Milano
Sala: "Il voto a Milano un voto su Renzi? E' possibile"
Sala, Parisi e Corrado a 360 gradi nell'intervista su Radio 24
I principali candidati alla poltrona da sindaco di Milano, Giuseppe Sala, Stefano Parisi e Gianluca Corrado, intervistati da Raffaella Calandra per Radio 24, nell'ambito di uno speciale Amministrative che andrà in onda a partire da domenica 8 maggio. Alcune delle loro dichiarazioni su temi caldi quali moschee ed Expo sono già state diffuse.
SALA/1: "VOTO DI MILANO E' VOTO SU RENZI? POSSIBILE" - Il voto di Milano è un voto anche su Renzi? “E’ possibile” Così Giuseppe Sala. “Spero che i milanesi ragionino sulla città. Sto facendo di tutto per portare attenzione sulla città e sul mio impegno. L’importante è che il centro sinistra oggi è unito.” Sulla possibilità di un viaggio a Milano del Presidente del Consiglio il candidato del Pd ipotizza che potrebbe essere settimana prossima e sottolinea: “Vorrei che Renzi venisse per fare un giro per vedere la città e anche per fare cena elettorale, che serve fare, perché le campagne elettorali costano ed è necessario finanziarle, è una cosa normale, probabilmente è anche giusto non finanziare partiti, ma le campagne costano, bisogna farle e bisogna farle in maniera trasparente.”
SALA/2: "PARISI? BUONA SCELTA DEL CENTRODESTRA" - Negli ultimi 40 anni, a Milano la differenza tra centro sinistra e centro destra non è mai stata rilevante e, a parte l’ultimo mandato, il centro destra ha governato per 20 anni. Non è che io cambio Milano, quindi è illogico pensare che uno dei due schieramenti prevalga sull’altro di 15 punti. Il centro destra ha fatto una buona scelta con Parisi. Mi ha opposto una persona che si tende a far apparire uguale a me, poi sia io che lui sottolineiamo le differenze. Mi sento tranquillo, ma non possiamo sognarci che in una città, equilibrata come Milano, si vinca a mani basse.” Così si è espresso sul possibile esito delle votazioni a Milano Giuseppe Sala, candidato sindaco del PD a Milano, intervistato da Raffaella Calandra su Radio 24 per lo Speciale Amministrative che andrà in onda a partire da domenica 8 maggio.
PARISI/1: "IMMIGRAZIONE, C'E' UN RISCHIO BANLIEU" - La moschea prima o poi ci sarà, ma non è certo questa che attrarrà sviluppo, investimenti e occupazione. Parliamo di un fatto molto critico, perché a Milano c'è un forte malessere nei confronti di un fenomeno migratorio molto vasto e non gestito negli ultimi anni, in più c'è ovviamente un rischio terrorismo". Si esprime così sull'ipotesi di una moschea a Milano il candidato sindaco per il centro destra Stefano Parisi. Sul tema della moschea Parisi aggiunge: "Abbiamo bisogno di leggi nazionale che aiuti sindaci a prendere decisioni: i promotori di una moschea deve essere chiaro dove prendono i soldi e che provenienza politica hanno. A Milano c'è la stragrande maggioranza dei musulmani che vuole avere luoghi sicuri dove andare a pregare e noi siamo ovviamente per libertà di culto perché è nel nostro dna, abbiamo però nello stesso tempo bisogno di non commettere errori. La moschea ci sarà, ma è un fatto marginale rispetto al futuro di Milano. Ci sarà quando ci sarà la sicurezza. Pisapia aveva nel suo programma di governo la costruzione di una moschea, ma non è riuscito a farla, perché c'è stata molta confusione, è complicato. Non è la grande moschea la strada giusta". “Dobbiamo gestire il normale flusso di immigrati su Milano. Esiste rischio banlieu: quando una casa è occupata al 50% da immigrati che non vengono sgomberati e l’altro 50% sono famiglie di persone di solito anziane che vivono nella paura, in aree dove la polizia non mette più piede - succede oggi a Milano - penso sia un problema molto importante. O abbiamo il coraggio di affrontarlo con rigore e con umanità, o se lo lasciamo andare Milano in certi quartieri rischia di esplodere”. “Non bisogna andare solo a Lorenteggio, anche nei quartieri centrali è così, in quasi tutti i parchi di Milano ci sono degli immigrati che bivaccano. E’ un problema non gestito”.
PARISI/2: "C'E' UNA MILANO MOLTO DEGRADATA" - Sul tema dell'immigrazione a Milano e del futuro della città il candidato sindaco per il centro destra aggiunge: "Il problema vero di Milano è che negli ultimi 5 anni non ha visto più sviluppo, quello che abbiamo visto adesso è il frutto di un lavoro fatto dalla giunta Albertini e dalla Giunta Moratti. La sinistra di Milano, molto radicale, non ha generato altro sviluppo. Faccio un raffronto con la sinistra di Torino, con due grandi sindaci di Torino che hanno fatto l'evento delle Olimpiadi invernali. Torino è profondamente cambiata, attrae turismo pur avendo attraversato una crisi terribile dal punto di vista industriale, quella dell'auto. E' una città che ha cambiato faccia. La giunta Pisapia cinque anni fa sapeva che ci sarebbe stato post Expo, ma oggi, finito l'evento, abbiamo un deserto, non abbiamo idee, non c'è nulla che si costruisce in quell'area e non ha cambiato Milano se non nella sua apparenza. C'è una Milano che brilla, quella dell'Expo, della settimana della moda, e c'è una Milano molto degradata dove si soffre molto, dove c'è una fortissima frattura sociale per via di un afflusso migratorio non gestito. Penso che per rendere Milano veramente attraente, all'altezza della sua reputazione grazie a quello che è avvenuto in questo periodo, dobbiamo da un lato riprendere lo sviluppo, rimettere in moto gli investimenti su Milano specie di natura urbanistica. E dall'altra parte, senza ipocrisia, con polso fermo affrontare il tema dell'immigrazione."
PARISI/3: "EXPO, SUCCESSO CHE NASCE CON IL CENTRODESTRA" - "Sicuramente l'Expo ha portato Milano alla ribalta, sono stati sei mesi importanti per Milano, dove a livello mondiale è stata riconosciuta come una capitale d'Italia per certi versi. – aggiunge Parisi commentando i dati sull'aumento dell'afflusso di turisti a Milano - E' anche vero che Milano ha visto in questi ultimi anni una forte trasformazione anche urbana, lo skyline di Milano è cambiato. Tutto questo è frutto di un lungo lavoro che fu impostato dalla giunta Albertini di cui io allora ero City Manager. Anche Expo è stata voluta con le unghie e con i denti da Letizia Moratti. Dello Human Technopole critico non tanto il progetto, ma le modalità con cui si è arrivati. E' stato un progetto che non ha visto protagonista la giunta di Milano e Milano, ma è stato deciso a Palazzo Chigi insieme all'Iit di Genova ed è stato imposto su Milano in modo provinciale, pensando che Milano sia una città in cui si può venire e raccontare cosa bisogna fare ai milanesi. Io penso che a Milano ci sono le migliori università europee, probabilmente con quei soldi si sarebbe potuto fare un progetto di ricerca di livello internazionale ugualmente ricco ma che includesse una parte più ampia sia dell'area dell'Expo che delle grandi istituzioni universitarie milanesi – aggiunge Parisi ai microfoni di Radio 24 - E' un tema di approccio sbagliato. Lo Human Tecnopole occupa l'8% di Expo. In quell'area bisogna fare molto di più".
CORRADO (M5S)/1: "VOGLIO ASSESSORATO ALLA LEGALITA'" - Per quanto riguarda l’invio delle liste, ovviamente non abbiamo nulla in contrario. Sappiamo di non avere nessun problema in questo senso”: così Gianluca Corrado, candidato Sindaco di Milano per il Movimento 5 Stelle intervistato da Raffaella Calandra su Radio 24 in merito all’ipotesi di invio preventivo delle liste dei candidati consiglieri comunali alla Commissione parlamentare antimafia. “Le persone che sono all’interno delle nostre liste – ha aggiunto Corrado – sono dei cittadini comuni, dai pensionati ai professionisti, studenti, casalinghe, dipendenti e così via, quindi gente che abbia un ampio grado di sicurezza che non abbia nulla a che fare con la criminalità organizzata. Lo ribadisco: non siamo sfavorevoli a questa idea e non avremmo alcun problema a realizzarla anche domani”. In merito alla riconferma della Commissione consiliare antimafia di Milano, il Candidato Sindaco di Milano per il Movimento 5 Stelle intervistato da Raffaella Calandra su Radio 24 ha affermato: “Per quanto riguarda la Commissione antimafia voluta da Pisapia, noi abbiamo previsto uno specifico assessorato alla legalità, al buon andamento e alla imparzialità della Pubblica Amministrazione, quindi molto probabilmente la primaria attività verrebbe ricondotta a questo assessorato. Non lo escludiamo. Poi valuteremo sotto un profilo meramente burocratico, se è opportuno mantenere anche una Commissione consiliare o meno”.
CORRADO/2: "NOI LIBERI DA FINANZIAMENTI" - “La differenza fra il Movimento 5 Stelle e il centrodestra e il centrosinistra, quindi i partiti, sono i finanziamenti. Noi siamo liberi perché le macchine partitiche a livello nazionale costano centinaia di milioni di euro. Quindi loro hanno la necessità di finanziarsi, sia sotto il profilo pubblico sia sotto il profilo privato. Nel momento in cui loro vanno a governare devono, e questo ce l’ha fatto vedere Renzi con le telefonate coi petrolieri, col suo entourage, devono rispondere a dei padroni, ai loro finanziatori. Noi siamo liberi. Quindi per noi il centrodestra e il centrosinistra sono assolutamente uguali”. Così Corrado.