A- A+
Milano
Requiem di Verdi, ovazione per l'orchestra della Scala in Duomo. FOTO
Il concerto dell'orchestra della Scala in Duomo (foto: Brescia e Amisano)

Requiem di Verdi, ovazione per l'orchestra della Scala in Duomo

Lunghi applausi per il Requiem di Verdi eseguito dall'orchestra e dal coro del teatro alla Scala, diretti dal maestro Riccardo Chailly ieri sera nel Duomo di Milano alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Alla fine del concerto in memoria delle vittime del Covid tutti i presenti, circa 600 persone si sono alzati in piedi, una standing ovation alla quale ha partecipato anche Mattarella, che e' andato a complimentarsi di persona con il maestro Chailly, i solisti e gli orchestrali.

Milano ha così reso omaggio alle vittime del Covid nella sua cattedrale simbolo della citta', in una serata che vuole essere di rinascita e di ripresa verso una "nuova normalita'" come l'ha definita il sindaco Giuseppe Sala. Nel Duomo trasformato per una sera in una magnifica sala da concerto, l'orchestra scaligera al gran completo per la prima volta da febbraio, diretta dal maestro Riccardo Chailly ha eseguito la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, una composizione che, come ha osservato il sovrintendente Dominique Meyer, "appartiene alla Scala, i solisti, i coristi la sanno a memoria". Alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 90 orchestrali rigorosamente con mascherina, insieme a 94 coristi e 4 solisti eccellenti come Krassimira Stoyanova, Elna Garanca, Francesco Meli e Rene' Pape si sono esibiti per 600 spettatori. In realta' non solo per loro, visto che il concerto e' stato trasmesso in diretta tv su Rai 5 e anche su Radio 3. E un maxi schermo ne ha permesso la visione anche a Codogno, paese dove scoppio' il primo caso di coronavirus.

 "Lo strazio per le morti cui dedichiamo questo concerto, costituisce un monito per tutti noi perche', anche e soprattutto per rispetto nei confronti di tante vite spezzate e del dolore dei loro congiunti, torniamo a riconoscere, nei fatti e non solo a parole, la salute come bene comune e piu' prezioso delle nostre vite". E' uno dei passaggi del breve discorso che il sindaco di Milano Giuseppe Sala, ha tenuto prima del concerto della Scala in Duomo. "Con profondissima emozione prendo la parola in questa serata dominata dallo strazio della perdita, ma anche dalla volonta' comune di segnare una nuova strada per la nostra comunita' - ha detto Sala -. La tragedia del Covid-19 ha fatto giustizia di buona parte delle nostre illusioni". "Eravamo convinti, a torto - ha osservato - che lo schermo della tecnologia e del progresso scientifico ci avessero messo definitivamente al riparo dal pericolo di una pandemia. Ed e' proprio per questa illusione che il nostro mondo si e' trovato cosi' impreparato di fronte a questo virus, che rappresenta l'ennesimo avvertimento che la Natura ci invia per ricordarci l'obbligo morale di scelte piu' rispettose della vita e dei suoi valori".

"Milano, come sempre, ha gia' fatto e continuera' a fare la sua parte", aveva detto il sindaco prima del concerto. "Non e' un caso, caro Presidente - ha aggiunto - che la Scala lasci stasera la sua meravigliosa sede per eseguire il requiem nel Duomo di Milano, casa della Chiesa ambrosiana, casa dei Milanesi, casa dei valori che fanno di Milano una citta' pronta a partecipare alla costruzione nella nuova normalita'".

Il concerto di venerdì sera nel Duomo di Milano dedicato alle vittime del Covid rappresenta "Un momento importante di riflessione, un momento per ricordare, per dimostrare di essere tutti uniti in questa battaglia che stiamo vincendo". Cosi' il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana arrivando nella Cattedrale, dove ha assistito al Requiem di Verdi. D'altra parte "le notizie che parlano di vaccini sono molto positive. Oggi la situazione e' molto sotto controllo", ha concluso.

"Milano presenta questa sera le sue ferite" con "i suoi troppi morti, i troppi malati". Le ferite di questa terra sono anche le umiliazioni dell'impotenza, mentre c'era una certa presunzione di onnipotenza; anche gli smarrimenti dei pensieri, degli scienziati, dei maestri, mentre c'era una certa abitudine a ritenere di avere soluzioni per tutto e per tutti. Le ferite di questa terra sono state anche le meschinita' delle beghe, le banalita' dei discorsi, le contrapposizioni pretestuose, mentre sarebbe necessaria una alleanza, una coralita' per affrontare insieme le sfide e le lacrime di questo tempo". Ha esordito cosi' l'Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nel suo messaggio di saluto prima della Messa da Requiem di Verdi in Duomo, in memoria delle vittime della pandemia, eseguita da Coro e Orchestra del Teatro alla Scala, alla presenza del presidente della repubblica Sergio Mattarella.

"Questa terra - ha aggiunto Delpini - esprime questa sera anche la sua fierezza. Perche' questa terra lombarda e questa citta' sa raccogliere le forze e far fronte. In questa sera la fierezza di questa terra trova le sue buone ragioni nelle eccellenze che la caratterizzano: la Scala e il Duomo attestano e alludono a tutto quanto di meraviglioso questa terra sa produrre in arte, scienza, efficienza". E soprattutto "Questa terra puo' essere fiera per l'eccellenza della sua gente, per gli eroismi che anche nei momenti drammatici si sono moltiplicati, per le forme di solidarieta' che hanno fatto tutto il possibile per non lasciare nessuno da solo, per la dedizione esemplare al proprio dovere, anche molto oltre quello che e' dovuto. Questa terra dice questa sera anche la sua preghiera. Canta e prega perche' sa di avere un Padre nei cieli che ascolta e consola". Canta e prega perche' sa di aver molto ricevuto e sa di non bastare a se stessa, di non potersi dare la vita e di non poter sconfiggere la morte". "Milano - continua l'Arcivescovo Delpini - e' grata per questo evento. E' grata al Teatro della Scala, alla Veneranda Fabbrica del Duomo, all'Amministrazione comunale, a tutte le autorita' e competenze che hanno reso possibile questo evento". Poi da parte dell'arcivescovo Mario Delpini un ringraziamento speciale al presidente Mattarella, che con la sua presenza "esprime stasera, come ha gia' fatto in molte altre occasioni, di essere vicino alla gente e alle terre piu' tribolate, di avere una parola sapiente, incoraggiante, capace di creare consenso. grazie, Signor Presidente, grazie, Signor Sindaco, grazie a tutti". "Io - conclude - mi faccio voce di Milano e di questa terra lombarda per condividere le ferite, la fierezza, la preghiera".

 "C'e' una cosa che mi fa molto piacere ed e' che tutti i musicisti, i coristi, tutti, sono consapevoli del carattere storico di questo concerto. Che e' piu' di un concerto: e' un pensiero alle famiglie che hanno sofferto e ai tanti morti per il Coronavirus". Cosi' il sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano Dominique Meyer. Un "pezzo essenziale che appartiene alla Scala - sottolinea - ho ascoltato le prove con i coristi e c'e' ne erano molti che sapevano tutto a memoria. Il Requiem di Verdi appartiene alla Scala". "La musica - continua - e' un elemento che produce un'emozione non solitaria, di gruppo. Dopo un'aria o un movimento tutti gli spettatori hanno la voglia di applaudire, di reagire insieme" l'importante dunque e' trovare un equilibrio tra la voglia di ascoltare insieme la musica e le regole sul distanziamento imposte dalla pandemia. "La voglia di ricominciare e' tanta - sottolinea - e questa iniziativa lo dimostra".

Iscriviti alla newsletter
Tags:
coronavirusduomoorchestra della scalarequiem di verdi







Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.