Milano
Sala: “Non sono renziano. Raggi? Posso darle consigli”

di Fabio Massa
Renziano anzi no. Beppe Sala, nella sua prima uscita da sindaco alla Festa dell’Unità di Milano, tiene la linea che era stata delineata già nell’ultima fase della campagna elettorale. “Io non sono renziano, anche se apprezzo Renzi e non voglio affossare Renzi. Ma voglio essere giudicato in un altro modo, se quello che faccio è di sinistra oppure no. Io penso che lo è. E penso di essere di sinistra”. Poi alla Raggi: “Chi dice che è finita sbaglia. Sono disponibile a darle consigli”. LA CRONACA DELLA SERATA DI AFFARITALIANI.IT
Il sindaco, stimolato dalle domande di Piero Colaprico di Repubblica, attacca dritto per dritto sui temi più “scottanti” del suo primo scampolo di mandato.
I COLLABORATORI ASSUNTI/ “Cinque anni passano in fretta e io ho l’ossessione del tempo. Bisogna lavorare con forza. Quindi non mi scandalizza che su 13mila persone il primo cittadino possa individuare una ventina di persone di fiducia”.
PERIFERIE/ “Andare in periferia è importante, oltre che simbolico. Perché alla fine io sono uno che ha la casa al centro, e la campagna elettorale mi è servita per toccare con mano i problemi dei quartieri”
LE “BUGIE” SULLA CASA/ “Nessuna bugia. Le case le ho denunciate nella dichiarazione dei redditi. Diciamo che un atto che ha stilato un mio collaboratore era sbagliato. Io l’ho solo firmato, ma su quella casa io ci ho pagato le tasse”.
SALONE DEL LIBRO/ “La decisione finale spetta sempre agli editori. Avevano da mesi l’idea di venire a Milano. Io non posso mica dire di no. L’unica cosa che posso dire è che l’evento deve aprirsi alla città e non rimanere confinato alla Fiera”.
LE OLIMPIADI/ “Sgombriamo il campo e diciamo qualcosa di chiaro. Roma sbaglia a buttare via questa occasione. Ma non c’è nessuna possibilità che Milano si sostituisca a Roma. L’Italia perderà la candidatura e quindi probabilmente vincerà Parigi. Quella dopo, nel 2028, non toccherà all’Europa, e quindi stiamo parlando del 2032. Ma volete che io mi metta a pensare al 2032? Siamo seri…”
REFERENDUM/ “Mi piacerebbe si votasse domani mattina. Io voterò sì. Così poi torniamo a parlare di altro”.
EXPO/ “E’ stato un straordinario momento di fiducia. Andrò in Giappone e starò due giorni. Porterò l’esperienza di Expo. Con me ci saranno Cracco e Costacurta. Expo è stato un evento fantastico: in sei mesi tre giorni di pioggia. Dio ha guardato giù: non ci sono stati incidenti né altro”.
MIGRANTI/ “Io volevo il campo base di Expo. Era pronto ed era perfetto. Ma il centrodestra si è opposto. La Pinotti l’ho chiamata io e ho detto che per l’emergenza migranti ci voleva una caserma, e abbiamo ragionato sulla Montello. Ci staranno per 14 mesi circa 300 persone. Mica possiamo lasciarle per strada”.
IL RAPPORTO CON IL PD/ “Il Pd è l’ultimo partito rimasto in Italia. E’ il mio partito di riferimento. Renzi? L’ho sentito, ma è stato Martina a martellarmi fino allo sfinimento”.
CASE POPOLARI/ “L’idea dell’Aler di togliere i portinai è stata una grande c…ata. Entro un mese avremo 100 milioni di euro da investire sulle case popolari”.
IL ROSSO/ “Oggi non riesco a passare con il rosso, quando sono a piedi. Ho sempre paura che qualcuno mi veda e mi dica qualcosa. Invece al supermercato quando faccio la spesa incontro sempre qualcuno che mi racconta e che mi incoraggia”.
SCALI FERROVIARI/ “A San Cristoforo ci sarà solo verde. Non è previsto da nessuna parte nuovo residenziale, salvo un po’ di social housing. Sto pensando anche a una cittadella degli uffici comunali”.
RAGGI/ “Diamo tempo alla Raggi. Chi la condanna da subito sbaglia. Se mi dovesse chiamare, mi metto a disposizione per darle consigli”.
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