Milano
Sala: "Io governatore? Non accarezzo l'idea. Pd, M5s e Avs, l'alleanza non si discute ma manca qualcosa"
Il sindaco di Milano esclude ancora una volta l’ipotesi di correre in Regione. Sull’alleanza Pd–M5s–Avs avverte: “È necessaria per vincere, ma serve un salto in avanti”

Beppe Sala
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Sala: "Io governatore? Non accarezzo l'idea"
Giuseppe Sala chiude ancora una volta la porta all’ipotesi di un suo futuro da governatore della Lombardia. Alla domanda se la parabola di Antonio Decaro – da sindaco di Bari a nuovo presidente della Puglia – possa essere un modello anche per lui, il sindaco di Milano risponde senza esitazioni: “Non accarezzo l’idea”, accompagnando le parole con un sorriso. Non è la prima volta che il tema riaffiora: qualche mese fa, ai microfoni di una radio, si era detto “interessato” a condizioni precise. Ora la smentita è netta. Sala ribadisce di voler continuare a lavorare in politica, ma non in quella direzione, e scarta un ritorno al privato dopo i due mandati a Palazzo Marino.
Il sindaco di Milano: "Pd, M5s e Avs, l'alleanza non si discute ma manca qualcosa"
A margine di un evento in città il sindaco commenta anche l’esito delle regionali: “Sono andate come si poteva prevedere sei mesi fa, non ci sono state sorprese. L’unica in dubbio erano le Marche e purtroppo abbiamo perso”. Un risultato che per Sala conferma un punto fermo: “Che l’attuale alleanza tra Pd, M5s e Avs non si debba discutere se si vuole vincere è un dato di fatto”. Ma avverte che non basta: “Manca qualcosa, bisogna capire qual è il momento limite in cui qualcosa potrà venire fuori”.
"Non cambiare legge elettorale a un anno dal voto"
Sulla legge elettorale il giudizio è altrettanto tranchant: “Direi no a un anno dalle elezioni. Se uno vuole fare una cosa seria lo fa all’inizio del mandato e allora si discute, ma a un anno dal voto suona da ‘ho capito come vanno le cose e cerco di cambiare le regole in campo’”. Sala osserva che “non so nemmeno se gli italiani perdonerebbero a Meloni una riforma elettorale tutta tesa a cambiare regole così vicino al voto, però ci proveranno”. Una posizione che ribadisce più volte, ricordando come la politica rischi di ridursi a “spot elettorali”, perdendo credibilità.
Sala: "Astensionismo, la politica deve fare la politica"
Il sindaco interviene anche sull’astensionismo record registrato alle regionali: “La politica deve fare la politica e, se andiamo avanti a spot elettorali, la gente non ci crede più”. Per invertire la rotta, secondo Sala, servirebbe ripensare anche le modalità di voto, “come per esempio in America ma anche in Germania”, lasciando però la riflessione “a chi è di dovere”.
Sala e il centro: "Il mio amico Calenda ci crede, ma..."
C’è poi un passaggio sul futuro del centro, tema su cui Sala si mostra scettico, pur riconoscendo l’impegno di Carlo Calenda: “Penso che non sarà questo il turno elettorale in cui si riuscirà a costruire un centro forte e significativo. Capisco che il mio amico Calenda ci crede, e lo dico senza un filo di ironia: lo apprezzo per il suo tentativo e la sua caparbietà. Però non so se queste saranno le elezioni in cui un centro potrà condizionare significativamente gli equilibri politici. Chi ci vuole provare deve cominciare adesso”.












