Salvini: “Rozzano? Preside mentecatto. Radere al suolo campo nomadi via Chiesa Rossa” - Affaritaliani.it

Milano

Salvini: “Rozzano? Preside mentecatto. Radere al suolo campo nomadi via Chiesa Rossa”

Spara ancora contro il preside di Rozzano Marco Parma, che avrebbe annullato una festa di Natale, Matteo Salvini. Intervenendo al convegno organizzato dall’associazione Siamo Milanesi insieme a Corrado Passera, Maurizio Lupi, Paolo Del Debbio, Emanuele Fiano, il leader della Lega Nord attacca a fondo: “Dopo questo convegno andrò alla festa di mia figlia, visto che c’è qualche Preside tarato mentale che leva il Natale - ha spiegato Salvini - E vedendo queste cose, devo dire che il problema dell’integrazione non arriva da fuori, ma è sul pianerottolo di casa nostra. Perché solo dei dementi pensano di cancellare la nostra identità per accogliere chi viene da fuori. Solo con un’identità forte si può fare accoglienza”. 

Poi Matteo Salvini ha parlato delle periferie di Milano, il tema del convegno: “Sulle periferie si può fare molto, senza promettere cose che non stanno in piedi. Faccio un esempio? Sono contento che giovedì pomeriggio si inauguri nuovamente una farmacia che stava in uno stabile occupato da stranieri. Quella è sicurezza, non occorrono i grandi numeri e i grandi investimenti. Si può avere  sicurezza anche oggi. Un altro esempio? A Milano ci sono migliaia di vigili. Milano è la città più multata d’Europa, più di Napoli e di Palermo, basterebbe usare i vigili per la sicurezza, basterebbe mandare 3mila uomini in giro, sui mezzi pubblici. Questa è roba che si può fare oggi, senza più soldi e senza più leggi”, ha spiegato Salvini. 

“Il miracolo italiano sarebbe far rispettare le leggi che ci sono. Io sono per la vendita delle case popolari. I dati di quest’anno, del 2015, dicono che su oltre mille occupazioni di case popolari oltre il 75 per cento sono ad opera di cittadini stranieri. Per alcuni quartieri popolari, come via Comacchio servono più polizia, carabinieri e anche l’esercito. Il problema non è il colore della pelle ma il rispetto delle leggi. Se c’è qualche immigrato che pensa che qui sia il Bengodi, bisogna metterlo sul primo aereo e rispedirlo dove è venuto - ha detto Salvini, raccogliendo gli applausi della sala - Milano è la capitale italiana del volontariato, del dono di organi, del dono di sangue, dell’accoglienza. Occorre però far coincidere il diritto dell’ultimo al diritto del residente, che ha investito i soldi di una vita nella via sbagliata nel momento sbagliato”.

Poi Salvini è tornato a parlare di campi rom: “Non è l’emergenza né di Milano né dell’Italia né del mondo. Sono 40mila presenze in Italia, non 4 milioni. Ma mi rifiuto di pensare a una Milano dove in via della Chiesa Rossa c’è un campo rom nel quale era installato un impianto di videosorveglianza per avvertire i residenti dell’arrivo della polizia. Io lo voglio vedere raso al suolo, quel campo nomadi. Io ci voglio un campo giochi”. 

Infine, sul nome del candidato, Salvini non ha mai citato Paolo Del Debbio: “Il nome del candidato sindaco di Milano? Sembra il fantacalcio. Il nome del candidato è l’ultima delle mie preoccupazioni. Il mio problema è capire quale è l’idea della città. Il mio problema è capire ad esempio dove spostare San Vittore che crolla a pezzi. Su questo io sto ragionando. Il maggior rimprovero che faccio alla giunta Pisapia è che quando è arrivata quattro anni e mezzo fa ha trovato i cassetti pieni di progetti, da Expo a Porta Nuova, progetti che partivano da Formentini, Moratti, Albertini. Chi è arrivato ha trovato il disegno di una città. Adesso che cosa lascia questa giunta oggi? Un sacco di piste ciclabili che finiscono nel nulla. Io vado in bicicletta quando posso, ma  non si può lasciare questo in eredità. Si è pensato troppo in piccolo. Milano è Milano, e può essere la città più bella del mondo”. 








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