sono i relatori previsti
Tra i nomi annunciati: Martin Sellner, teorico della remigrazione e promotore della teoria del "Great Replacement"; l’olandese Eva Vlaardingerbroek; l’ex eurodeputato francese Jean-Yves Le Gallou, esponente della Reconquête di Zemmour; e Afonso Gonçalves del gruppo portoghese Reconquista. Incerta la presenza dell’ex deputato belga Dries Van Langenhove, condannato a un anno di carcere per razzismo e negazionismo dell’Olocausto.
Quanto costa partecipare al Remigration Summit
Secondo il sito ufficiale dell’evento, i biglietti sono andati esauriti: 40 euro l’ingresso base, 100 euro con cena e after party, 250 euro per l’intero pacchetto con pernottamento incluso. Ballarati ha spiegato: "Abbiamo preso un impegno: tante persone hanno pagato, si sono organizzate, vengono da lontano. Dobbiamo rispettare quella fiducia".
Come nasce e si diffonde il concetto di remigrazione
Il concetto di remigrazione è emerso nel 2017 per iniziativa del gruppo francese Génération Identitaire. Si tratta di un progetto politico che propone l'espulsione forzata di migranti, rifugiati e cittadini stranieri ritenuti "non assimilabili". Il termine è tornato sotto i riflettori dopo il caso tedesco di Potsdam, emerso a inizio 2024, in cui emersero piani per deportazioni di massa sostenuti da ambienti vicini ad AfD.
Il dibattito politico e la posizione della Lega
Numerose le reazioni. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha definito il summit "un’adunanza che alimenta odio e disumanità". Dure anche CGIL e ANPI, che hanno convocato una mobilitazione all’Arco della Pace. Il sindaco di Somma Lombardo si è detto contrario all’evento e ha chiesto chiarimenti a Prefetto e Questore. Dal ministero dell’Interno, per ora, nessun commento.
Di segno opposto le parole del ministro dei Trasporti Matteo Salvini: "Non so che convegno sia, ma non si vietano le adunate dell’estrema sinistra, non vedo perché si dovrebbe vietare questo". Il capogruppo della Lega in Regione, Alessandro Corbetta, ha definito più preoccupanti i cortei antifascisti, "spesso causa di disordini".
Remigration Summit: due contro-manifestazioni a Milano
Nel frattempo, Milano si prepara a due cortei di protesta distinti, che si svolgeranno praticamente in contemporanea. Il primo, di natura istituzionale, si terrà alle 14:30 in piazza San Babila. Vi parteciperanno più di settanta sigle tra partiti, sindacati e associazioni, tra cui Partito Democratico (con la segretaria Elly Schlein), +Europa, Azione, Italia Viva, Sinistra Italiana, M5S, Alleanza Verdi e Sinistra (con Nicola Fratoianni), Cgil (rappresentata dal segretario Maurizio Landini), Acli, Anpi e Arcigay. L’iniziativa è stata lanciata per ribadire il rifiuto della città verso ogni forma di discriminazione. “L'iniziativa nasce per difendere i principi costituzionali di uguaglianza, convivenza e democrazia - scrivono in una nota gli organizzatori- e per ribadire che Milano non può essere vetrina dell’intolleranza".
Poco più tardi, alle 15, sarà la volta del corteo antifascista organizzato da studenti, centri sociali e realtà antagoniste, con ritrovo in largo Cairoli, vicino al Castello Sforzesco. Il presidio è stato lanciato con lo slogan “Make Europe Antifa Again”, e prevede la partecipazione di attivisti anche da altre regioni e Paesi europei. Tante le autorità coinvolte che, dopo aver discusso il piano di sicurezza in un vertice in Prefettura, monitoreranno con attenzione il rischio di infiltrazioni da parte di frange anarchiche o gruppi radicalizzati.