Report: "Regione si è scordata i caschi". La lettera su Affari: "Non è vero" - Affaritaliani.it

Milano

Report: "Regione si è scordata i caschi". La lettera su Affari: "Non è vero"

La trasmissione Rai accusa: "Regione si è dimenticata i caschi per l'ospedale di Bergamo est". La replica: "Un singolo ordine su 4mila consegne settimanali"

Report: "Regione si è scordata i caschi". La lettera su Affari: "Non è vero"

Risorse spedite in modo burocratico e caschi dimenticati. E' questa l'ennesima denuncia di Report sulla sanità lombarda. Il programma di Ranucci non abbandona mai Milano (salvo per una deviazione in Sardegna) e in attesa della prossima settimana, nella quale si dedicherà ai vaccini anti-influenzali, Report acquisisce documentazione relativa a una gestione che parrebbe quantomeno discutibile degli approvvigionamenti di materiale per contrastare l'emergenza Covid. In pratica, accusa Regione di aver agito con il pilota automatico, mandando risorse solo su criteri standardizzati e non in base ai dati del contagio.

L'ACCUSA DI REPORT - Spiega la trasmissione Rai: "Abbiamo trovato delle email che sostanzialmente mostrano la disperazione dei manager della sanità bergamasca perché chiedevano dispositivi di protezione e tamponi per i propri medici, mentre invece dalla centrale Unità di crisi venivano dirottati in altre zone della Lombardia dove non c'era emergenza, lo facevano per consuetudine. La burocrazia è un po' come il mulo: quando tu gli imponi di cambiare la strada ha un po' difficoltà a farlo. Lì in quelle zone c'erano più medici, ma non c'era l'emergenza che c'era a Bergamo. Ma tra queste c'è una mail che è altamente imbarazzante per i manager della Regione Lombardia che riguarda un ordine di caschi per l'ossigeno. Il 14 marzo il dirigente dell'azienda sanitaria Bergamo Est chiede con urgenza i caschi per l'ossigeno, perché mancano i caschi negli ospedali della zona di Bergamo. Dopo due giorni non arrivano, chiama disperato, scrive alla ditta modenese che dice 'guarda mi dispiace, l'ordine che chiedevi per te qui non è mai arrivato'. Lui chiama e scrive mail all'Unità di crisi e alla fine della giostra emerge che si sono dimenticati di fare l'ordine.", si legge sulla pagina FB di Sigfrido Ranucci.

LA RISPOSTA DI REGIONE - Tuttavia, Affaritaliani.it si è procurato la risposta integrale di Regione Lombardia, a firma Luigi Caiazzo, allora direttore generale del Welfare, ex capo della Mobile, poi per anni nelle strutture di controllo regionale e in prima linea nella lotta al virus, che pure lo ha colpito facendogli rischiare la vita. In questa lettera, Caiazzo specifica due cose molto importanti. La prima è che quello di cui parla Report è solo una parte delle consegne previste per l'ospedale di Begamo est: tutte le altre forniture sono state ovviamente parametrate sui livelli di contagio. In secondo luogo, sui caschi, precisa che sul territorio lombardo se ne sono consumati 4mila alla settimana e dunque che un singolo ordine di quantità così esigua, ammesso e non concesso che sia stato effettivamente dimenticato, non ha alcuna incidenza sul totale generale.

LA NOTA DI CAJAZZO - E Cajazzo stesso, tramite una nota firmata dal suo legale Fabrizio Ventimiglia, chiarisce ulteriormente: "Non corrisponde al vero la circostanza che vi sarebbe stata da parte dell'Unita' di Crisi una dimenticanza di un ordine di caschi C-PAP pervenuto dall'ASST di Bergamo Est, posto che, documenti alla mano, subito dopo la richiesta della stessa ASST in considerazione delle difficolta' delle aziende private di farvi fronte, Regione Lombardia aveva attivato altri canali anche attraverso la Protezione civile". Inoltre per quanto riguarda i criteri di distribuzione del materiale di protezione "si rinvia a quanto gia' diffusamente indicato: criteri oggettivi nell'interesse della salute di tutti i cittadini, ovviamente adattabili a seconda delle esigenze estemporanee di quei drammatici giorni". "Da ultimo, prosegue la nota del legale - si stigmatizza il gratuito commento del conduttore della trasmissione, nei cui confronti ci si riserva ogni iniziativa a tutela del proprio assistito, per aver affermato, contrariamente al vero, che il Dott Cajazzo avrebbe impartito l'ordine di riaprire il Pronto Soccorso di Alzano Lombardo. Il tema e' oggetto di indagine da parte della Magistratura - conclude il legale - e dunque non puo' essere in questa sede affrontato, ma sullo stesso punto ci si ritornera' non appena verra' definito il fronte giudiziario".

Per completezza di informazione, dopo la denuncia di Report che puoi trovare a QUESTO LINK  , puoi scaricare la lettera integrale di Regione Lombardia a QUESTO LINK








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