Milano
Sala-Parisi uniti contro il 5 giugno: "Data sbagliata per il voto"
E Passera chiede di ufficializzare in fretta la data
“Vorrei che la data fosse fissata in fretta per uscire dalla campagna elettorale che per certi versi è interessante, ma anche molto faticosa”: lo ha detto il candidato sindaco del centrosinistra Giuseppe Sala a proposito della data delle elezioni amministrative. Sala ha parlato questa sera arrivando a Base, il nuovo spazio dedicato alla produzione artistica nello spazio ex Ansaldo. “Il 5 giugno? Una settimana più o meno non cambia, anche se non è il periodo ideale”, ha aggiunto Sala: “Rispetto all’ipotesi del 12 giugno é comunque meglio”, ha concluso.
Molto più critico il candidato del centrodestra Stefano Parisi: “L’ipotesi del 5 giugno come data per il voto amministrativo favorirebbe l’astensionismo. Il nostro compito è invece quello di promuovere la partecipazione democratica. La data non va bene perché è troppo avanzata e rientra nel ponte del 2 giugno, mentre si dovrebbe votare a scuole aperte. Il nostro obiettivo, quello di tutta la politica, deve essere quello di riportare le persone al voto. Mi auguro che il Governo decida in questo senso”.
“Non è accettabile questa lentezza da parte delle istituzioni competenti nell’ufficializzare la data delle prossime elezioni amministrative. Un’attesa che dimostra ben poco rispetto verso gli elettori e verso gli stessi candidati. Ci appelliamo al Ministro dell’Interno affinché s’impegni per trovare una tempistica che favorisca il più possibile la partecipazione democratica dei cittadini e quindi per ufficializzare al più presto la data delle elezioni”. Così Corrado Passera, candidato sindaco di Milano con una lista civica indipendente, commenta l’assenza di una data certa delle prossime elezioni amministrative. E aggiunge: “qualora si dovesse perdere altro tempo chiederemo l'intervento del Presidente della Repubblica, supremo garante dei cittadini. Sottolineo poi che fissare il ballottaggio il 19 giugno, quando molti elettori potrebbero essere già fuori città, pregiudicherebbe fortemente un’ampia e diffusa partecipazione democratica dei cittadini. Partecipazione che, speriamo, sia auspicata da tutte le forze politiche in campo”.