Saldini (Simico) a DNE 2025: "Olimpiadi Milano Cortina: tempi rispettati, opere di qualità e un’eredità che durerà” - Affaritaliani.it

Milano

Ultimo aggiornamento: 13:16

Saldini (Simico) a DNE 2025: "Olimpiadi Milano Cortina: tempi rispettati, opere di qualità e un’eredità che durerà”

Fabio Massimo Saldini, commissario del governo e amministratore delegato di Simico, fa il punto sui lavori olimpici: infrastrutture pronte, controlli rigidi e un lascito che guarda al futuro

Roberto Servio

Saldini (Simico) a DNE 2025: "Olimpiadi Milano Cortina: tempi rispettati, opere di qualità e un’eredità che durerà” 

Si è tenuta a Padova il 20 ottobre 2025 la prima edizione di Direzione Nordest, promossa dalla Fondazione Stelline insieme a SEC Newgate Italia, con oltre cinquanta relatori tra ministri, sottosegretari, europarlamentari, assessori regionali e comunali, rappresentanti di associazioni di categoria, sindacati, vertici aziendali e mondo accademico.

Tra i temi centrali, a meno di cento giorni dall’inizio dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026, un panel ha affrontato il tema dello stato dei lavori e dell’eredità infrastrutturale delle Olimpiadi. Protagonista dell’incontro, l’architetto Fabio Massimo Saldini, commissario del governo e amministratore delegato di Simico, la società incaricata della realizzazione delle opere olimpiche.

Saldini (Simico): “Tempi rispettati, opere di qualità e un’eredità che durerà”

Interpellato sullo stato dell’avanzamento dei lavori, Saldini ha ricordato che il piano complessivo delle opere olimpiche vale 3,4 miliardi di euro e comprende 51 interventi infrastrutturali e 47 interventi sportivi, di cui 31 indifferibili per lo svolgimento dei Giochi. «Circa il 50% degli interventi è destinato all’eredità per il territorio» ha spiegato, sottolineando che «l’80% dei finanziamenti, pari a 2,9 miliardi, è rivolto proprio alla legacy, a opere che resteranno utili anche dopo le Olimpiadi».

Secondo Saldini, tutte le strutture indispensabili per le competizioni — dal bob di Cortina al Livigno Snow Park, da Bormio a Predazzo e Verona — saranno completate nei tempi previsti. «Concludere nei tempi è possibile, basta tagliare. Concludere rispettando tempi e costi, ma con grande qualità, non è da tutti», ha sottolineato. «Noi consegneremo opere di alta qualità, certificate e sostenibili, che dureranno nel tempo».

“La sfiducia, il primo ostacolo da superare”

Entrato in Simico appena diciotto mesi fa, Saldini ha ricordato come all’epoca fosse diffusa la convinzione che le opere non sarebbero mai state completate. «La sfiducia è stata l’ostacolo più grande: la sfiducia delle istituzioni, dei territori, di chi assisteva al nostro lavoro», ha ammesso. Il commissario ha raccontato i primi mesi di mandato come una corsa contro il tempo: «Avevamo tre mesi per dimostrare che si potevano modificare i progetti e portarli a termine. Lavoravamo con un coltello alla gola».

Il risultato, oggi, è una pista da bob pronta in tempi record: 305 giorni di lavori, 135 fornitori e 30 subappaltatori. «Non esiste al mondo una pista realizzata in tempi così brevi», ha detto con orgoglio, ricordando che «gli artigiani veneti sono stati più veloci dei cinesi» — pur senza dirlo apertamente, come ha scherzato.

L’eredità materiale e immateriale: “Non solo impianti, ma competenze e trasparenza”

Saldini ha spiegato che l’eredità dei Giochi non sarà soltanto infrastrutturale: «Oltre alle opere sportive di qualità, lasceremo un’eredità immateriale fatta di competenze, organizzazione e trasparenza». A Cortina, ha elencato, resteranno «nuovi appartamenti comunali, un edificio commerciale, la piazza dell’ex mercato con parcheggio, la ristrutturazione del Palazzo del Ghiaccio, il ristorante sotto il trampolino e l’impianto funiviario Apollonio-Socrepes».
Tutte opere pensate per generare reddito e sostenere la manutenzione futura. «Chiederò che i proventi derivanti da queste opere vengano destinati al mantenimento degli impianti sportivi pubblici, come la pista da bob», ha dichiarato.

Sul piano immateriale, ha ricordato il progetto Open Olympics, che garantisce trasparenza totale sulle procedure e sugli appalti, e il protocollo siglato con la Direzione Investigativa Antimafia. «Abbiamo un sistema di controllo molto rigido: collaboriamo con la DIA e abbiamo sviluppato un’applicazione che usa quattro sistemi di intelligenza artificiale per incrociare i dati delle imprese e prevenire infiltrazioni», ha spiegato. «Le interdittive che si leggono in questi giorni nascono dal nostro lavoro di controllo, non da falle del sistema».

Cortina e la funivia Apollonio-Socrepes: “Operativa entro gennaio”

Parlando delle opere di mobilità, Saldini ha confermato che la cabinovia Apollonio-Socrepes — destinata a collegare il parcheggio Revis con la zona gare — sarà pronta «per la fine di gennaio, come da programma».
«Abbiamo iniziato la progettazione ad agosto, ora stiamo montando le stazioni di valle e di monte. I collaudi dureranno circa un mese: l’impianto sarà pienamente operativo una settimana prima delle Olimpiadi», ha dichiarato.
L’opera, nata come intervento di legacy per ridurre il traffico nel centro di Cortina, è diventata nel tempo una struttura strategica anche per la gestione dei flussi olimpici. «Permetterà di portare direttamente il pubblico alla partenza delle gare, contribuendo alla visione di una Cortina car-free», ha sottolineato.

Livigno, l’opera più complessa

Con franchezza, Saldini ha ammesso che la sfida più impegnativa è il Livigno Snow Park, dove convergeranno tutte le discipline dello snowboard: «È un progetto molto complesso, unico nella storia olimpica, perché per la prima volta tutte le specialità arriveranno nello stesso punto». Il parcheggio da 500 posti sotto la rampa dello slopestyle rappresenta una sfida ingegneristica: «La struttura deve sopportare 38,5 kN al metro quadrato. Un progetto difficile, ma gestito da un’azienda affidabile. In 45 giorni contiamo di completare tutto, confidando che la neve ci assista».

Accessibilità e viabilità: “Nessuna preoccupazione per Cortina

Sulle infrastrutture stradali, Saldini ha voluto rassicurare: «Non siamo preoccupati. Le opere viarie interne alle venue saranno pronte: via Cesare Battisti, il ponte Corona, gli accessi al villaggio olimpico di Bormio e alla pista di discesa libera». Per Cortina, la soluzione al traffico sarà un modello a “hub” basato su Longarone: «La variante di Longarone si fermerà nel periodo dei Giochi per permettere l’attivazione dell’hub. Solo mezzi pubblici transiteranno verso Cortina: non ci sarà il problema del traffico privato».

“Il nostro impegno non si ferma. Mi sentirò tranquillo sei mesi dopo il 6 febbraio”

Con un sorriso, alla domanda su quando si sentirà davvero sollevato, Saldini ha risposto: «Sei mesi dopo il 6 febbraio». Un modo per dire che il suo lavoro non finirà con la cerimonia di apertura, ma continuerà per garantire che l’eredità olimpica sia davvero duratura. «Il nostro impegno non si ferma ai Giochi. Queste opere e le competenze maturate resteranno al servizio del territorio e del Paese», ha concluso. 

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