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Sala e Fontana ancora in lite: ecco un'ipotesi per uscirne

Sala e Fontana ancora in lite: ecco un'ipotesi per uscirne

Si torna a litigare tra Regione Lombardia e Comune di Milano. L'argomento questa volta sono i taxi. Palazzo Marino vuole aumentare il numero di licenze. Per bloccarlo, il consiglio regionale lombardo approva una mozione di Forza Italia che dice di voler prima effettuare uno studio che dimostri che c'è davvero bisogno di nuove auto bianche. Ovviamente è un modo per prendere tempo, una manovra di interdizione, e un motivo in più di litigio tra Sala e Fontana, che prevedibilmente presto ricominceranno a beccarsi, così come fu sull'aumento del biglietto. Mesi di liti furibonde, con Sala a dichiarare contro Fontana e Fontana a tenere il punto politico. Che era chiaro: si voleva dimostrare che la Regione è contro l'aumento del biglietto mentre che la sinistra è a favore. Missione compiuta, se non fosse il casino completo che si è scatenato sul biglietto unico, che costringe i pendolari lombardi a pagare il 40 per cento in più. Pietro Bussolati, che dei trasporti ha fatto il punto nodale della sua esperienza in consiglio regionale, la mette giù così: "Questa cosa dei taxi dimostra ancora una volta la loro debolezza. Quando si usa un ente superiore per cercare di sottomettere, senza riuscirci, un ente più piccolo come il Comune, allora si dimostra tutta la propria debolezza". Il punto, ancora una volta, è politico. Il Comune di Milano istituisce area B, e il consigliere Fabrizio De Pasquale ne fa una battaglia politica. La Regione introduce le deroghe. Anni fa la lotta sulle moschee: Majorino le voleva, Maroni ci mise un Pgt fatto su misura per bloccarle. Ora i taxi, domani chissà.

Questa battaglia tra Regione e Comune, che si consuma tra alti e bassi, era difficile da prevedere per la qualità degli attori sulla scena. Qualificare Beppe Sala come uomo di sinistra duro e puro sarebbe stato impensabile fino a qualche anno fa e comunque assai sbagliato ancora oggi. Qualificare Attilio Fontana come leghista che mette l'elmo con le corna a Pontida, è un errore talmente macroscopico che solo chi non ci ha mai parlato può commettere. Sono entrambi persone ragionevoli, ceti dirigenti di Milano e di Varese. Gente abituata a confrontarsi sulla linea del dialogo, non dello scontro aperto. E allora, perché si è arrivati a questo? Dove sta l'inghippo?

Ovviamente c'è un tema politico globale, che va delineandosi sempre di più e sempre meglio. Matteo Salvini, dopo aver perso il Viminale, ha identificato nel Nord il posto da ripartire. Controlla praticamente tutte le regioni, eccetto l'Emilia Romagna che infatti è il suo obiettivo principale nel prossimo futuro: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Liguria. In tutta questa vasta area l'avamposto della sinistra, che con il nuovo Governo ha deciso di rintanarsi ben a sud della Linea Gotica, è solo e unicamente Milano. Come ci potrà mai essere amicizia tra la Regione e il Comune? La politica è spietata, e in questo caso Area B, Area C, il ticket di Atm e qualche decina di licenze di taxi sono bagatelle locali che si perdono nel piano complessivo dello scontro - mostruoso - che avverrà l'anno prossimo, con grande scorno di chi vuole Matteo Salvini sconfitto e in fuga e il Governo ormai sugli scudi senza se e senza ma. La stessa scelta di minori sgravi su chi ha redditi medio-alti colpisce le regioni del nord, e crea ulteriore divario.

A questo punto c'è da chiedersi che via debbano prendere gli uomini che guidano la Regione e il Comune. Perché Milano non può diventare terreno di scontro, luogo di conquista. Quando è successo, i cittadini non l'hanno mai presa bene, né con gli uni né con gli altri. E' dunque necessario, per evitare di essere pedine nei piani più ampi, trovare una via autonoma, battaglie comuni, ambizioni localiste e non nazionali. L'aumento delle licenze dei taxi è una battaglia giusta, questo è fuor di discussione. Anche se vanno a intaccare un elettorato leghista. Ma il perdurare e il rinnovarsi dello scontro tra Sala e Fontana non fa bene né a Sala né a Fontana, perché il Governo è lontano e di fatto se ne frega e dell'uno e dell'altro.

fabio.massa@affaritaliani.it

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