Milano
Sala: "Sicurezza, Parisi dà carta bianca a Salvini? Lontani anni luce..."

"Penso che ci siano dei temi su cui non ci può che essere un interesse da parte di chi vuol governare Milano. Mi pare che il tema dei quartieri periferici sia uno di questi, mi pare che non ci sia uno che non citi il tema della riforma della macchina amministrativa, però da qua a dire che abbiamo temi comuni" Così Giuseppe Sala, candidato sindaco del centrosinistra, risponde a chi gli chiede di commentare la frase di Stefano Parisi, candidato del centrodestra, che ha detto che i loro programmi potrebbero avere dei punti in comune. "Il problema è la declinazione dei temi. Quando Parisi, che stimo, dice 'carta bianca a Salvini sulla sicurezza', ecco io sono lontano anni luce da questa interpretazione, quindi il problema non è l'enunciazione dei temi, ma la loro interpretazione e io sono qua per dimostrare che la mia interpretazione è adatta ai bisogni di Milano, contemporanea e di centrosinistra".
SALA: "RESTIAMO COMPATTI, PARISI E' CANDIDATURA IMPORTANTE" - La "compattezza" della coalizione di centro sinistra. E' questo uno dei principali temi su cui il candidato sindaco del centrosinistra di Milano, Giuseppe Sala, e' pronto a lavorare dopo la vittoria delle primarie. "Ricominciamo da oggi - ha detto Sala - da tutto il centro sinistra rappresentato sia da chi si e' sentito rappresentato dalla mia candidatura, ma anche dal civismo. Bisogna fare in fretta - ha aggiunto - perche' quella di Parisi e' una candidatura importante". A chi gli chiedeva dell'ipotesi di una lista arancione con capolista Francesca Balzani che corra accanto alla sua, Sala non ha mostrato preoccupazione: "perche' no - ha replicato -, ma prima di parlare di persone bisogna mostrare che il centrosinistra puo' e deve restare compatto. La candidatura di Parisi e' una candidatura importante per cui non abbiamo ne' tempo da perdere ne' dobbiamo concedere nulla: se tutto il centrosinistra non sara' compatto ci sara' il problema alle elezioni".
L'INCONTRO SALA-BALZANI, LA VICESINDACO: "NECESSARIO LAVORARE INSIEME" - Primo faccia a faccia tra gli ex sfidanti delle primarie milanesi, Giuseppe Sala e Francesca Balzani. A margine di un convegno sui temi di Expo presso la Camera di Commercio di Milano, i due si sono incontrati a parte per circa una ventina di minuti. Nessuna dichiarazione al termine da parte di Giuseppe Sala, ma il vice sindaco, che gia' di prima mattina aveva annunciato una "settimana di incontri importanti" per portare avanti il progetto della coalizione di centro sinistra, ha espresso la sua soddisfazione: "Abbiamo iniziato a parlare delle cose che ci aspettano - ha spiegato Balzani -; abbiamo cominciato a considerare la necessita' di lavorare sempre piu' in contatto. E' stato un primo incontro molto positivo, ce ne saranno altri. E' andato molto bene - ha concluso - sono molto contenta".
MAJORINO: "SALA PARTITO CON IL PIEDE GIUSTO" - Mercoledì Pierfrancesco Majorino, nel frattempo, riunirà i suoi. E insieme prepareranno anche un' iniziativa pubblica per proporre al candidato «idee forti per la città». Perché Beppe Sala, dice l' assessore al Welfare, «deve sapere che il rischio astensionismo esiste e che dobbiamo convincere tanti. Partiamo dai contenuti. Non accontentiamoci di dire quanto ha governato bene la giunta Pisapia o quanto è stato bravo lui nei mesi di Expo»". Da dove si ricomincia? «Da una considerazione semplice: a Milano il Partito della Nazione non ci sarà mai. Sala è partito con il piede giusto e tutti insieme possiamo davvero dare vita a un' esperienza unica di centrosinistra, qualcosa che mi ricorda l' Ulivo e spero diventi modello nazionale. Ha lavorato nella giusta direzione: ha tenuto un rapporto forte innanzitutto con Pisapia, con il sottoscritto e immagino a breve con Balzani. Non c' è stato l' inseguimento a destra che si temeva»". E' quanto si legge in una intervista di Alessia Gallione a Majorino, pubblicata oggi dal quotidiano "La Repubblica".
"PRETENDO CHE NON CI SIANO TRASFORMISMI" - Stefano Parisi è un avversario temibile? «Non sarà una passeggiata. Anche per questo ora dobbiamo passare ai contenuti». Crede che Balzani dovrebbe guidare la lista arancione? «Ha senso immaginarla sia nella lista arancione sia in quella del Pd. L' importante è che continui a dare una mano», prosegue Majorino. E lei che cosa farà? «Il Pd dovrà avere una lista molto competitiva con candidati forti e vari nomi della società civile. Io sono pronto a farne parte, con le mie idee. L' unica cosa che non dobbiamo fare è il risiko delle candidature e i giochini delle poltrone». Come pensa di convincere chi, tra i suoi elettori e quelli di Balzani, non vuole votare Sala? «Questo problema esiste. Abbiamo bisogno di molta nettezza sui contenuti, di dire che il riscatto sociale, la lotta alla povertà e i diritti civili sono pezzi fondamentali della nostra proposta. Sarà importante iniziare presto la campagna e ricordare che cosa c' è nell' altro campo. È un errore dire che Sala è uguale a Parisi, così come è una follia ritenere De Corato e Salvini comparabili a me e a Balzani. Loro sono il peggio che ha governato Milano per 20 anni». Che cosa deve fare ora Sala? «Aprire presto, come fece Pisapia, le Officine del programma o luoghi di discussione di idee e contenuti». C' è qualche proposta del manager che non la convince? «Non deve sottovalutare la richiesta che gli è stata fatta di esibire il massimo di cultura della trasparenza e della legalità. L' esperienza di Pisapia è un totem. Io gli proporrò il reddito minimo comunale e un piano per zero case vuote. E poi: lotta al degrado, centralità della cultura, nessun passo indietro sui diritti civili». Sulla futura squadra chiederà garanzie? «Più che chiedere garanzie pretendo che Sala non sia mai la porta di accesso per operazioni di trasformismo». Che cosa dice a chi l' accusava di un accordo durante le primarie per farlo vincere? «Sono sempre state idiozie e se qualcuno insiste adesso gli consiglio uno psicologo»".











