Milano
Mille tonnellate di rifiuti speciali sotto il campo d'allenamento del Como a Mozzate
Sessantasei persone e dieci società sono finite nel registro degli indagati della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. La società risulta estranea

Cesc Fabregas
Mille tonnellate di rifiuti speciali sotto il campo d'allenamento del Como a Mozzate
Sessantasei persone e dieci società sono finite nel registro degli indagati della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano nell’ambito di una maxi inchiesta sullo smaltimento illecito di rifiuti. Le indagini, coordinate dal PM Francesco De Tommasi, hanno portato alla luce un sistema collaudato che, tra il 2020 e la fine del 2023, avrebbe gestito in modo illecito ingenti quantità di rifiuti speciali non pericolosi, dirottandoli in discariche o mascherandoli come materiali “riciclati”. Le indagini della DDA si sono poi concentrate sul centro di allenamento del Como Calcio a Mozzate, dove, all'insaputa della società sportiva, sarebbero finite quasi mille tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi: sabbia, rocce e materiali misti forniti dalla La Nuova Terra srl, una delle società coinvolte nell'inchiesta, e falsamente certificati come idonei all’uso edilizio.
Nel cantiere di Mozzate più di 300 tonnellate di materiali edili di scarto
Secondo l’accusa, la rete criminale avrebbe simulato operazioni di recupero mai realmente effettuate, utilizzando documentazione falsa per far apparire i rifiuti come “aggregati riciclati end of waste” destinati all’edilizia. In realtà, quei materiali non avrebbero subìto alcun trattamento e sarebbero stati impiegati in vari cantieri come materiale di riempimento. Anche un’altra azienda comasca avrebbe poi gestito in modo clandestino i propri rifiuti, trasportando oltre 360 tonnellate di cemento e materiali misti poi smaltiti illegalmente nello stesso cantiere di Mozzate. Tra gli indagati figurano non solo i titolari e i responsabili delle imprese coinvolte, ma anche diversi autisti che avrebbero contribuito al traffico illecito trasportando i rifiuti verso discariche e siti di stoccaggio abusivi. La società Como Calcio risulta, invece, estranea.











