Milano
Riformisti Pd di nuovo in movimento a Milano: Guerini e Gori rilanciano sulle sfide del centrosinistra
La galassia riformista si muove nel capoluogo lombardo per rafforzare il Pd e il centrosinistra, tra nuove iniziative e sfide locali

Crescere, l'evento dei Riformisti a Milano

Riformisti Pd di nuovo in movimento a Milano: Guerini e Gori rilanciano sulle sfide del centrosinistra
Si muovono ancora i riformisti del Pd. E ancora una volta scelgono Milano per lanciare quella che sembra una nuova area, o quantomeno una ridefinizione di uno spazio all'interno del partito. Si parte, però, dagli assenti, su tutti il presidente del Pd Stefano Bonaccini, 'colpevole' per i riformisti dem di essersi troppo appiattito sulla linea della segreteria Elly Schlein. Non c'era nemmeno il senatore Alessandro Alfieri, nominato quest'anno coordinatore di Energia Popolare, l'area che fa capo proprio a Bonaccini. E da cui i riformisti Pd sembrano prendere le distanze. C'erano invece l'ex ministro e presidente del Copasir Lorenzo Guerini, il presidente del Parlamento europeo Pina Picierno, gli esponenti Pd Graziano Del Rio, Lia Quartapelle, Emanuele Fiano, Simona Malpezzi, Pierfrancesco Maran, Giorgio Gori, Marianna Madia, Filippo Sensi, Paola De Micheli, Walter Verini ma anche i consiglieri regionali Pietro Bussolati e Jacopo Scandella e il segretario della Cgil milanese Luca Stanzione.
Guerini: "Ci occuperemo di crescita, welfare e politica internazionale"
Chi è venuto "per ascoltare" è invece il sindaco di Milano Giuseppe Sala, interessato a tutti questi movimenti nel campo riformista. Ma prima "il Pd deve capire chi vuol essere e cosa fare" spiega Sala. Anche perché "essere riformisti significa dire con chiarezza cosa vogliamo fare". Ed è proprio da qui che parte il ragionamento di Guerini: "Ci occuperemo di crescita e di welfare ma anche della dimensione europea e delle grandi crisi internazionali con cui ci dobbiamo confrontare e che richiedono scelte e responsabilità che un partito come il nostro deve sapersi assumere - osserva -. Perché siamo un partito che dà credibilità e forza a tutta la nostra alleanza che non deve essere solo una unione delle opposizioni ma la creazione di un'alternativa credibile di governo che deve trovare sulle questioni fondamentali come la difesa e la politica internazionale dei punti di incontro, delle mediazioni ma senza ambiguità e con la chiarezza di alcune posizioni". In particolar modo secondo Guerini "sull'Ucraina, su cui il nostro sostegno deve essere chiaro e forte”.
Ad ogni modo, "non siamo qua per mettere in discussione la leadership di nessuno" ma per "per dare un contributo al Pd e per renderlo più forte", assicura Guerini, che vorrebbe rendere competitivo il centrosinistra anche al Nord: "In questa parte del Paese, se guardiamo non alle amministrative ma alla dimensione politica, siamo più in difficoltà. Tutte le Regioni del Nord in questo momento sono governate dal centrodestra. È un altro ambito di lavoro su cui dobbiamo impegnarci tutti insieme come Pd e come alleanza".
Lo slogan della giornata: “Crescere”
Lo slogan scelto per la giornata milanese è 'Crescere' e sul palco figura anche un annaffiatoio, simbolo di cura e anche, appunto, di crescita. Pure secondo l'europarlamentare Giorgio Gori l'obiettivo è quello di "arricchire l'offerta politica del Pd e del centrosinistra" facendolo "con il profilo dei riformisti". Nella galassia riformista, anche al di fuori del Pd, si registra ancora una volta un certo attivismo.
L'ultimo arrivato è l'assessore romano Alessandro Onorato con il suo 'Progetto civico Italia': "Vanno bene tutti - commenta Gori -, però io sono nel Pd e penso che il riformismo non può essere esternalizzato, non può essere appaltato a qualcun altro perché il Pd nasce con questa matrice culturale fondamentale e noi la vogliamo rappresentare nel Pd". Anche Sala, in mattinata, si era espresso sull'iniziativa di Onorato: "Tutti i contributi sono importanti ma alla fine il tema è chi riuscirà a metterli assieme - il pensiero del sindaco -. Vedo positivamente il progetto. Con Onorato ho rapporto, lo sento e la cosa che continuo a dirgli è che non deve venir fuori qualcosa che sia troppo romanocentrica perché non so se serve".
E sulle prossime comunali...
Inevitabile parlare anche delle prossime comunali di Milano. La deputata Pd Lia Quartapelle ribadisce che, secondo lei, ci vogliono le primarie: "Dieci anni fa la priorità era di rendere Milano una città internazionale, ci siamo riusciti, oggi ci sono delle nuove questioni sul tavolo e vanno discusse con i milanesi. Va coinvolta la cittadinanza anche nella scelta del candidato e della candidata, perché sappiamo che con le primarie si arriva poi a una scelta più forte, più condivisa, più sentita dalla città". Ovviamente, sottolinea Quartapelle, "si parte dalla coalizione che c'è, però non metterei davanti la coalizione. Gli obiettivi su cui dobbiamo ragionare riguardano il problema della casa, il caro affitti, il welfare, i servizi, e gli stipendi dei milanesi".
Un nome che era girato per Palazzo Marino, non esattamente milanese, era proprio quello di Gori: "Io abito a Bergamo: ti pare che uno che abita a Bergamo possa fare il sindaco di un'altra città a 50 chilometri?. Se fanno il mio nome - conclude rispondendo ai giornalisti - è una cosa che mi fa piacere, perché evidentemente significa un riconoscimento implicito del fatto che ho fatto bene il sindaco a Bergamo. Ma non mi sembra una cosa tanto sensata".











